Il Management del Business degli Orologi: evoluzioni e prospettive
Cause della crisi aziendale
La crisi è una manifestazione di tipo patologico che si mostra nella vita aziendale e si sviluppa in tre stadi. All’inizio della crisi ci sono fenomeni di squilibrio e di inefficienza, che possono essere di origine interna o esterna; essi portano al secondo stadio che è la produzione di perdite; man mano che aumentano le perdite, la crisi imbocca l’ultimo stadio che è l’insolvenza, ovvero l’incapacità manifesta di fronteggiare gli impegni assunti. Una crisi affrontata al primo stadio, che non ha generato perdite economiche è più facilmente rimediabile, la difficoltà sta nell’individuazione di essa, ovvero dei sintomi che la caratterizzano e che la portano alla seconda fase. In questa fase si erodono gradualmente le risorse aziendali. Superato un certo limite, la crisi esplode nell’insolvenza, a questo punto essa cessa di essere un fatto interno all’azienda e genere una serie di effetti palesi: perdita della clientela, sfaldamento della struttura organizzativa. A questo punto, sono necessari interventi profondi che investono la struttura del capitale e il management.
Le cause della crisi possono riguardare il management o i detentori del capitale, alcune critiche possono investire anche gli addetti alla produzione, all’organizzazione, alla vendita.
Si possono distinguere cinque tipi fondamentali di crisi, in funzione delle cause che le provocano:
1) Crisi da inefficienza: determinate da motivi di inefficienza quando uno o più settori dell’attività aziendale operano con rendimenti non in linea con quelli dei concorrenti. Questa crisi può colpire anche l’area commerciale, ad esempio una pubblicità condotta erroneamente.
2) Crisi da sovracapacità/ rigidità: esse dipendono dalla riduzione del volume della domanda per l’azienda, perdite di quote di mercato, sviluppo dei ricavi inferiori alle attese.
3) Crisi da decadimento dei prodotti: prodotti che non danno la possibilità all’azienda di conseguire utili e che possono portare, successivamente, a gravi perdite. Va distinto il caso dell’azienda mono – prodotto, caratterizzata da un rischio elevato, perché non vi sono possibilità di compensare le fluttuazioni dei margini, dall’azienda pluri – prodotto, dove la riduzione dei margini può essere compensata parzialmente dal comportamento dei margini di altri prodotti.
4) Crisi da carenze di programmazione/ innovazione: ovvero incapacità di coinvolgere il management e il personale nello svolgimento della gestione. Altro fattore di crisi è la carenza di innovazione: nelle aziende di grandi dimensioni, l’innovazione è associata alla ricerca sui prodotti, sui processi produttivi, sui mercati. Se a spese rilevanti si accompagna una ricerca non valida, i risultati sono scadenti. In tal caso, la crisi si verifica nell’immediato, in quanto i costi elevati deprimono anche nel breve termine i risultati economici.
5) Crisi da squilibrio finanziario/ patrimoniale: lo squilibrio finanziario è dato da carenza di mezzi propri, netta prevalenza di debiti a breve termine rispetto alle altre categorie di indebitamento, insufficienza di riserve di liquidità.
Lo squilibrio patrimoniale consiste nella scarsità di mezzi vincolati all’azienda a titolo di capitale e di riserve rispetto ad altre componenti della situazione patrimoniale e della situazione economica.
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Informazioni tesi
Autore: | Ilaria Papa |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
Facoltà: | Scienze Economiche e Aziendali |
Corso: | Economia Aziendale e Management |
Relatore: | Roberto Vona |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 165 |
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