Capitale sociale e partecipazione nel Comune di Castel del Rio

Viene dunque spontaneo, alla luce sia delle teorie elencate nel primo capitolo che dei dati snocciolati nel secondo, ipotizzare che Castel del Rio abbia un elevato livello di capitale sociale.

L’ipotesi si basa appunto sull’elevato numero di associazioni e sull’elevato numero di iscritti / partecipanti che è emerso dai dati.
Primariamente è questa ipotesi che si cercherà di dimostrare nei restanti capitoli, analizzando in primo luogo le singole domande del questionario sottoposto al campione alidosiano.
In secondo luogo sarà interessante verificare alcune affermazioni emergenti dalle fonti richiamate nel primo capitolo.
In particolare proverò a verificare se:
• l’accumulo di capitale sociale sia più frequente nelle comunità piccole e coese come Castel del Rio e se tale accumulo rappresenti un freno al cambiamento;
• chi fa parte di un gruppo è più tollerante e meno cinico rispetto a chi è estraneo alle reti di relazione;
• se i legami deboli (come la conoscenza o l’appartenenza alla stessa associazione) abbiano più potere di vincolare gli appartenenti a piccoli gruppi diversi rispetto ai legami forti (come la parentela e l’amicizia).

L’ultimo capitolo infine sarà dedicato al tentativo di dare delle risposte concrete basandosi su questa ricerca, di capire se effettivamente corrono delle differenze nella percezione del capitale sociale fra varie categorie di cittadini alidosiani, se un numero elevato di eventi può aver influito sulla percezione di tutte le feste organizzate nel comune e se Castel del Rio può essere considerato in generale un paese campanilsta, valutando cioè nello specifico se siamo di fronte ad una prevalenza di capitale sociale bonding (esclusivo) rispetto a quello bridging (inclusivo).