Sindrome frontale: valutazione multidimensionale ed individuazione degli obiettivi riabilitativi
Caratteristiche principali
A livello cognitivo risultano compromesse le capacità attentive e di pianificazione delle azioni. Si riscontra inoltre un inadeguato impiego di strategie di Problem Solving con tendenza alle perseverazioni nei propri errori.
Nonché spesso si manifestano: eccessiva disinibizione, instabilità affettiva, modificazioni della personalità. In particolare i sintomi critici per la diagnosi di questa patologia sono: incapacità di astrazione e di pianificazione, perseverazioni e mancanza di flessibilità nella formulazione e nell’uso di strategie cognitive, incapacità di inibire risposte comportamentali ed emotive incongrue con l’ambiente e la situazione stimolo, alterazione della personalità e del tono dell’umore con manifestazioni positive (stati maniacali) e/o negative (stati depressivi), deficit di focalizzazione e mantenimento dell’attenzione volontaria, attenzione automatica intensificata, comportamento d’uso e d’imitazione (ecoprassia, cioè ripetizione di gesti ed ecolalia, cioè ripetizione verbale). Inoltre spesso si associano: anosognosia (incapacità di riconoscere i propri deficit), anosodiaforia (reazione di indifferenza), confabulazioni (falsi ricordi), reduplicazione (convinzione che le persone familiari siano sostituite da impostori e/o che l’ambiente circostante sia situato in un luogo diverso da quello dove si trova oggettivamente), somatoparafrenia (incapacità di
riconoscere parti del proprio corpo).
In relazione ai deficit motori si evidenzia: eventuale emiplegia/emiparesi destra o sinistra, grasping involontario e gropping (attrazione verso gli oggetti in movimento), deficit di programmazione ed esucuzione di gesti per la presenza di aprassia ideativa e ideomotoria, atassia (problema di coordinazione motoria, limitata abilità della persona nel camminare, parlare, mangiare e svolgere altre funzioni riguardanti la cura personale), perseverazioni motorie, diminuita spinta all’azione (drive) con :
- iniziativa motoria assente (acinesia) o ridotta e presente solo su richiesta;
- movimenti volontari ritardati e lenti (bradicinesia).
In rari casi può essere presente la sindrome della mano anarchica o aliena secondo la quale le persone affette avvertono un conflitto tra la loro volontà dichiarata e l’azione di una delle loro mani incapaci di inibirla).
Dal punto di vista oculomotorio è importante specificare che una lesione acuta in area frontale provoca deviazione dello sguardo dal lato della lesione, abolizione dei movimenti saccadici volontari verso il lato opposto con pseudoemianopsia. Le paralisi oculari sono transitorie, con durata di pochi giorni. In particolare lesioni frontali alle aree motorie supplementari comporterebbero uno specifico deficit nella generazione di sequenze di saccadi precedentemente memorizzate, mentre lesioni alla corteccia prefrontale dorsolaterale hanno evidenziato un deficit nell’esecuzione di saccadi riflesse su target visivi. Le lesioni capsulari portano a deviazione del capo e degli occhi dal lato della lesione.
Infine in conseguenza a lesioni frontali bilaterali si ha la perdita della motilità saccadica in tutte le direzioni.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Sindrome frontale: valutazione multidimensionale ed individuazione degli obiettivi riabilitativi
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Informazioni tesi
Autore: | Elisa Fratini |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Perugia |
Facoltà: | Medicina e Chirurgia |
Corso: | Fisioterapia |
Relatore: | Mauro Zampolini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 298 |
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