Dinamiche di sviluppo e sostenibilità in area periurbana. Il Chierese come caso studio
Caratteristiche e funzioni degli spazi verdi periurbani
Le recenti trasformazioni e sviluppi dei sistemi urbani e metropolitani hanno prodotto forme territoriali caratterizzate da confini labili in cui la componente rurale del paesaggio viene erosa dalla pressione urbana, esercitata in primo luogo attraverso il meccanismo della rendita fondiaria.
L’incidenza delle dinamiche di urbanizzazione all’interno del contesto periurbano varia in funzione della localizzazione. Al margine esterno, le aree periurbane sfumano progressivamente verso l’aperta campagna: la maggiore distanza dalla città determina una minore pressione urbanistica, si rilevano più vaste superfici destinate all’attività agricola e, nel complesso, una migliore qualità ambientale. Nelle aree di frangia, invece, le unità di paesaggio sono ormai inglobate nel tessuto della città compatta: esse si configurano, di fatto, come vuoti urbani in attesa di nuova destinazione residenziale, produttiva o commerciale (Gambino, 1994).
E’ proprio in queste aree che si manifestano in modo più pressante i fenomeni di frammentazione spaziale: il valore del paesaggio agro-naturale è estremamente basso, l’agricoltura che vi viene praticata denota un carattere di marginalità ed è, sovente, poco remunerativa; per tali motivi, non è inusuale che i fondi agricoli vengano sottoutilizzati o lasciati incolti in attesa del cambiamento di destinazione d’uso o di valorizzazione immobiliare (Socco et al., 2005).
L’urbanizzazione delle campagne contigue alle aree urbane ha prodotto, in sintesi, paesaggi non omogenei, fortemente antropizzati, in cui permangono, tuttavia, consistenti porzioni di spazio non edificato. Il valore di queste superfici è direttamente correlato alle prospettive di urbanizzazione, eppure esse fungono da elementi strategici per la produzione di beni pubblici (qualità ambientale e paesaggistica, conservazione della biodiversità vegetale ed animale, ecc.) e di beni e servizi di natura privata, legati all’attività agricola (produzioni locali e filiere alimentari corte, servizi didattici e sociali, ecc.) ed alla tutela ecologica (ricreazione, loisir, turismo, ecc.) (Fanfani, 2006). Gli spazi verdi sono composti da una rete di spazi pubblici e privati, destinati ad attività che spaziano dalla produzione agricola e silvicola alla conservazione del patrimonio naturale, ad attività didattiche e pedagogiche, alla ricreazione all’aria aperta (Donadieu, 2006).
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Dinamiche di sviluppo e sostenibilità in area periurbana. Il Chierese come caso studio
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Informazioni tesi
Autore: | Giorgio Zoin |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Interfacoltà |
Corso: | Geografia |
Relatore: | Angelo Besana |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 361 |
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