Il settore della nautica e la crisi. Il caso del riposizionamento competitivo di General s.r.l.
Caratteristiche del polo nautico di Viareggio
Il Distretto Integrato Regionale della Nautica è nato a Viareggio nel 2009, con il consenso della Regione Toscana e coinvolge le cinque province costiere toscane: Lucca, Pisa, Massa, Livorno e Grosseto. L’obiettivo è quello di creare centri altamente qualificati, ciascuno con proprie specializzazioni, per ottimizzare le risorse e la potenzialità dei territori, offrendo sul mercato italiano e internazionale ottimi prodotti/servizi nautici.
In base ai risultati prodotti dall’Osservatorio Nautico Nazionale, che ha creato uno strumento per misurare la “qualità nautica” del territorio, chiamato NaQi (Nautical Quality Index), la provincia di Lucca è al primo posto della classifica 2012.
All’interno della provincia di Lucca lo storico insediamento produttivo di Viareggio sviluppatosi a partire dal dopoguerra, concentra circa il 66% delle imprese provinciali del comparto, ed è ai vertici internazionali nel segmento delle imbarcazioni di lusso (mega yacht con lunghezza dai 24 metri in su).
Viareggio è sicuramente il cuore della nautica toscana, tuttavia il sistema della nautica si sviluppa lungo tutta la costa toscana e si proietta anche verso l’interno.
Si sono create infatti intense relazioni tra i cantieri e altre attività svolte altrove, come quelle degli artigiani del mobile o degli altri oggetti ornamentali che sono utilizzati per l’allestimento dei grandi yacht.
I cantieri viareggini utilizzano un numero molto elevato di figure tecniche, progettisti e un basso numero di operai, ma è rilevante anche l’intero indotto formato da piccole e piccolissime aziende che operano attorno al cantiere (come quelle che svolgono attività di allestimento delle barche).
Il pregio delle imbarcazioni realizzate nel distretto viareggino risiede soprattutto nella capacità di creare ricchezza che si diffonde sul territorio dal punto di vista dell’occupazione e della qualità e specializzazione del lavoro.
Per uscire dalla crisi generale che continua ad avere effetti negativi sulle attività produttive del distretto nautico, le imprese nautiche hanno puntato sullo sviluppo della qualità del prodotto offerto, sulla ricerca e l’innovazione, e sulla qualità e sicurezza del lavoro.
Inoltre anche l’attività di refitting rappresenta un fattore da sfruttare in questa fase critica, sia come compensazione per la riduzione della domanda di nuove imbarcazioni che come opportunità futura in un’ottica di lungo periodo. Ovviamente anche in questo comparto le aziende del distretto viareggino competono puntando prevalentemente su un servizio di alta qualità.
Il gruppo Azimut-Benetti ha acquistato nel 2000 la Lusben Craft a Viareggio, creando così un marchio specializzato nell’attività di refit. La crisi scoppiata nel 2008 secondo le affermazioni del direttore di divisione Azimut Benetti spa di Viareggio, ha portato ad un blocco immediato del refit. Gradualmente la situazione ha iniziato a riprendersi anche perché alcuni lavori di manutenzione sono obbligatori e le riparazioni bloccate dovranno essere riattivate per evitare che l’imbarcazione perda in termini di valore economico.
Quindi l’attività di refit potrà sicuramente essere una buona opportunità di lavoro per il futuro, questo anche in considerazione del fatto che la ripresa degli ordinativi di vendita e il loro ritorno ai livelli precedenti alla crisi sembra ancora lontana e incerta. [...]
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Informazioni tesi
Autore: | Veronica Graziani |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Pisa |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Strategia Management e Controllo |
Relatore: | Luca Nannini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 151 |
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