Analisi tecnica e trading con le opzioni

Le Candlestick Charts, tradotte in italiano in “Candele giapponesi”, hanno un’origine antica: nel Giappone del XVIII secolo venivano infatti utilizzate nell’analisi e nella previsione dell’andamento dei prezzi del riso. Fino al 1710 nei principali mercati giapponesi veniva scambiato solamente riso, ma successivamente comparvero i primi contratti a termine sulle forniture del cereale; di conseguenza si sviluppò un mercato secondario di compravendita di questi contratti a termine. Munehisa Homma (1724-1803), commerciante di riso di Sakata, grazie al perfezionamento nell’utilizzo delle candlestick per analizzare e prevedere l’andamento del prezzo del riso, divenne il principale broker dell’Ojima Rice Market di Osaka. La storia vuole che Munehisa, per essere sempre aggiornato sulla variazione dei prezzi del riso, organizzò un sistema di comunicazione dei prezzi di mercato ponendo un uomo ogni 6km per tutti i 600Km che coprono la distanza tra Sakata e Osaka. Per questo motivo, Munehisa Homma è considerato dalla letteratura il padre dei sistemi previsionali basati sulle Candlestick Charts. E’ invece Steve Nison che, nei primi anni novanta del ‘900, per primo fa conoscere all’occidente l’utilizzo delle Candlestick come metodo di analisi dei mercati, e lo fa tramite i suoi due celebri libri: Japanese Candlestick Techniques (McGraw-Hill, 1991), e Beyond Candlestick (John Wiley & Sons, 1994). Per costruire le Candlestick Charts si devono conoscere il prezzo di apertura, il prezzo di chiusura, il prezzo massimo e il prezzo minimo, relativi alla periodicità che si va ad analizzare, la quale potrà essere relativa a singole sedute di contrattazione, oppure ad intervalli di tempo maggiori come settimane oppure mesi, oppure ad intervalli di tempo minori, come ogni minuto oppure ogni ora. Tali dati servono anche per la costruzione delle Bar Charts, strumento simile alle Candlestick Charts, ma queste ultime riescono a visualizzare meglio delle prime le differenze di prezzo fra il livello di apertura e quello di chiusura e in particolare il segno di questa differenza.