La nascita della cultura Pop

Testimonianza diretta dei cambiamenti avvenuti in Inghilterra tra la fine dell’Ottocento e i primi cinquant’anni del Novecento è rappresentata dalla famiglia stessa di Richard Hoggart che ha vissuto in prima persona i cambiamenti delle condizioni e abitudini di vita passando dalla campagna alla città nel corso degli anni.

Nel decennio dal 1870 al 1880, avvenne il trasferimento per lavorare nelle acciaierie a Sud di Leeds per migliorare le condizioni di vita che necessitava una famiglia sempre in aumento. Dappertutto nel Nord e nelle Midlands avveniva la stessa cosa: i giovani abbandonavano i villaggi e la campagna veniva deturpata da enormi e brutti caseggiati popolari. Le città erano prive di un’adeguata assistenza sanitaria, scolastica e sociale in genere; le strade, sporche e poco illuminate, erano affollate di famiglie il cui sistema di vita era per larga parte ancora rurale. Molti morivano giovani; la tubercolosi li decimava.

Visse tutto questo superando la prima guerra mondiale fin quasi all’inizio della seconda; imparò a diventare una famiglia cittadina. E tuttavia ogni sua caratteristica fisica e molti dei suoi atteggiamenti denunciavano l’origine campagnola. La casa, per la quale si pagava ancora nove scellini la settimana nel 1939, non fu mai la casa di città. Mazzetti d’erbe seccati in casa e avvolti in carta di giornale pendevano dal soffitto della dispensa; un vasetto di grasso d’oca stava sempre su uno scaffale pronto per chiunque avesse “un raffreddore di petto”.

Con il passare degli anni arrivò la seconda generazione. Cresceva durante il periodo della Terza legge di Riforma Elettorale, delle leggi sull’istruzione, e di quelle sui fitti e gli alloggi, sugli orari e i compensi per il lavoro nell’industria e per l’assistenza sanitaria, e infine della guerra Boera; e i più giovani avevano appena l’età giusta per combattere, all’epoca della prima guerra mondiale. I ragazzi frequentavano le scuole comunali e andavano a lavorare nelle acciaierie o si dedicavano a mestieri meno pesanti e facevano i commessi di drogheria o di negozi cittadini e questo era considerato quasi un’ascesa nella scala sociale. Le donne, una dopo l’altra, andavano ad ingrossare le file di quella schiera di lavoranti di sartoria, che hanno fatto di Leeds un centro importante di manifattura di abiti.

Questa generazione conservò abitudini rurali, ma appartenevano in misura maggiore al mondo nuovo, e quindi il loro atteggiamento verso i genitori era spesso scherzoso. Questo mondo aveva molti vantaggi: cibo e vestiti erano meno cari e monotoni; la carne congelata costava pochi pence alla libbra, l’ananas in scatola quasi niente, un barattolo di sottaceti ancor meno e c’era una friggitoria ad ogni angolo di strada. La loro epoca offriva viaggi sicuri e economici sui nuovi tram e prodotti medicinali bell’e pronti nel negozio all’angolo. Questa seconda generazione aveva meno figli e proprio attraverso di loro veniva a contatto con la più vasta organizzazione del mondo cittadino; erano contenti che “le possibilità di successo nella vita” fossero maggiori per il “ragazzo”, ma si tormentavano nel timore che dovesse perdere la borsa di studio. Appartenevano sin dall’inizio alla città, ai suoi tram e autobus, alla complessa organizzazione di servizi di assistenza sociale, agli empori a catena, ai grandi cinema, alle gite al mare. La campagna è uno sfondo lontano, che si ricorda raramente, un posto che ogni tanto si visita.