Gli effetti della crisi sui mercati finanziari. L'eccezione del Forex

Le negoziazioni indirette o brokered transactions avvengono, invece, per il tramite di un broker che al contrario del dealer non assume mai posizioni in proprio, ma opera esclusivamente per conto terzi svolgendo attività di pura mediazione sul mercato. Essi sono indifferenti alle variazioni dei prezzi di mercato ed hanno come unico obiettivo quello di favorire l’incontro tra i diversi operatori svolgendo un servizio, remunerato da commissioni, che implementa la liquidità del mercato. Grazie ai contatti intrattenuti con molte banche che esprimono atteggiamenti diversi sul mercato, cercano di elaborare le quotazioni fornite dalle stesse per portarle a concludere contrattazioni ad un prezzo congruo per le controparti.
A essi si rivolgono tra gli altri, quei dealers che intendono rimanere nell’anonimato e che a tal fine affidano ai brokers il compito di ricercare le potenziali controparti.
Quest’attività tradizionalmente è stata svolta da broker detti “voice brokers” che, anche in considerazione dell’elevato numero di dealers operanti nel Forex, hanno per molto tempo ricoperto un ruolo di primaria importanza. Gli operatori fornivano al broker i propri ordini limite e questi, collegati ai dealers tramite network telefonici, proponevano i migliori prezzi bid e ask disponibili in quel momento. Nel caso poi un dealer avesse voluto concludere una transazione, semplicemente poteva farlo alzando il telefono e dicendo “mine” in caso di acquisto o “yours” in caso di vendita.
Tale tipologia di broker era molto popolare fino agli anni ’90, ma per effetto della diffusione dei sistemi di negoziazione computerizzata e dell’introduzione dei brokers elettronici, la quota delle transazioni da essi intermediata è andata calando. Ciò anche a ragion del fatto che, mentre i voice brokers rappresentano un costo per entrambe le controparti, nella negoziazione diretta l’unico costo è rappresentato dal noleggio della keystation dal provider.
Oggi molto utilizzati, sono i Brokers elettronici che raccolgono gli ordini da monitor connessi insieme in un network e li incrociano automaticamente; in particolare, i due più diffusi nel mercato interbancario sono Reuters Dealing System 3000 ed EBS (Electronic Broking Service). Su tali piattaforme le transazioni sono eseguite attraverso un limit order book centralizzato ove gli operatori posso in ogni momento aggiungere o cancellare ordini limite.
Il broker elettronico funziona in modo simile al voice broker: quando un ordine limite è immesso, l’incrocio segue innanzitutto una priorità di prezzo per assicurare che siano sempre negoziati i migliori prezzi e in secondo luogo una priorità temporale in base appunto al tempo di immissione dell’ordine.
Come avviene attraverso i voice brokers, l’ordine è immesso in forma anonima, ma non appena il trade è concluso entrambe le controparti conoscono la loro identità. Rispetto a essi, tuttavia, risultano meno costosi e più efficienti nell’incrociare gli ordini, in particolar modo per gli strumenti più liquidi e standardizzati, e per tali ragioni costituiscono oggi il principale canale di trading nel mercato interbancario. Tali portali elettronici, inoltre, permettono ai dealers di vedere tutti i prezzi bid ed ask immessi nel sistema e di conseguenza hanno migliorato la trasparenza del mercato. I voice brokers comunque, grazie alle loro conoscenze e competenze, rimangono ancora utili per la negoziazione di valute e strumenti derivati poco liquidi.