Comunicare con l’arte nell’epoca digitale: il caso Adobe Museum of Digital Media
Breve storia dell'Adobe Museum of Digital Media
Il 6 ottobre 2010 è stata annunciata dall'Adobe System Incorporeted l'apertura ufficiale dell'Adobe Museum of Digital Media, progettato e realizzato a partire dalla collaborazione con Adobe di Piero Frescobaldi (co-fondatore dell'Unit9, una compagnia che si occupa della realizzazione di prodotti creativi digitali), Filippo Innocenti (Docente di Tecnologie dell'Architettura al Politecnico di Milano, lavora a Roma e a Londra come associated presso il Zaha Hadid Architects e fa parte di un gruppo di ricerca chiamato Spin+), l'agenzia Goodby, Silverstein e Partners e l'Adobe stessa. Il museo online rappresenta una sintesi di architettura virtuale, grafica, arte digitale 3D ed elementi sonori, fondata sull'idea di ospitare e mantenere accessibili nel tempo esibizioni e creazioni realizzate attraverso l'utilizzo dei digital media; finalità non meno importante è quella di rappresentare un terreno di sperimentazione creativa per gli artisti e di dibattito per gli esperti del settore, coinvolgendo anche gli utenti, su come i digital media oggi influenzano cultura e società, temi molto cari all'Adobe come puntualizza Ann Lewnes, vice presidente del global marketing Adobe:
«Adobe works with a wide range of creative professionals every day. We see extraordinary digital projects that take advantage of current technology and point to where creativeminds will take digtal media in th future. The museum was inspired by them and is a tribute to their talent and innovation. We believe digital media plays an important role shaping as well as our creative culture and should be celebreted in a space where the medium is literally the message».
L'Adobe Museum rappresenta una nuova frontiera per l'ambito artistico e tecnologico e si differenzia dai musei virtuali esistenti, che riproducono digitalmente e tridimensionalmente una struttura digitalizzando le opere contenute in essa (come esempio tipico, possiamo considerare la riproduzione tridimensionale della Cappella Sistina o la visita interattiva della Galleria degli Uffizi). Non è quindi un museo virtuale riprodotto per «affiancare le tradizionali istituzioni museali nella effettuazione delle loro funzioni didattiche ed espositive»; con l'AMDM si scavalcano i paradigmi dei musei sia reali che virtuali realizzati fino ad ora.
Il progetto è allocato all'indirizzo www.adobemuseum.com. Giunto a destinazione il visitatore si ritrova nell'atrio, lo spazio principale, dove ci sono sei totem animati che rappresentano vere e proprie porte di accesso per visualizzare i contenuti effettivi: la presentazioni del museo da parte del curatore principale, Tom Eccles e dell'architetto Filippo Innocenti, le varie esibizioni temporanee (rinnovate ogni trimestre).
Per quanto concerne l'aspetto espositivo, l'AMDM è pensato sulla scia e sull'esperienza del museo tradizionale, con la differenza che è interamente online; inoltre, è raggiungibile da qualsiasi parte del mondo, è gratuito e aperto 365 l'anno, 24/24, interamente esposto in lingua inglese. Rimandiamo alle pagine successive la descrizioni delle esibizioni presenti all'interno del museo.
Per il visitatore che vuole scoprire e comprendere qualcosa di più su questo progetto, è consigliabile cliccare sul punto rosso che compare in basso allo spazio principale, il Museum Directory: un'interfaccia, dove si trovano otto icone che permettono di approfondire la visita e di interagire (non simultaneamente) con i curatori e gli artisti. [...]
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Comunicare con l’arte nell’epoca digitale: il caso Adobe Museum of Digital Media
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Informazioni tesi
Autore: | Eleonora Chiarugi |
Tipo: | Diploma di Laurea |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze della Comunicazione |
Relatore: | Luca Farulli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 96 |
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