L'immagine di Barcellona in Eduardo Mendoza
Barcellona reduce dalla Guerra Civile: "Una comedia ligera"
Facendo un salto temporale di circa trent’anni ci ritroviamo a leggere la descrizione di Barcellona in Una comedia ligera, romanzo scritto nel 1998.
La seconda guerra mondiale è terminata, e anche la guerra civile spagnola comincia pian piano ad essere un lontano ricordo. Ci ritroviamo in un’afosa estate barcellonese e parallelamente in una località di mare non lontana dalla città. La storia narra le peripezie professionali, familiari ed extraconiugali di un autore teatrale di polizieschi, Prullàs, le cui opere cominciano a passare di moda.
L’assassinio irrompe nella narrazione e il romanzo che pareva all’inizio borghese, si muta in poliziesco.
I cittadini cominciano a vivere la loro città con un po’ più di serenità dopo gli avvenimenti che si sono susseguiti durante la guerra, ma il ricordo delle atrocità è ancora vivo:
La ciudad viviò sumida en la violencia, el pillaje, la escasez y la zozobra; nadie estaba a salvo de la verganza, del error o del arrebato, y muchos se vieron privados sin motivo y sin remedio de sus bienes, de su libertad o de su vida. En aquellos años terribles, como en la bíblica visión, cayeron sobre la ciudad relámpagos y truenos, granizo y fuego, mientras las calles eran escenario de luchas internas y al amparo de la confusión se cometían crímenes horribles. De las ruinas humeantes se alzaba noche y día el coro de las lamentaciones.
Per la popolazione spagnola la guerra civile (1936-39) era stata una lacerazione su diversi fronti: nazionale, familiare e personale. Per due anni e mezzo le due Spagne si erano scontrate all’insegna dell’odio reciproco, al prezzo di 600.000 morti se si includono i morti per ferite, malattie e denutrizione.
Al termine della guerra, col passare degli anni, le persone lentamente cercarono di tornare alle loro abitudini. Un aspetto che assunse grande importanza fu la religiosità, sia pubblica che privata.
Chiaramente furono le donne a dedicarsi in misura maggiore alle attività spirituali, per il fatto che erano più libere dei loro mariti dagli impegni secolari.
…la gente se santiguaba al salir de casa y al iniciar un viaje, porque en aquellos años la religión desempeñaba en su vida un importante papel de contención y de consuelo: todo el mundo era consciente de que cada acto, palabra, intención o pensamiento era juzgado de un modo implacable por el ojo omnisciente de la divinidad… La práctica de los sacramentos, las misas, las novenas, los ejercicios espirituales, los sermones…consumían buena parte de las horas del día, sobre todo entre las mujeres…
In questo comportamento così devoto si nascondeva il timore di poter di nuovo ricorrere ‘nell’ira divina’; la religiosità divenne quindi un modo per scongiurare la ‘punizione di Dio’ e per cancellare i numerosi peccati commessi.
La atención a las almas y el ritual religioso eran cosas sumamente complicadas, y la necesaria presencia de los curas se hacía sentir por todas partes. También era frecuente el rezo del rosario en familia. Nadie quería apartarse por ningún concepto del recto camino, porque aún flotaba en el aire el recuerdo conmovido de una época reciente en la que la irreligiosidad y el anticlericalismo habían conducido a todo tipo de excesos primero, y más tarde…a unos años terribles.
Questa descrizione degli abitanti si trova nelle prime pagine del romanzo, come nota storica per inquadrare lo svolgimento dei fatti. Nelle pagine successive l’attenzione è tutta per le vicende di Prullàs e di chi gli sta intorno. I riferimenti a Barcellona non sono numerosi, e sono volti per lo più alla descrizione dell’atmosfera estiva che regna nella città spopolata dei suoi abitanti, la maggioranza dei quali si trova nei luoghi di villeggiatura.
Aquella mañana el suelo estaba seco y el cielo claro y el Paseo de Gracia olía a flores cuando no pasaban vehículos de motor esparciendo un humo negro y acre.
En la calle se respiraba un aire limpio y aromático…
…las calles del Ensanche próximas a su casa estaban vacías; permanecían a oscuras las viviendas, los bares, las tiendas y las oficinas. Esta quietud convenía a Prullàs, que caminaba absorto en sus cavilaciones…
Vacaban los tribunales en los tórridos meses del estío y el Palacio de Justicia, privado de su habitual tropel de litigantes, letrados, magistrados, fiscales y funcionarios, estaba sumido en un silencio severo y medroso.
En el jardín de La Rosaleda…era muy fuerte… el aroma de los jazmines que tapizaban la tapia.
Questo brano è tratto dalla tesi:
L'immagine di Barcellona in Eduardo Mendoza
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Informazioni tesi
Autore: | Debora Egaddi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Lingue e Letterature Straniere |
Corso: | Scienze del turismo |
Relatore: | Lia Ogno |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 27 |
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