Il gruppo IRI: l'evoluzione della Società Autostrade e considerazioni sull'impresa pubblica nell'Unione Europea
Autostrade: dalla privatizzazione ai giorni nostri
Nel 2003, esattamente il 1º luglio, Società Autostrade divenne Autostrade per l'Italia, società per azioni nota anche con l'acronimo Aspi. Le attività di concessione autostradale furono conferite da Autostrade S.p.A. ad Autostrade per l'Italia, controllata al 100% da Autostrade S.p.A.
Oltre a svolgere le manutenzioni, le riparazioni straordinarie, le innovazioni, gli ammodernamenti ed i completamenti, ex articolo 1 dello Statuto, la Società, promuove, esercita e sviluppa, in quanto connessi o pertinenti alla costruzione e gestione di autostrade, l'attività di studio, di consulenza, di assistenza tecnica e di progettazione, le attività dirette all'acquisizione ed alla commercializzazione di brevetti, know-how, impianti, tecnologie, servizi informatici, telematici, l'attività di commercializzazione di beni e servizi, l'attività di prestazione di servizi, anche informativi ed editoriali, a beneficio dell'utenza, le attività dirette all'utilizzazione economica delle pertinenze autostradali, compresa la rete di telecomunicazioni.
Le attività in questione possono essere svolte, in Italia ed all'estero, direttamente, oppure con l'acquisizione di partecipazioni in società, consorzi ed associazioni anche temporanee.
La durata della società è fissata al 31 dicembre del 2050 e potrà essere prorogata una o più volte. Viene garantito il diritto di recesso per i soci che non hanno concorso all'approvazione della relativa deliberazione, ai sensi dell'articolo 5 dello Statuto.
Un passaggio normativo saliente per quanto concerne la storia recente di Autostrade è rappresentato dalla legge 286/2006, la quale fu promossa dal Ministro Antonio Di Pietro.
Egli, non appena fu nominato Ministro delle Infrastrutture nel Governo Prodi, rilasciò una dichiarazione tutt'altro che moderata riguardante le concessionarie del settore autostradale: "La cuccagna è finita". Proprio per agire in questo senso, con la volontà di porre fine a profitti, a dire dell'ex magistrato, eccessivi, fu approvata la summenzionata legge.
All'articolo 12, il Ministro delle Infrastrutture, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, assicurava che tutte le clausole convenzionali in vigore, nonché quelle conseguenti all'aggiornamento oppure alla revisione, fossero inserite in una convezione unica, avente valore ricognitivo.
La convenzione unica sarebbe andata a sostituire ad ogni effetto la convenzione originaria, oltre a tutti i relativi atti aggiuntivi e doveva perfezionarsi entro un anno dalla data di scadenza dell'aggiornamento periodico oppure da quella in cui si fossero creati i presupposti per la revisione della convenzione.
Per chi non avesse accettato o firmato entro l'anno era prevista la decadenza della concessione.
Quest'impostazione non incontrò il favore delle concessionarie. Le loro pressioni indussero, pertanto, il Governo a ridurre notevolmente il campo d'applicazione della succitata normativa, anche per timore che essa fosse contestata giudizialmente o dalla Commissione Europea, in quanto avrebbe potuto essere valutata come lesiva dei diritti contrattuali acquisiti in base alle convenzioni in essere.
Il 12 ottobre 2007 Anas e Aspi firmarono uno schema di convenzione atto a sostituire quella del 1997. Il risultato fu nettamente diverso rispetto a quello auspicato dal Ministro Di Pietro, il quale, come si diceva, era determinato a porre un freno ai vantaggi di cui fino a quel momento avevano goduto le concessionarie.
La scadenza della concessione è stata fissata al 31 dicembre 2038. Alla scadenza della concessione, il concessionario, vale a dire Autostrade per l'Italia, dovrà provvedere a trasferire in proprietà le proprietà assunte in concessione al concedente, nonché le sue pertinenze a titolo gratuito e in buono stato di conservazione e libere da pesi e gravami, proseguendo nell'ordinaria amministrazione dell'esercizio delle autostrade e delle relative pertinenze fino al trasferimento della gestione stessa.
Questo è ciò che gli articoli 4 e 5 della convenzione stabiliscono. Invece, ai sensi dell'articolo 9 bis, sono state introdotte fortissime penali a tutela di Aspi.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il gruppo IRI: l'evoluzione della Società Autostrade e considerazioni sull'impresa pubblica nell'Unione Europea
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Informazioni tesi
Autore: | Gerarda Monaco |
Tipo: | Laurea magistrale a ciclo unico |
Anno: | 2020-21 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Fabrizio Cassella |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 208 |
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