L'uso delle spezie nell'industria salumiera
Attività antibatterica delle spezie
Fortunatamente alcune spezie, oltre al ben noto potere antiossidante, esercitano anche un’azione antibatterica ed antimicotica, grazie alla presenza di alcuni composti, quali fenoli e loro derivati, alcoli superiori, aldeidi ed esteri, terpeni e tannini.
Sin dal 1944 alcuni Ricercatori hanno valutato l’attività antibatterica dell’olio essenziale di timo nei confronti di alcuni microrganismi, quali, E. Coli, Streptococcus faecalis, Stafylococcus aureus.
Tale attività è risultata rilevante soprattutto verso batteri appartenenti alla famiglia delle Enterobacteriaceae. Ceppi di S. Aureus, isolati da campioni di carne, si sono dimostrati sensibili all’azione dei chiodi di garofano e salvia; origano e chiodi di garofano sembrano inibire la crescita di Campylobacter jejuni; la salvia alcuni batteri enteropatogeni; l’estratto di aglio, utilizzato a diverse concentrazioni, invece inibisce ceppi di Bacillus cereus.
Paleari e al.(1989), hanno voluto verificare, in una loro indagine il possibile potere inibente di alcune spezie, quali paprica, pepe e peperoncino, sia in vitro nei confronti di alcuni germi ritenuti contaminanti, che in vivo su salami particolarmente speziati, ed evidenziare così se il loro potere battericida o batteriostatico eserciti la sua influenza anche sugli insaccati crudi stagionati, dove altri fattori quali pH, Aw, e quantità di grasso, potrebbero condizionarne l’azione.
Con le usuali tecniche di laboratorio è stata valutata la carica batterica delle tre spezie ed alcuni germi ritenuti contaminanti quali: Str.Faecalis, S. Aureus, coliformi, E. Coli e Gram-.
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L'uso delle spezie nell'industria salumiera
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Informazioni tesi
Autore: | Giovanni Torre |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1999-00 |
Università: | Università degli Studi di Messina |
Facoltà: | Medicina Veterinaria |
Corso: | Medicina Veterinaria |
Relatore: | A. Minniti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 42 |
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