Maltrattamento e funzione riflessiva: caso clinico di Anna
Attaccamento e sviluppo sensitivo
Dopo aver analizzato le teorie che si sono occupate dello sviluppo dell’oggetto libidico, si passerà a presentare un paradigma teorico che rende conto di un aspetto dello stesso sviluppo e che ha il pregio di essere accessibile ad una verifica sperimentale.
Si intende far riferimento alla teoria dell’attaccamento, la quale prende in considerazione il legame del bambino con la madre come punto focale e determinante del suo sviluppo successivo.
Prima di procedere alla presentazione di questo paradigma è necessario precisare alcune conoscenze, acquisite nell’ambito della psicologia animale, e precisamente il concetto di imprinting introdotto da Lorenz e gli esperimenti di Harlow e Zimmermann .
Lorenz scoprì che un anatroccolo appena uscito dall’uovo, segue il primo oggetto in movimento che compare alla sua vista. E’ famoso l’esperimento del guanto giallo. Appena l’uovo era dischiuso, Lorenz muoveva la sua mano coperta con un vistoso guanto giallo davanti all’anatroccolo che la seguiva immediatamente. La scoperta ancor più interessante fu il fatto che l’anatroccolo continuava a seguire quell’oggetto preferendolo, almeno per un certo periodo, all’anatra-madre senza però aver ricevuto dall’oggetto nessuna cura.
Harlow e Zimmermann condussero un esperimento sulle piccole scimmie, mettendole di fronte ad un simulacro materno, fatto di uno scheletro metallico, che forniva loro il cibo e ad un altro simulacro di madre, fatto di pezza, che non forniva loro il cibo ma al quale potevano aggrapparsi. Essi scoprirono che le scimmiette si avvicinavano alla madre metallica solo quando avevano fame, mentre passavano il loro tempo sulla madre di pezza. Se lo sperimentatore introduceva un oggetto strano e spaventoso, queste non si rifugiavano dalla madre che forniva loro l’alimentazione, ma da quella di pezza. Quindi il fatto che un simulacro provvedesse alla sopravvivenza non era determinante ai fini della formazione del legame.
Queste scoperte, benché riferite al mondo animale, contraddicono la convinzione che il legame preferenziale si istituisce sulla base della soddisfazione della fame e della sete. Ancora una volta va dunque sottolineato il fatto che la relazione tra il bambino e il caregiver è fondamentale per lo sviluppo globale di ciascun individuo.
Sulla base di tali studi ed esperimenti si inserisce il concetto di «attaccamento» che è dovuto a Bowlby, il quale ha sostituito con questo nuovo termine quello di «dipendenza». Mentre la dipendenza può instaurarsi nei confronti di più persone, non implica un legame duraturo e non è necessariamente associato a forti emozioni, l’attaccamento si sviluppa indipendentemente dai bisogni fisiologici di base, si instaura con il caregiver sin dalla nascita e ha una valore fondamentale nell’adattamento affettivo e relazionale del bambino durante il corso di tutta la sua vita.
Quella di Bowlby è una tra le più interessanti teorie della psicopatologia dell’infanzia; successivamente trovò ampio riscontro negli studi condotti da Stern, Ainsworth e Main che la aggiornarono con le moderne acquisizioni sullo sviluppo comportamentale del bambino e della sua figura di attaccamento, ottenute attraverso l’ausilio di strumenti di valutazione innovativi come, la già citata, Strange Situation.
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Maltrattamento e funzione riflessiva: caso clinico di Anna
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Informazioni tesi
Autore: | Valentina Russo |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Catania |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Scienze e tecniche psicologiche |
Relatore: | Carmela Saraceno |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 87 |
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