(In)stabilità delle provenienze donative e rimedi
Astratta e teorica comunanza del problema anche agli atti di cui all'art. 809 c.c.
Fonte di precarietà, su di un piano teorico, potrebbero essere anche le "provenienze donative indirette".
Queste ultime, ci si deve ora domandare, sono suscettibili anch'esse di essere ricuperate mediante l'esperimento delle azioni di cui al Libro II, Capo X, Sezione II, c.c.?
Come ogni quesito, anche quello appena profilato si risolve attraverso un procedimento mediante il quale, partendo dai dati noti contenuti nell'enunciato del quesito stesso, si giunge ad individuare uno o più dati sconosciuti. Nel caso in esame, gli elementi dalla cui conoscenza muovere coincidono con due norme: quella dell'art. 809 e quella dell'art. 737. La prima rivela al civilista pervaso dall'anelito di rimuovere la precaria sicurezza del donatario, o dell'avente causa da costui, che le cose in senso giuridico oggetto del depauperamento del donante rimarranno in suo godimento e nella sua disponibilità, che le regale iuris dettate per gli atti di liberalità tout court e dalle quali la spada di Damocle della riduzione, e conseguente restituzione, trova la propria legittimazione, si applicano anche alle liberalità indirette. Ma, ai sensi e per gli effetti della norma di chiusura del Titolo dedicato dal codice civile vigente alle donazioni (809), sono sottoposte all'autorità delle (e agli stessi obblighi e condizioni imposti dalle) norme sulla restituzione anche queste liberalità? Vedremo, nei paragrafi seguenti, la soluzione che la dottrina e la giurisprudenza hanno ritenuto di dare. Quanto alla seconda norma, non riteniamo che su di essa si possa fondare l'operatività del rimedio restitutorio anche relativamente ai beni indirettamente donati. E' vero che l'art. 737 statuisce che "I figli legittimi e naturali e i loro discendenti legittimi e naturali ed il coniuge che concorrono alla successione devono conferire ai coeredi tutti ciò che hanno ricevuto dal defunto per donazione direttamente o indirettamente, ma è altrettanto indiscutibile che il successivo 746, al comma 2, specifica che "se l'immobile è stato alienato o ipotecato, la collazione si fa soltanto con l'imputazione".
Questo brano è tratto dalla tesi:
(In)stabilità delle provenienze donative e rimedi
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Informazioni tesi
Autore: | Amedeo Antonio De Cicco |
Tipo: | Tesi di Specializzazione/Perfezionamento |
Specializzazione in | Diritto civile e commerciale per il concorso notarile |
Anno: | 2013 |
Docente/Relatore: | Luca Di Lorenzo |
Istituito da: | Scuola di Notariato della Campania |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 35 |
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