Scuola e diversabilità: i punti di vista dei sistemi coinvolti
Assistente Ad Personam
La figura dell’assistente ad personam è usata sempre più spesso dagli enti locali per favorire i processi di integrazione dei soggetti diversamente abili nella scuola.
I vari approcci che hanno condizionato, e condizionano tuttora, la definizione della figura dell’assistente ad personam si sono modificati e definiti nel tempo in base all’evolversi del concetto di integrazione.
La legge 118 del 1971 riconosce il diritto all’istruzione e indica le modalità di frequenza nella scuola comune delle persone diversamente abili.
Fino alla metà degli anni Settanta però la legge resta imprecisa.
La legge 517/77 permette una definizione e una collocazione non soltanto dell’insegnante di sostegno, ma anche della figura dell’assistente ad personam.
Infine, con la legge quadro 104/92 si introducono elementi più chiari per la definizione dei compiti richiesti agli assistenti, proiettandoli in un’ottica formativa ed educativa che richiede un alto livello di preparazione.
L’ambito di intervento dell’assistente tende a coniugare l’area delle necessità con l’area della socialità e della relazione.
È possibile analizzare le caratteristiche dell’assistente ad personam in base a quattro aree:
1-ambito dell’intervento: l’azione dell’assistente ad personam si colloca all’interno del percorso di integrazione scolastica. L’assistente trova una sua specificità nelle aree dell’assistenza, dell’autonomia e della comunicazione;
2-utenza di riferimento: l’assistente ad personam interviene nell’area dell’handicap in situazione di gravità;
3-compiti: l’intervento dell’assistente ad personam si definisce e si concretizza all’interno del campo sociale attraverso azioni con il soggetto, azioni per il soggetto e azioni per il progetto;
4-formazione: le attività e le caratteristiche del lavoro di assistente ad personam richiedono un forte investimento nel settore della formazione non solo iniziale, ma soprattutto continua.
L’attività dell’assistente ad personam nell’ambito sociale ed educativo si configura come un atto inserito in una spessa trama di relazioni esistenziali, sociali e cognitive.
La relazione può essere vista come insieme di interazioni, ossia di azioni tra soggetti e soggetti, tra soggetti e contesti, tra contesto e contesti più allargati.
I presupposti della relazione di aiuto in campo socio-educativo dovrebbero essere i seguenti:
- il soggetto assistito dovrebbe essere visto come specificità/originalità e definito in termini di capacità/risorse;
- l’ambito dell’intervento dovrebbe essere rivolto al mondo del soggetto e al suo contesto di vita;
- obiettivo dell’azione consisterebbe nel contrastare la strutturazione dell’handicap;
- l’azione dovrebbe evitare il rischio di un’eccessiva rigidità e standardizzazione per cogliere al meglio i percorsi individuali;
- l’azione dovrebbe essere sostenuta da intenzionalità e consapevolezza progettuale;
- l’intervento dovrebbe essere sostenuto da verifiche e valutazioni puntuali;
- l’errore dovrebbe essere visto come fattore costruttivo e non solo come sbaglio da correggere;
- l’intervento dovrebbe coniugare prudenza psicologica verso il soggetto con il ricorso all’azione consapevole.
I presupposti sopra citati permettono di pensare l’azione, nella relazione di aiuto, come una “tessitura” tra conoscenze, relazioni e azioni. L’assistente ad personam instaura rapporti con il soggetto diversamente abile, con la sua famiglia e con il contesto in cui opera. Diverse possono essere le tipologie relazionali che si configurano tra tali sistemi. Per quanto riguarda la progettazione, questa si può intendere come: azione dall’esterno, azione come progetto, azione in situazione di ricerca.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Scuola e diversabilità: i punti di vista dei sistemi coinvolti
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Informazioni tesi
Autore: | Elena Salvetti |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Bergamo |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Lisa Chiara Fellin |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 160 |
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