Lo sviluppo psicomotorio attraverso l'acquaticità neonatale
Aspetti psicoaffettivi dell'acquaticità neonatale
Talvolta, le emozioni trasmesse dagli adulti potrebbero condizionare lo stato emotivo del bambino nei confronti dell'acqua. A tal proposito, il dott. Guinzbourg parla di una certa capacità dell'acqua di conservare informazioni e comunicarle a livello intersoggettivo. Egli definisce, dunque, una struttura energetica dell'acqua ove viaggiano informazioni emotive sottoforma di potenziali energici, affermando che: "quando si pratica l'acquaticità si deve provare un'intima emozione positiva verso di essa e trasmetterla al bambino."20
Gesti e sensazioni minime che per il neonato si trasformeranno in una forte esperienza sensoriale, potente e amplificata; è essenziale, dunque, che lo stato emotivo dell'adulto nei confronti dell'acqua sia positivo o, altrimenti, emozioni negative condizioneranno negativamente lo stato d'animo del neonato, il quale manifesterà tensione ed irrequietezza.
L'influenza del genitore determinerà l'esito dell'esperienza acquatica e, più in generale, della sua intera esistenza. È noto che durante la prima infanzia le interazioni bambino-genitore occupano la quasi totalità del tempo. Pertanto, egli dominerà sulla percezione che il bimbo avrà di sé, degli altri e del mondo che lo circonda. È possibile, dunque, affermare che la strutturazione dell'individuo dipenderà principalmente dalle esperienze di cura ricevute dal genitore.
Un tipo di esperienza come quella acquatica, svolta in un contesto emotivo positivo e favorevole allo sviluppo psicofisico, influirà positivamente sullo sviluppo cerebrale del bambino. Le interazioni e gli scambi intersoggettivi garantiranno, inoltre, un incremento dello sviluppo psicoaffettivo ed una sintonizzazione emozionale e sensoriale con il genitore.
A tal proposito, lo psicanalista britannico Winncott spiega nella sua teoria psicoaffettiva l'essenzialità del caregiver nel restituire al bambino il suo "vero sé". Di particolare importanza sono le esperienze di cura materne: il bimbo nasce inconscio della totalità del suo corpo, percependolo un tutt'uno con quello della madre (come, d'altronde, è stato nel periodo fetale). Le successive prime interazioni "sperimentali" con la madre renderanno conscio il bambino dell'indipendenza della sua esistenza e di come il suo atteggiamento può entrate in contatto e, per di più, influire su ciò che lo circonda. Ne è esempio il pianto del neonato: questo verrà percepito, interpretato e, successivamente, genererà diverse reazioni emotive nella madre. Questi momenti sono essenziali per consolidare le competenze relazionali del bambino.
L'esperienza acquatica neonatale, in particolare attraverso le prime immersioni, contribuirà enormemente a tale sviluppo. L'interazione emotiva che prima si genera tra bimbo e genitore preparerà emotivamente a quella che sarà la successiva separazione, seppur per brevi istanti, causata dall'elemento acqua; dopodiché seguirà una rassicurante esperienza di riparazione che determinerà la positività dell'evento ed avente lo scopo di rafforzare il senso di sicurezza e benessere del bimbo.
Singoli momenti di mancata sintonizzazione nella relazione diadica sono normali e non determinano di per sé effetti negativi sullo sviluppo, purché l'individuo possa vivere esperienze di riparazione e sintonizzazione. Tali esperienze favoriscono un senso di benessere e crescita verso la resilienza.21
Tuttavia, non bisogna ridurre la sintonizzazione affettiva ad un semplice processo imitativo; questo è ben più complesso del "se il bimbo sorride, la madre sorride".
Ponendo questo esempio come riferimento, la risposta fisica della madre può dipendere da molteplici variabili; per intenderci, potrebbe accadere che avvenga in un contesto emotivo di tensione, al suo sorriso la madre percepirà, oltre al mero atto fisico, anche lo stato emotivo reale del bimbo e potrebbe così reagire sentendo il bisogno di fargli una carezza e, o di abbracciarlo.
In un contesto acquatico, potrebbe avvenire, ad esempio, che il bimbo beva o inali acqua dal naso; questo genererà uno stato di fastidio e di tensione. Il ruolo del genitore, in questo caso, sarà essenziale: dovrà evitare di censurare il suo stato di disagio, comprenderlo e rassicurarlo, non minimizzando quelle che potrebbero essere le sue reazioni emotive a tale evento.
È bene ricordare sempre che un bambino ha necessità di avere almeno una persona che sia in grado di sintonizzarsi affettivamente con lui. E che questa modalità di crescere e educarlo aumenta la probabilità che sia felice, sereno nel rapporto con gli altri e realizzato socialmente e professionalmente.22
20 Capitolo 1- Boris Guinzbourg e Andrea Lucca, 2004, Acquananda- acquaticità per bambini. Un percorso di sviluppo per i primi anni di vita, Tecniche nuove, Milano, p.17
21 Tronick E., 2008, Regolazione emotiva. Nello sviluppo e nel processo terapeutico, Cortina
22 Maria Letizia Trento, 2022, Primi tuffi e acquaticità neonatale, Il leone verde, Città di Castello
Questo brano è tratto dalla tesi:
Lo sviluppo psicomotorio attraverso l'acquaticità neonatale
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Informazioni tesi
Autore: | Chiara Flotta |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2022-23 |
Università: | Università degli Studi di Urbino |
Facoltà: | Scienze Motorie |
Corso: | scienze motorie sportive e della salute |
Relatore: | Simone Clementi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 50 |
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