Markus Ramseier: Loecher. Kurzgeschichte e Kurz-Kurzgeschichte. Inquadramento critico formale e traduzione
Ascesa della Kurzgeschichte
Soltanto a partire dalla fine della seconda guerra mondiale la Kurzgeschichte raggiunse il suo pieno sviluppo come genere approdando a una forma moderna, autonoma e in alcuni tratti diversa dalle forme analoghe precedenti. Marx sostiene che
«die 1949-1950 veröffentlichen Kurzgeschichtensammlungen belegen, dass bis dahin die formalen Grundtypen der Gattung auch variiert mit inhaltlichen Typen, im Wesentlichen erarbeitet worden sind.»
I racconti delle numerose raccolte di Wolfgang Borchert, Elisabeth Langgässer, Wolfdietrich Schnurre e Heinrich Böll ne danno prova. Essi da un lato mostrano la “Vielseitigkeit” del genere, dall’altro i contributi che questi autori apportarono al genere altrove già affermato, trasformandolo in un prodotto autoctono. Marx sostiene che la differenza sostanziale tra la short story e la Kurzgeschichte consista nel fatto che il racconto tedesco fosse direttamente ancorato tanto alla profonda essenza tedesca quanto alla situazione storica in Germania dopo il 1945. Tra le motivazioni che condussero alla nascita di una forma autentica vi fu una «Erneuerungsanspruch, der Sprache, Literatur und Wertworstellung umfasste».
Insieme all’esigenza di rinnovamento contenutistico e linguistico del racconto breve si assiste anche al ritorno della fascinazione per le short stories americane. Leonie Marx evidenzia anche la buona disposizione del clima nel periodo postbellico alla ricezione delle short stories, quali quelle di Ernest Hemingway, Thomas Wolfe e Jack London, che sempre più numerose ripresero a circolare nel territorio tedesco.
La Kurzgeschichte fu anche la forma che, per il suo laconismo, la sua semplicità e addensamento, ma soprattutto per il suo disinteresse nell’aspetto sentimentale, al meglio riuscì a rappresentare il “Trümmerwelt” dopo il 1945. La “letteratura delle macerie” fu espressione di quegli autori che avevano conosciuto la guerra e che dalle macerie spirituali e materiali intendeva ripartire, senza mai dimenticare. Infatti il tema che come un filo rosso attraversa questa corrente artistica è la guerra appena conclusa e dunque essi ricercarono «eine Form […], die der Problematik des Menschen, der durch die Hölle des Krieges mit seiner Zerstörung alles Gewesens und aller Werte gegangen war, der in einer Welt von materiellen und geistigen Ruinen lebte, einen adäquaten Ausdrucks zu verleihen vermochte».
La struttura del racconto breve con il suo addensamento e concisione, con il suo linguaggio disadorno, con la sua sintonia di suono e immagine, costituisce la forma perfetta.
Wolfgang Borchert produsse tra il 1947 e il 1961 quattro raccolte di racconti e secondo Roberto Rizzo, egli «ha dato il meglio di sé[…] in un suo tipo assai originale di racconto breve» in cui sono «costanti la spavalda sicurezza, le parole grandi e vuote, il phatos retorico e ingenuo, l’impazienza della ricerca formale, la banalità delle immagini e l’impiego eccessivo di allitterazioni e di assonanze».
Rizzo aggiunge, inoltre, che i racconti brevi di Borchert devono essere considerati come un tentativo di liberazione dalla tragica esperienza bellica dell’autore e tale svincolamento poteva avvenire esclusivamente tramite una «rappresentazione plastico-visiva, attraverso l’immagine spontanea e immediata e la pura, suggestiva essenzialità dei rapporti fonetici» che solo la Kurzgeschichte gli avrebbe permesso.
Un esempio di addensamento e concentrazione linguistica del racconto breve borchertiano è offerto dal racconto del 1946 Das Brot:
«Plötzlich wachte sie auf. Es war halb drei. Sie überlegte, warum sie aufgewacht war. Ach so! In der Küche hatte jemand gegen einen Stuhl gestoßen. Sie horchte nach der Küche. Es war still. Es war zu still und als sie mit der Hand über das Bett neben sich fuhr, fand sie es leer. Das war es, was es so besonders still gemacht hatte: sein Atem fehlte. Sie stand auf und tappte durch die dunkle Wohnung zur Küche. In der Küche trafen sie sich.
Die Uhr war halb drei. Sie sah etwas Weißes am Küchenschrank stehen. Sie machte Licht. Sie standen sich im Hemd gegenüber. Nachts. Um halb drei. In der Küche.»
La narrazione è limitata a uno "inschnitt aus dem Leben der Figuren". Le frasi, spesso ellittiche, si articolano in periodi brevi e contratti, ridotte in sostanza al soggetto e predicato e sono collegate tramite un procedimento paratattico-asindetico. La concentrazione è il risultato della rapida successione di frasi, talvolta nominali. Le ripetizione di singoli sostantivi, di verbi o di intere proposizioni si trasformano in veri Leitmotiv e ricreano un ritmo martellante e ossessivo. Tale ritmo é inoltre costruito dalle profuse allitterazioni e assonanze. Sebbene la tecnica compositiva fatta di «leitmotivische Wiederholungen oder intensivierende Häufungen, Variationen und kurze unvollständige Aussagen, die parataktisch gereiht werden» non fosse una novità, il linguaggio che Borchert utilizza possiede «einen eigenen Rhythmus, eine eigene Klangfarbe und einen ganz neuen, modernen Ton». [...]
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Markus Ramseier: Loecher. Kurzgeschichte e Kurz-Kurzgeschichte. Inquadramento critico formale e traduzione
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Informazioni tesi
Autore: | Antonietta Vairo |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Scienze Umanistiche |
Corso: | Lingue moderne, letterature e scienze della traduzione |
Relatore: | Camilla Miglio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 285 |
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