25 luglio 1943

Il 3 settembre 1943 in un uliveto di Cassibile in provincia di Siracusa sotto una tenda da campo il generale Giuseppe Castellano in rappresentanza di Badoglio, a seguito di lunghe trattative già iniziate il quel di Lisbona, firmava un armistizio ( detto armistizio corto) con il capo di stato maggiore Walter Bedell Smith in nome del comandante alleato nel mediterraneo Generale Dwight D. Eisenhower.
Si trattò di una resa incondizionata travestita da armistizio.
Mentre Castellano aveva riferito che l’annuncio sarebbe stato dato da Eisenhower entro il 12 onde dar tempo all’esercito italiano di organizzarsi, il generale alleato anticipò l’evento di quattro giorni (8/settembre/1943 alle ore 16,30) comunicandolo via radio al mondo, inducendo Badoglio a confermare e sorprendendo un "consiglio della Corona" convocato dal re, il quale la mattina aveva rassicurato l'ambasciatore tedesco della fedeltà ai patti stipulati!!
Alle ore 19.45 quindi Badoglio annunciò per radio la firma dell'armistizio alla popolazione italiana ordinando ai reparti di "cessare le ostilità contro le forze angloamericane e di reagire ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza".
Quale era quest’altra provenienza se non quella tedesca!
Il testo del comunicato:
“Il governo Italiano riconosciuta la impossibilità di continuare la impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e piu‘ gravi sciagure alla nazione ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante delle forze alleate angloamericane.”
Per Hitler l’occupazione dell’Italia aveva una enorme importanza strategica nel confronto militare con le forze degli inglesi e degli americani. Comunque, in Italia erano già stanziate delle truppe tedesche il cui compito principale era quello di tenere lontani gli americani dalla Germania: infatti in quei giorni le truppe alleate in Sicilia (il 9 luglio) avevano già compiuto l’occupazione dell’isola e tenevano sotto controllo diverse zone meridionali della penisola, spostando gradualmente il fronte verso nord; più precisamente, la ritirata tedesca si spostava dalla Calabria alla Campania sino ad attestarsi lungo la linea Gustav.
Il momento e’ tragico, gli angloamericani non ci considerano alleati affidabili, i tedeschi sono lividi di rabbia per il nostro maldestro tradimento nel momento in cui il nostro esercito e’ dislocato per mezza Europa a stretto contatto con i tedeschi che da un’ora all’altra da alleati diventeranno feroci e temibili avversari.
Il Re e Badoglio non sanno che fare, è in gioco anche la loro personale incolumità. Prendono questa volta velocemente una decisione che ancora oggi, oggetto di accese polemiche e discussioni, pesa come un macigno sulle loro coscienze e su quelle dei loro congiunti.