I Credit Default Swap: Sviluppo, Diffusione e Modelli di Valutazione
Argomentazioni di non arbitraggio
Con il termine “arbitraggio” si indica la possibilità per un investitore di operare su un determinato strumento (o su una coppia di strumenti) conseguendo un profitto certo in totale assenza di rischio e senza dover nemmeno impiegare capitale proprio. L’arbitraggio può essere legato alle differenze di prezzo di uno stesso strumento su diversi mercati, con l’investitore che quindi lo vende nel mercato dove il prezzo è più alto e lo acquista in quello in cui il prezzo è minore, contribuendo al riequilibrio dei prezzi nei diversi mercati. Nel caso siano invece disponibili sul mercato dei prodotti derivati, con funzione di replicazione del sottostante, va considerata la possibilità di arbitraggio tra l’attività di base e il derivato, rispetto all’attività risk free. Anche in questa situazione, l’iniziale opportunità di arbitraggio verrebbe ampiamente sfruttata dagli investitori, che nel giro di pochissimo tempo la esaurirebbero, riportando i prezzi in linea con quanto atteso e azzerando la possibilità di ottenere un profitto privo di rischio senza esposizione del proprio capitale. È questa la sintesi del concetto di “non arbitraggio” sui mercati finanziari, il quale esprime che, sotto l’ipotesi di mercati sufficientemente concorrenziali, non esistono possibilità di arbitraggio nei mercati (Treccani).
Il concetto di non arbitraggio si può applicare anche ai CDS. Un investitore può infatti valutare il modo più conveniente di impiegare i suoi capitali cercando di ottenere il maggior profitto possibile, in base ai rendimenti disponibili sul mercato dei Treasury Bond, su quello dei bond corporate e gli spread dei rispettivi CDS. La relazione che approssima il CDS spread afferma come tra questi strumenti vi sia una semplice equivalenza:
CDS spread = rendimento corporate bond - rendimento Treasury bond
Secondo questa relazione è perciò indifferente per un investitore costruire un portafoglio di bond di un determinato emittente, acquistando CDS al fine di coprirsi totalmente dal rischio di fallimento; oppure comprare dei bond del Tesoro privi di rischio con le medesime scadenze. L’investitore otterrà quindi lo stesso rendimento da entrambi i portafogli, secondo la replicazione dei flussi di cassa degli strumenti finanziari con gli strumenti derivati.
Per illustrare l’applicazione del concetto di non arbitraggio alla scelta tra i due portafogli considerati (soltanto T-Bond oppure corporate bond con i rispettivi CDS), ipotizziamo di individuare sul mercato un’opportunità di arbitraggio, ossia una situazione in cui la relazione indicata viene violata. Per esempio, il rendimento delle obbligazioni al netto dello spread dei CDS potrebbe essere maggiore rispetto al rendimento offerto dalle obbligazioni governative: un investitore potrebbe quindi formare un portafoglio acquistando i bond societari e i CDS e vendendo allo scoperto i T-bond. Questo investitore otterrebbe perciò il cosiddetto “profitto di arbitraggio”, un profitto sicuro e senza l’impiego di capitale proprio. Anche altri investitori potrebbero poi individuare quest’opportunità, ripetendo più volte l’operazione: gli acquisti sui bond e sui CDS spingerebbero in alto il loro prezzo, facendone scendere il rendimento, mentre le vendite sui bond del Tesoro farebbe diminuire il loro valore fino al ristabilimento dell’equilibrio sui mercati, dove le opportunità di arbitraggio sono assenti.
La stessa procedura, ma con portafogli di base specularmente opposti nelle posizioni, permette di spiegare il concetto di assenza di opportunità di arbitraggio nel caso in cui sia il bond corporate a presentare un prezzo molto alto. Un investitore che si aspettasse un rendimento del portafoglio composto da obbligazioni societarie, al netto dei CDS spread relativi, inferiore rispetto al portafoglio formato da titoli di Stato con la stessa scadenza, comprerebbe i titoli di Stato e venderebbe allo scoperto le obbligazioni e i CDS. Come prima, la replicazione di quest’operazione riporterebbe i prezzi e i rendimenti in linea con quanto indicato nella relazione d’equilibrio, facendo scendere il prezzo dei bond corporate e dei CDS e facendo salire quello dei bond governativi. Di conseguenza, data l’azione degli investitori, sui mercati, se essi sono sufficientemente concorrenziali e efficienti, le opportunità di arbitraggio non esistono o, se si vengono a formare, vengono rapidamente esaurite dagli operatori. Hull e White puntualizzano tuttavia che il valore del CDS spread come differenza tra i rendimenti corporate e governativi non sia generalmente accurato, in quanto nella realtà si osserva un valore leggermente inferiore. Questa sovrastima dello spread dipende principalmente dal fatto che, di solito, il payoff di un CDS è inferiore rispetto a quanto supposto nel modello (Hull e White, 2000).
Questo brano è tratto dalla tesi:
I Credit Default Swap: Sviluppo, Diffusione e Modelli di Valutazione
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Informazioni tesi
Autore: | Andrea Zambolin |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia delle istituzioni e dei mercati finanziari |
Relatore: | Giorgio Brunello |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 41 |
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