Batteri ed Archea Del Lago di Faro studiati mediante la Fluorescence in situ Hybriditation (FISH)

Le indagini sono state svolte nel Lago Faro di Messina, che nella zona centrale ha la forma di un imbuto decentrato e una profondità massima pari a circa 30 m, la conformazione ad imbuto occupa la metà del lago rivolta a Est, caratteristica che lo fa annoverare tra i laghi costieri italiani più profondi e il più profondo tra i laghi siciliani interni e costieri, mentre lato monte la profondità si riduce notevolmente con valori oscillanti fra 0,5 e 3 m.

Secondo gli studi di Genovese e Abbruzzese (1952) originariamente la laguna si estendeva da W a E con una profondità costante di 10 m circa, caratteristica evidenziata dall’andamento della pendenza del fondo fino alla parte centrale, proprio il punto in cui oggi il fondo precipita fino alla profondità massima di circa 30 m.
Sono presenti tre canali di origine artificiale, in particolare il canale Margi, mediante il quale il lago di Faro comunica con il lago di Ganzirri, il Canale degli Inglesi mediante il quale comunica con il Mar Tirreno e il Canalone mediante il quale comunica con lo Stretto di Messina.

I prelievi sono stati effettuati, nel mese di giugno del 2009 con la bottiglia NISKIN, a varie profondità da 0 a 30 metri e immediatamente trasferiti in bottiglie sterili.
La bottiglia Niskin, uno strumento cilindrico legato ad un cavo variabile (5-8 mm) viene calata aperta; una volta raggiunta la profondità richiesta, la sua chiusura viene effettuata tramite l’invio lungo il cavo di un messaggero (cilindro metallico) che, urtando l’estremo superiore di un meccanismo, lo fa sganciare provocando la chiusura della bottiglia.

Dopo il prelievo i campioni sono stati trasportati il più velocemente possibile al laboratorio di Ecologia Microbica Acquatica del Dipartimento di Biologia Animale ed Ecologia Marina dove sono stati misurati pH e ossigeno.