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L'intelligenza del cuore

Architettura emotiva della mente

Come si costruisce la mente? Le emozioni come influenzano lo sviluppo cognitivo? Il neonato impara a conoscere il mondo attraverso ciò che ha a disposizione, che nei primissimi mesi sono le sensazioni più semplici, in particolare quelle tattili e sonore. Il modo in cui impara a prestare attenzione, a comprendere e a discriminare fra sensazioni diverse è noto ormai da tempo, mentre quello che le ricerche sulle prime percezioni, cognizioni e sullo sviluppo emotivo hanno finora trascurato è un dato apparentemente scontato ma che non va sottovalutato ossia che di solito ogni sensazione che viene registrata dal bambino, dà origine a un’emozione, a un affetto.

Così un giocattolo può essere divertente o noioso, una voce simpatica o odiosa, oppure il bambino può sentirsi protetto dalla mamma quando lo abbraccia o spaventarsi. Quanto più cresce la sua esperienza, tanto più legate ai sentimenti diventano le sue impressioni sensoriali; è grazie a questo “codice duale” dell’esperienza che i ricercatori sono arrivati a capire in che modo le emozioni organizzano le capacità intellettuali e creano il senso di sè. Gli esseri umani incominciano ad abbinare emozioni e sentimenti fin dalla nascita; anche i neonati di pochi giorni reagiscono emotivamente alle sensazioni preferendo, per esempio, la voce o il profumo della madre a tutti gli altri suoni o odori: già nei primi mesi accolgono con gioia certe persone e ne evitano altre.

Un’altra conferma della validità di questa interpretazione di pensiero ed emozione è la scoperta del fatto che una stessa sensazione non produce necessariamente la stessa reazione in tutti. Differenze innate nell’apparato sensoriale possono rendere un suono di una data frequenza e volume interessante e piacevole per una persona e fastidioso per un’altra. Nonostante si sia ritenuto a lungo che le sensazioni acustiche e tattili siano pressochè uguali per tutti, esistono notevoli variazioni nel modo in cui i singoli individui elaborano le informazioni sensoriali. Così una sensazione può produrre in certi individui effetti diversi dal punto di vista emozionale come piacere o al contrario angoscia. Quindi inconsciamente ci costruiamo una gamma di reazioni affettive alle esperienze sensoriali... inoltre le prime esperienze sensoriali di un bambino avvengono in un contesto relazionale che conferisce loro ulteriore significato emotivo.

Quasi tutte le emozioni di un bambino, positive o negative, coinvolgono persone da cui dipende la sua sopravvivenza e che possono prendersi cura di lui in modi diversi, per esempio dalla dedizione più assoluta all’incuria più totale.

A mano a mano che i bambini crescono ed esprimono il mondo, le emozioni li aiutano a comprendere relazioni che a prima vista paiono di natura solo fisica; per esempio, termini come caldo o freddo, si riferiscono a sensazioni prettamente fisiche, ma il bambino impara a distinguere fra “troppo caldo”, “troppo freddo” attraverso bagnetti piacevoli o troppo caldi o troppo freddi, ossia attraverso sensazioni e relative reazioni emotive. Anche i concetti astratti, come quelli da cui partono le speculazioni scientifiche più teoriche, riflettono l’esperienza vissuta del bambino, non è forse un caso che Einstein e altri pensatori, arrivarono alle intuizioni più geniali, grazie a “esperimenti di pensiero”...e non è forse un caso che l’adulto geniale, come il bambino, continuano a viaggiare con la fantasia. Le idee si formano attraverso esplorazioni giocose della fantasia e solo in seguito vengono tradotte nel rigore della matematica e sebbene tempo e spazio vengano alla fine codificati secondo parametri oggettivi in essi persiste una componente emotiva.

Per imparare a contare, il bambino deve avere una comprensione emotiva dell’estensione e della durata, deve essere in grado di esprimere con i gesti, prima che con le parole, che un oggetto è troppo lontano o troppo vicino; i numeri in seguito renderanno oggettivo questo senso della quantità, conferendogli parametri logici, ma per un bambino che non capisce intuitivamente il senso di poco-tanto o vicino-lontano, anche se li impara a memoria, i numeri non avranno significato (Martha Nussbaum, 2004).

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'intelligenza del cuore

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Informazioni tesi

  Autore: Manuela Ghini
  Tipo: Tesi di Specializzazione/Perfezionamento
Specializzazione in Psicoterapia ed ipnosi clinica
Anno: 2014
Docente/Relatore: Riccardo Arone di Bertolino
Istituito da: SMIPI (Società italiana di psicoterapia ed ipnosi) Bologna
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 44

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