Cultura ed emozioni
Apprendimento culturale, la cultura appartiene solo agli umani?
È controverso rispondere alla domanda se solo gli esseri umani siano una specie “culturale”. La questione è controversa in parte a causa della mancanza di consenso riguardo una definizione univoca di cultura. Un altro modo per definire la cultura è affermare che essa riguarda alcuni tipi di codici simbolici; se accettiamo questa definizione, allora si, gli esseri umani sono l’unica specie a possedere cultura, poiché nessun’altra simbolico.
Ma è una definizione insoddisfacente e circolare. Gli esseri umani sono gli unici in grado di apprendere informazioni da altri membri della loro specie attraverso la trasmissione sociale? Se accettiamo questa definizione, allora no, gli esseri umani non sono la sola specie a possedere cultura, ma ci sono molti esempi chiari di apprendimento culturale nel regno animale.
Forse l’esempio più famoso di apprendimento culturale tra gli animali è il caso di una femmina di macaco chiamata “Imo” di una piccola isola del Giappone (Kawamura, 1959), a cui un giorno furono date delle patate, che lei, prima di mangiarle, andò a lavare dalla sabbia ad una vicina pozza d’acqua. Entro tre mesi, anche la madre di Imo e una coppia di suoi compagni di gioco cominciarono a lavare le loro patate.
Tre anni dopo, il 40% degli altri macachi lavava le proprie patate. Sembra che il lavaggio delle patate sia diventato una strategia, inventata da Imo, appresa da quelli vicino a lei, e che successivamente è diventata parte del repertorio culturale di un sottogruppo di macachi che viveva nello stesso branco. Allo stesso modo sono stati scoperti diversi esempi di complessi apprendimenti culturali tra gli elefanti, gli scimpanzé ed i cetacei. Gli esseri umani non sono quindi gli unici ad essere capaci di impegnarsi nell’apprendimento culturale.
Comunque gli esseri umani sembrano essere in contrasto con gli altri animali nell’estensione delle loro capacità di apprendimento culturale. Anche se molte specie di animali hanno dimostrato di essere capaci di apprendere informazioni in modo culturale, nessuna delle specie non umane sembra riuscirci molto bene. Quando gli esseri umani imparano dagli altri, sono in grado di assumere la prospettiva di questi.
Gli esseri umani possiedono ciò che è conosciuto come “teoria della mente”. Questa capacità di comprendere gli stati intenzionali degli altri è evidente negli esseri umani di tutte le culture, e tende a svilupparsi in modo abbastanza simile in tutte le culture. Le abilità e le motivazioni umane nell’immaginare le prospettive e le intenzioni degli altri sono molto superiori a quelle delle scimmie e degli altri animali; e ciò ha delle importanti conseguenze sull’apprendimento culturale.
Un apprendimento culturale sofisticato è in parte possibile poiché gli esseri umani possiedono una teoria della mente. Un secondo adattamento che ha promosso la capacità degli esseri umani di impegnarsi nell’apprendimento culturale è il linguaggio. Attraverso il linguaggio le persone possono manipolare direttamente i pensieri delle altre menti. Il linguaggio è quindi fondamentale per l’apprendimento culturale degli uomini.
Il modo in cui le culture umane si ergono al di sopra delle altre culture animali è che le culture degli umani sono cumulative, e ciò è dovuto all’alta precisione dell’apprendimento consentita dall’uso del linguaggio. L’informazione culturale quindi cresce in complessità e spesso in utilità, attraverso il tempo: questo processo è chiamato “effetto cremagliera” (Tomasello et al., 1993). Come una cremagliera, che può muoversi in avanti ma non tornare indietro, l’informazione culturale può continuare ad accumulare senza perdere l’informazione precedente.
Questo tipo di trasmissione sociale ad alta fedeltà richiede un accurato apprendimento imitativo e comunicazione sofisticata. Le innovazioni culturali cumulative non sono limitate a strumenti fisici, anche i meccanismi psicologici possono sottoporsi all’evoluzione culturale cumulativa, ne è un esempio il pensiero matematico.
Questo tipo di evoluzione culturale non è possibile a meno che l’apprendimento culturale non sia della più alta fedeltà, quando gli individui sono capaci di capire gli intenti di un modello, mimarli e poi, solo quando i comportamenti del modello sono imitati in modo soddisfacente, costruirci sopra per permettere l’evoluzione culturale.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Cultura ed emozioni
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Informazioni tesi
Autore: | Andrea Meneghetti |
Tipo: | Diploma di Laurea |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Trieste |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Mario Forzi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 68 |
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