L'accoglimento del caso ovvero la piega
Appendice o appendicite, ovvero la frattaglia
Se mi lasciassi suggestionare da alcuni concetti ed immagini, e mi facessi trasportare dal delirio, in un eccesso, diciamo così, di“rumore”, mi dilungherei un poco su un argomento inutile. Primo: La polvere di Cantor e il Setaccio per filtrarla. Duchamp, nel Grande Vetro (Mariée mise à nu par ses célibataires, même, 1915-1923), dipinse sette forme coniche non usando pigmenti colorati, ma la polvere che si era depositata col tempo sull’opera (‘powder’, in inglese, è sia polvere che pigmento); poi le chiamò Setacci. Prima di farlo, fece fotografare il deposito di polvere da Man Ray e chiamò quest’altra opera, frutto del lavoro del tempo, Allevamento di polvere (Elevage de Poussiere, 1920). Il caso diviene in quest’opera evento e ciò che solitamente viene rigettato come sporco e negativo, riceve qui un’elevazione, assume la forma di un’emergenza nella planitudine del tempo. Forse perché anche Duchamp è un po’ polvere? L’artista fluttua apparentemente a caso nel mondo dell’arte e quando si posa, smette: ecco che il tempo dell’accadere è passato, ed egli si ferma per architettare filigranati disegni mentali nel gioco degli scacchi, per costruire schemi su schemi. Anche Leibniz parla di setacci che estraggono dal fondo oscuro delle nostre percezioni dei differenziali, dei rapporti tra noi e le cose che esperiamo. Dato che l’individuo è, secondo lui, una concrescenza di elementi, la percezione è allora una prensione del mondo: l’occhio è una prensione della luce, ma è al contempo un evento psichico.Udire il rumore del mare è percepire il mormorio di ogni onda, tutte in unità come uno stordimento pulviscolare. Commenta, in proposito, Deleuze: “il caos si configura come la tenebra senza fondo, da cui il setaccio estrae il fondo oscuro, che, per poco che differisca dal nero, contiene comunque tutti i colori: il setaccio è qui come la macchina infinitamente macchinosa che costituisce la Natura”.
Questo brano è tratto dalla tesi:
L'accoglimento del caso ovvero la piega
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Informazioni tesi
Autore: | Elena Bugada |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Accademia di Belle Arti |
Facoltà: | L.A.B.A., Libera Accademia di Belle Arti di Brescia |
Corso: | Arti visive e discipline per lo spettacolo - fotografia |
Relatore: | Angela Madesani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 120 |
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