Guala: un'azienda italiana tra sviluppo territoriale e internazionalizzazione
Angelo Guala, dal mondo contadino alle varie esperienze nel commercio
Agli inizi del'900, il Piemonte si presentò con un apparato industriale imponente nei settori tradizionali ma ancora abbastanza scarno rispetto alla Lombardia o alla Liguria nei nuovi settori produttivi. Tuttavia, con l'affermazione della Fiat a Torino, i tre vertici del triangolo industriale si trovarono sullo stesso livello di sviluppo. Piccoli centri produttivi alternativi a Torino furono Cuneo, Asti, Biella e Alessandria. Torino divenne in breve tempo simbolo della Fiat e la Fiat simbolo di Torino: un rapporto simbiotico di identificazione tra la città ed il modello di fabbrica tayloristica. La Fiat divenne nel giro di un decennio un immenso agglomerato di macchinari e di operai (semplici appendici delle macchine stesse), una fabbrica dai vertici aziendali ben noti nelle vicende politiche ma lontani materialmente dall'azienda. Si trattò di un modello di fabbrica troppo grande e dispersivo, i cui vertici imprenditoriali erano per i tanti dipendenti solo entità simboliche, manager formati all'estero e che vedevano nel capitalismo americano un unico modello di sviluppo. Le sirene della fabbrica di Torino, che avevano segnato la fine del turno per gli operai, furono un qualcosa di diverso dal rintocco delle campane, che nei piccoli centri urbani indicavano le ore ai contadini, interrompendo la cadenza dell'affondo delle zappe nel terreno. Fu questa la realtà contrastante nel Piemonte, vale a dire la convivenza dell'imponente sviluppo industriale di una città come Torino e la presenza di piccole zone rurali e centri che facevano provincia, ancora basati su un economia tradizionale. Alessandria, Asti, Cuneo furono espressione di questi piccoli centri. Molti contadini avevano risentito alla condizione di disagio presente nelle campagne, visto che l'incidenza dell'agricoltura nelle attività economiche italiane, seppure ancora elevata, era sempre più diminuita. Molti di essi avevano cercato il miglioramento delle proprie condizioni di vita senza grandi risultati, mentre altri avevano ottenuto un discreto successo. Fu il caso del giovanissimo Angelo Guala, nato nel 1901 da Giacomo, il quale, nei primi periodi della Grande Guerra, lasciò la propria famiglia per recarsi a Genova presso una zia, tentando attraverso piccoli lavori precari di scommettere sul proprio futuro. Gli effetti della politica giolittiana, in termini di industrializzazione e di sviluppo di attività commerciali, offrirono nuove opportunità di crescita nelle grandi città e, probabilmente, nelle intenzioni di Angelo Guala ci fu un'aspirazione di crescita e di cambiamento ben più elevata rispetto al semplice passaggio dalla campagna alla città.
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Guala: un'azienda italiana tra sviluppo territoriale e internazionalizzazione
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Informazioni tesi
Autore: | Angelo Torre |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Messina |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Politico sociale |
Relatore: | Tonino Perna |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 216 |
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