Parola di Ultras. Un'analisi linguistica degli striscioni delle tifoserie calcistiche italiane

Ogni striscione riportato è seguito da un numero (da 1 a 94) che ne permette l’individuazione nel corpus: Es. Vi lasciamo in kilt (63); questo striscione è il numero 63 nell’elenco che comprende tutti i 94 striscioni. Gli striscioni che compongono il corpus qui esaminato sono 94 e fanno riferimento a tifoserie rappresentanti compagini di città distribuite per tutta l’area italiana. Di questi ben 19 appartengono alle tifoserie di Roma e Lazio ( e quindi caratterizzati da fenomeni tipici del romanesco), a sottolineare la particolare passione che da sempre contraddistingue i tifosi della Capitale in particolare in occasione dei derby, sempre molto accesi anche dal punto di vista verbale.Sono esaminati anche alcuni striscioni esposti durante le partite della nazionale italiana ( Vi lasciamo in kilt (63); Lippi dove sono i famosi, sull’isola ? (64); Now we show you dress the trousers (65); Oh Dino, e si fa cahare !(66); C’avete solo i geyser (71); A sputi e parole campioni d’Europa (75); Senza Roberto non mi diverto (78) ) e durante altre partite internazionali giocate in Italia ( Siamo qui solo per le brasiliane (72), Argentina – Brasile, 1990) o comunque con riferimenti alla nostra nazionale ( Italia impara: - vanità + serietà (74), Grecia – Portogallo, 2004; ).
Oltre agli striscioni sono stati presi in considerazione alcuni celebri drappi esposti fuori dallo stadio “Artemio Franchi” di Firenze che contestavano la discutibile gestione societaria dell’allora presidente Vittorio Cecchi Gori ( Marini come le canne, falla girare (18); Prima Bati, Rui Edmundo e il calcio samba, ora la serie B e il calcio bamba (19); Oh Vittorio, Benigni scherzava quando diceva che ll’era per il diabete (20) ) scritte murarie (Nun sapete che vi siete persi (21), Napoli; Carie per chi mangia Paluani19 (32), Verona; Perché i livornesi non hanno l’AIDS ? Anche i virus hanno una loro dignità (40), Pisa; Dio,guarisci l’altro Dio(52), Buenos Aires). Prendendo quasi esclusivamente lo striscione come riferimento, ossia « la lunga e grossa striscia di stoffa o carta, su cui sono dipinti o riportati scritte o avvisi pubblicitari e propagandistici a grandi caratteri, appesa di traverso sopra una strada o sorretta da persone che partecipano a manifestazioni di vario tipo», si esamineranno in questo caso quelli che vengono esposti nelle curve degli stadi, i settori riservati alle tifoserie organizzate che seguono la propria squadra con particolare passione, gli Ultras, che si distinguono dai tifosi ‘normali’proprio per il modo esasperato di intendere il sostegno alla squadra. In genere sono realizzati con della stoffa e riportano scritte impresse grazie a delle bombolette spray ( più rari gli striscioni di carta, o quelli in cui vengono applicate delle lettere adesive). Negli anni passati capitava spesso di realizzarli direttamente negli stadi per rispondere immediatamente alle provocazioni degli “sfottò”, ai messaggi di scherno e alle battute ironiche dell’avversario della curva di fronte.