Il controllo dell'autorità garante per la concorrenza e il mercato sulla pubblicità comparativa e ingannevole

L’analisi relativa ai dati del 2004 conferma l’interesse e la fiducia che i consumatori ripongono nell’efficacia dell’intervento dell’Autorità volto alla sensibilizzazione degli operatori alla diffusione di messaggi pubblicitari veritieri e corretti. Si deve registrare un lieve decremento del totale delle denuncie, tranne che nei settori caratterizzati dalla avvertita necessità di una maggiore correttezza degli operatori pubblicitari nella comunicazione e promozione delle attività. Le richieste di intervento dei consumatori sono state presentate in misura maggiore rispetto a quelle delle associazioni di consumo, allo stesso modo i concorrenti hanno mostrato maggiore interesse rispetto alle loro associazioni. Permane un utilizzo limitato della pubblicità comparativa e l’incidenza delle violazioni sul totale dei procedimenti avviati rispetto al 2003 si è praticamente dimezzato. Questo anche grazie alla sempre maggiore consapevolezza delle modalità da seguire affinché la comparazione sia lecita da parte delle società. Nella relazione annuale del 2004 inoltre vengono spiegati alcuni articoli principali del decreto legislativo n. 74/92. Infatti l’art. 2 comma 1 del suddetto decreto alla lettera a) fornisce una nozione di pubblicità alquanto ampia definendole come:” qualsiasi forma di messaggio che sia diffuso in qualsiasi modo, nell’esercizio di un attività commerciale, industriale, artigianale o professionale allora scopo di promuovere la vendita di beni mobili o immobili, la costituzione o il trasferimento di diritti e obblighi su di essi oppure la prestazione di opere o servizi”. I confini della fattispecie pubblicitaria devono essere ricercati non tanto o quantomeno non solo nella forma o nelle modalità espressive utilizzate quanto nel riscontro, dal punto di vista sostanziale, del perseguimento di una specifica finalità promozionale strumentale all’esercizio di un attività economica.