La visione della natura nelle opere di Miyazawa Kenji
Analisi delle opere
In molte occasioni capita di far riferimento a caratteristiche culturali, a comportamenti tipici della società giapponese così diversi dal nostro modo di percepire ed elaborare la vita. Ma c’è un aspetto che forse più di ogni altro riassume e pervade tutte le sfere del vivere giapponese, ed è il particolarissimo rapporto con la natura: è attraverso i modi di porsi nei confronti del creato e il mondo del divino ad essa legato che il Giappone ha elaborato la sua indiscutibile originalità.
Per la tradizione giapponese, gli elementi dell’universo contengono in sé la stessa natura degli dei che li abitano e perciò l’aspetto spirituale e quello materiale non sono separati, nessuna dicotomia separa l’uomo dalla natura. La coppia divina primigenia infatti, secondo il mito cosmologico, fu essa stessa oggetto della creazione e generò poi tutte le singole parti dell’universo.
Un albero (basti pensare alla sacralità con cui vengono coltivati i bonsai, gli alberi nani, che nella loro imperfezione sono simbolo di vita vissuta e sofferta), un ambiente, un gesto, si caricano di significato proprio perché in essi si può avvertire la natura divina di cui l’uomo stesso è intriso non solo nello spirito ma anche nel corpo.
Per noi occidentali, influenzati da una cultura che all’opposto pone alle sue origini la scissione tra spirito e materia e considera il mondo un passivo atto di creazione da parte di uno Spirito Creatore, questa concezione di intima interrelazione appare tanto lontana quanto affascinante. Essa si collega non tanto e non solo alla filosofia buddhista quanto alla religione originaria del Giappone, lo shintō, un culto il cui scopo fondamentale è creare e mantenere un rapporto armonico tra le forze della natura e i membri della comunità attraverso rituali di purificazione.
E la stessa intrinseca armonia pervade le vie dell’arte, dalla letteratura alla pittura, dalla musica al teatro, dall’architettura alla cerimonia del tè, dalla grafica all’arte culinaria, in cui l’approccio con la natura ha dato vita a una gamma ricchissima di forme di comportamento e di espressioni.
La natura invade, plasma, ispira ogni forma artistica, sia figurativa che plastica, offrendo al contempo immagini per descrivere la condizione umana. Ci soffermeremo ad analizzare la natura nell’ambito della letteratura, e più precisamente nelle opere di Miyazawa Kenji. In maniera più o meno esplicita essa è presente nella maggior parte delle opere di Kenji.
Questo brano è tratto dalla tesi:
La visione della natura nelle opere di Miyazawa Kenji
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Informazioni tesi
Autore: | Roberta Perisano |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Napoli "L'Orientale" |
Facoltà: | Studi Orientali |
Corso: | Lettere |
Relatore: | Giorgio Amitrano |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 44 |
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