Analisi del danneggiamento a fatica di materiali compositi mediante tecnica DIC

Il seguente approfondimento è suggerito dall'esigenza di valutare i risultati delle prove in maniera approfondita, ponendo attenzione all'influenza del rumore sulla tecnica. Si è simulato uno spostamento verticale di un pixel per la prima immagine di ogni test, rieseguendo la stessa elaborazione prevista per la prova reale e valutando la distribuzione degli spostamenti e delle deformazioni. Si riporta l'esempio del provino LT2 (risoluzione pari a 0,1233 mm/px) dal quale si può notare che la visualizzazione grafica trae in inganno se non confrontata con la scala numerica. Nel caso degli spostamenti orizzontali (nulli!) l'immagine in figura III.9.a rappresenta il rumore, che oscilla in un intervallo inferiore a 0,06 pixel (7,398·10-3 mm) attorno al valore nullo, che si riducono a 0,012 pixel (1,48·10-3 mm) con il filtraggio (Fig III.9.b). In direzione longitudinale (Fig. III.10) l'intervallo di variazione si sposta da 0,08 px a 0,01 px dopo il filtraggio, attorno al valore medio di poco più di un pixel per via di unerrore sistematico.
Le deformazioni rilevate (Fig. III.11) variano intorno al valore nullo in un intervallo dell'ordine di grandezza di 10-4 ÷ 10-3, circa lo 0,02% quelle longitudinali e quasi lo 0,1% quelle trasversali. Le deformazioni angolari, che dovrebbero essere nulle nel caso di elaborazione ideale, variano circa in un intervallo dello 0,2%.