La protezione del patrimonio con il trust

Il fondo in trust è costituito da tutti i singoli beni mobili, immobili o mobili registrati che ne fanno parte e che sono stati o saranno, in seguito, conferiti in trust. Una delle peculiarità del trust rispetto a strumenti similari di protezione è che può essere conferita ogni entità suscettibile di valore. Il conferimento può avvenire, quindi, in più fasi e nel fondo vi sono compresi la destinazione iniziale, gli incrementi, le accessioni e le permutazioni che i beni conferiti nel fondo possono subire. Chiunque potrebbe conferire dei beni in trust, ma possono essere inserite delle limitazioni a tale libertà di conferimento nell’atto istitutivo per scongiurare l’eventuale riciclaggio, il mancato rispetto delle finalità e una gestione antieconomica dei suddetti beni.

Ogni bene amministrato da parte del trustee e ogni suo procedimento volitivo deve essere documentato e argomentato attraverso il libro degli eventi. La legge italiana include i trusts fra i soggetti tenuti alle scritture contabili (Dpr 29/09/1973 n.600) e l’impianto contabile sarà maggiore se il trust esercita attività commerciale; inoltre il volume delle scritture deve essere proporzionato alle esigenze di rendicontazione dello specifico trust.
La rendicontazione contabile del trust è uno degli obblighi del trustee, affinché i beneficiari o il guardiano possano controllare il corretto operato gestorio del trustee. Le scritture devono essere redatte annualmente o con la periodicità prevista nell’atto istitutivo e sono inoltre mezzi di prova per accertare la responsabilità del trustee in caso di irregolarità. In base alla legge regolatrice scelta, tali obblighi di rendicontazione possono essere più o meno marcati (ad esempio nella legge di San Marino sono più marcati) e realizzano comunque una forma accentuata di tutela nei confronti del disponente e dei beneficiari che pongono affidamento nello strumento.