Analisi proteomica del tessuto renale di gatti abissini affetti da amiloidosi

La maggior parte degli animali, avendo una vita media inferiore a quella dell’uomo, non è particolarmente soggetta all’insorgenza di amiloidosi che quindi risultano essere molto più rare. Negli animali domestici come bovini, ovini, mammiferi selvatici e uccelli le amiloidosi sono principalmente caratterizzate da una preponderanza di proteina serum amyloid A (SAA) nei depositi. La presenza di questa proteina è spesso associata a malattie infiammatorie croniche, infettive o neoplastiche. Altri casi estremamente rari di amiloidosi AL, amyloid light-chain, sono stati registrati solo nel cavallo [3,4] e in cani e gatti affetti da patologie neoplastiche come i plasmacitomi [5]. L'unica evidenza di una predisposizione genetica nello sviluppo dell'amiloidosi AA negli animali è stata riportata nella razza del cane Shar-Pei [6], in ghepardi in cattività [7] e gatti dai piedi neri [8].

Felis catus è l'unica specie domestica che sviluppa spontaneamente l'amiloidosi in giovane età, in particolari lignaggi e senza evidenza di una condizione infiammatoria preesistente. La malattia è stata descritta come primaria e familiare più di tre decenni fa in due razze di gatti: i gatti abissini sviluppano una forma principalmente renale [9, 10], mentre i siamesi una forma principalmente epatica [11, 12]. L’amiloidosi renale abissina, oggetto di questa tesi, si sviluppa nel tessuto renale in seguito all’ aggregazione della proteina SAA, che porta alla morte del gatto in giovane età a causa di disfunzioni renali [11]. Nonostante la sequenza della proteina SAA presente negli amiloidi di gatti abissini malati è stata determinata, non si sono ancora compresi del tutto i meccanismi genetici alla base della sua ereditarietà [12].