Indagine sulle condizioni produttive e riproduttive dell'allevamento bufalino in provincia di Frosinone
Allevamento del bufalo in Italia
Come detto in precedenza, l'origine dell'allevamento del bufalo in Italia è ancora oggi oggetto di controversie in quanto non è facile desumere dalla documentazione esistente se la specie era presente sul nostro territorio prima dell'invasione dei Longobardi. Ci sono tre ipotesi per quanto riguarda l'introduzione del bufalo in Italia: A. origine autoctona; B. introduzione con invasioni longobarde; C. introduzione (o reintroduzione) con i saraceni.
L'ipotesi A nasce dal fatto che ci sono dei ritrovamenti di resti risalenti al quaternario nel Lazio e nell'isola di Pianosa, dallo studio dei fibrinopeptidi A e B (Balestrini et al., 1974) e dal fatto che il bufalo poteva essere utilizzato in epoca romana (Castaldo, 1960).
Secondo Werner (1998) il bufalo era sconosciuto ai Romani in quanto non esistono raffigurazioni di esso.
Secondo l'ipotesi B il bufalo è giunto in Italia con le invasioni longobarde nel 568. Questa ipotesi è basata sulla lettura delle “Leges Longobardorum” in cui sono menzionati dettagliatamente tutti gli animali tra cui i Bubali dalle lunghe corna. È plausibile, però, che si trattasse non di bufali bensì di bovini di ceppo podolico allora sconosciuti alle popolazioni italiche. Inoltre, nel beneventano, in cui i Longobardi apportarono contributi di arte e storia, non sono mai stati ritrovati resti di bufalo.
L'ipotesi C ha diritto di esserci in quanto Cimmino (1982) riporta che non sono stati ritrovati resti di bufalo, o riferimenti nei documenti risalenti all'anno 1000, nella Piana del Sele. Egli formula l'ipotesi che il bufalo sia stato introdotto in epoca Normanna con le invasioni dei Saraceni e dei Mori verso la fine del X secolo. Le bufale dall'Egitto vennero portate in Sicilia ed in seguito, in epoca Sveva, nelle attuali aree di allevamento. La specie bufalina nel nostro paese ha toccato le cifre più basse negli anni dell'immediato dopoguerra quando era considerato sinonimo di zootecnia arretrata e di territori malsani. Dagli anni '50 la consistenza bufalina è aumentata costantemente.
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Indagine sulle condizioni produttive e riproduttive dell'allevamento bufalino in provincia di Frosinone
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Informazioni tesi
Autore: | Stefano Proietti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi della Tuscia |
Corso: | Scienze e tecnologie zootecniche e delle produzioni animali |
Relatore: | Umberto Bernabucci |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 68 |
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