La mediazione delle differenze culturali e la trasmissione del patrimonio generazionale nelle famiglie miste
Adeguamento di un partner alla cultura dell'altro: prove pratiche di assimilazione?
Tra le varie modalità attraverso le quali superare le differenze culturali, che portano ad avere abitudini, tradizioni e modi di vedere le cose diverse, vi è quella in cui uno dei due partner decide, più o meno consapevolmente, di abbandonare buona parte della propria identità culturale, per inserirsi nella cultura del partner, corrispondente a quella dominante o della società in cui si vive.
«…mi sono totalmente adeguata ai classici ritmi italiani, non mantengo il modo tedesco» (F, 1962, infermiera, Germania, 1 figlio).
«…nel senso quello che sono le feste , quelle che sono le altre cucine, quelli che sono gli altri modi di vita, ecco ho incominciato ad accettarli, ad apprezzarli e anzi a capire,insomma a parlarne, condividere» (F, 1975, insegnante, Italia + Marocco, 1 figlio).
Nelle interviste è molto utilizzato il termine “adeguamento”, ma si accenna anche ad una sorta di “accettazione” del mondo culturale dell'altro. Se inizialmente uno dei due coniugi può non aver condiviso elementi della cultura dell'altro, ora invece, probabilmente per permettere una possibile vita insieme, ci si trova ad accettarli e anche ad apprezzarli.
«Culturale? No culturale no…ti ho detto…forse nel modo di pensare, ma oramai XXX ha preso il modo di pensare italiano, si è adattata alla mentalità italiana. Da loro è tutto diciamo o è bianco o è nero…da noi non esiste o è bianco o è nero, esiste il grigio, il bianco sporco, il nero chiaro, esistono tante altre sfumature, quindi lei adesso è anche un po’ cambiata in questo, nel modo di vedere le cose» (M, 1965, imprenditore, Italia + Cuba, 2 figli).
«per loro culturalmente il momento del pranzo o della cena non è un momento di ritrovo e invece per noi si…io penso anche per te no la famiglia è la famiglia e quindi niente s’è adeguata anche su questo che si cucina nei tempi e si mangia tutti insieme» (M, 1969, imprenditore, Italia + Brasile, 2 figli).
A fare riferimento ad una strategia di assimilazione sono stati soprattutto i coniugi che hanno invece mantenuto, per la maggior parte, la propria identità culturale di origine.
Il fatto di adeguarsi non riguarda comunque solo il modo di vedere le cose, ma anche il mondo delle abitudini «anche come cultura non è che, io non c’ho trovato grossi problemi, anche per esempio, anche sullo cucinà, ci sta tanti che, io per me per esempio non è cambiato niente perché essa s’è adeguata talmente bene sulla cucina nostra che io non c’ho, non c’ho avuto mai un problema sul mangià» (M, 1950, elettricista, Italia + Jamaica, 1 figlio).
Le mogli non italiane sembrano infatti essersi dovute soprattutto adattare alle abitudini culinarie del Paese in cui ora vivono, al fine di compiacere nel miglior modo possibile le abitudini culturali dei propri coniugi. Alcuni mariti dunque, dal momento è stata la loro partner ad assimilarsi al loro mondo culturale, affermano di non aver riscontrato problemi legati alla cultura con la propria partner, tanto che questi possono affermare francamente che a loro riguardo non è cambiato niente con l’aver sposato una straniera.
«Forse, lei ragiona un po’ a modo suo … ma penso, adesso che lei, anzi, è diventata forse anche più italiana de altre italiane» (M, 1962, impiegato, Italia + Cuba, 2 figli).
Alcuni dei partner delle coppie miste si sono assimilati soprattutto al modo di vivere di tale paese. Ciò testimoniato dal fatto che essi sono visti dai loro partner non solo come veri e propri italiani, ma come più italiani di coloro che sono nati in Italia.
Bisogna però tenere presente coloro che durante l’intervista hanno affermato la loro volontà a non rinunciare alla propria identità culturale e a non credere giusto l’essere costretti dal proprio partner ad accettare quello che è stato insegnato loro.
«Perché ognuno c’ha i suoi costumi, le sue cose..no?la sua maniera di pensare…tu non mi puoi venire ad inculcare le cose che ti hanno inculcato a te, magari nel tuo tempo, nel tuo ambiente, nel tuo paese no?» (F, 1972, infermiera, Argentina, 3 figli).
«mi dice ti devi abituare ma io non ce la faccio perché non è purtroppo tu stai qui certo anche se c’ho i parenti là vedi quando vado là mi sento più a casa mia li mi adatto pure io» (F, 1965, operai, Francia, 2 figli).
Accade, quindi, a volte, che nelle coppie miste uno dei due partner spinga l’altro ad assimilarsi alla cultura dell'altro, non però attraverso l’imposizione, ma la richiesta, a cui a volte alcuni non sentono di voler rispondere perché ancora fortemente legati alle loro origini.
Questo brano è tratto dalla tesi:
La mediazione delle differenze culturali e la trasmissione del patrimonio generazionale nelle famiglie miste
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Informazioni tesi
Autore: | Maria Silenzi |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Macerata |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Scienze della Formazione Primaria |
Relatore: | Isabella Crespi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 125 |
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