I Meccanismi di Difesa dell’Io. “Il favoloso mondo di Amelie” come lettura de “Il caso della giovane istitutrice”
“Il favoloso mondo di Amelie” e i meccanismi di difesa dell’Io trattati da Anna Freud
In quest’ultimo capitolo, sono stati messi a confronto, per le molteplici similarità, Il caso della giovane istitutrice, trattato da Anna Freud (1936) e Il favoloso mondo di Amelie, un film made in Francia.
Prima di proseguire è bene fare una precisazione.
E’ importante, tenere conto, dei grossi vincoli che impone l’utilizzo di un caso cinematografico come esemplificatore di fattori psicologici, limiti derivati dall’irrealtà del film in quanto frutto della fantasia di chi l’ha creato. Ma, per gli stessi motivi, è anche vero che il cinema è fortemente suscettibile a questi fattori in quanto la mente di chi crea il film è anch’essa governata da tali agenti.
Lo scopo del lavoro, che segue, è mostrare alcuni meccanismi di difesa che sembrano guidare i comportamenti di Amelie, in attinenza allo stile comportamentale della giovane istitutrice, con qualche cenno, anche, alla “negazione in fantasia” di cui parla Anna Freud.
Per il resto le connessioni col caso, trattato da Anna Freud, sono delle speculazioni congetturali forse utili per comprendere come possono manifestarsi alcuni meccanismi di difesa.
Questo film comincia col ritrarre la vita della protagonista, quando era ancora bambina.
Il padre, un medico, e la madre di Amelie sono definiti, rispettivamente: l’uno mancante di sentimento, l’altro nevrotico.
Da piccola, Amelie, cresce isolata dagli altri bambini, lei non poteva andare a scuola perché creduta affetta da una grave malformazione cardiaca (in verità il battito cardiaco della bambina aumentava durante la visita medica mensile perché questi rappresentava l’unico momento di contatto col padre ).
La madre muore quando Amelie aveva 6 anni (periodo di latenza) e la bambina rimane da sola con un padre che non riesce ad esprimerle qualsiasi forma di affetto o sentimento.
Questi due fattori: freddezza del padre, morte della madre potrebbero rappresentare lo shock di cui parla Anna Freud quando scrive: "[…] Sotto l’influenza di uno shock, quale la perdita improvvisa di un oggetto d’amore, egli negherà i fatti e sostituirà quella realtà con qualche formazione delirante di natura piacevole […]".
Questo brano è tratto dalla tesi:
I Meccanismi di Difesa dell’Io. “Il favoloso mondo di Amelie” come lettura de “Il caso della giovane istitutrice”
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Informazioni tesi
Autore: | Silvia Abbate |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Palermo |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Grazia Maria Scafidi Fonti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 101 |
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