La performance art di Şükran Moral, tra Oriente e Occidente

La performance è una forma di esibizione artistica che è emersa alla fine degli anni '60 e ha fortemente influenzato lo sviluppo dell'arte contemporanea. Dato che non si trattava di un movimento, gli artisti che hanno usato performance, si sono riuniti impulsivamente, ma non hanno formato un'istituzionalizzazione o un gruppo vincolante. In questo periodo, gli artisti che si opponevano al formalismo cercavano di rimuovere i confini dell'arte, ponendo in discussione innanzitutto il concetto di arte al fine di sviluppare materiali e metodi alternativi. In questo modo, hanno distrutto il concetto di arte classica includendo tutti i tipi di oggetti che potrebbero venire in mente e persino il corpo. Sono stati nutriti con lo spirito sovversivo della rivoluzione, si sono ribellati alle gallerie. La performance è un’azione presentata dal vivo allo spettatore. Le modalità in cui gli artisti si esibiscono sono cambiate. Il loro atteggiamento è iniziato come una manifestazione, un attacco, uno sfogo e una rivolta. I confini tra il pubblico e l’artista, la società e l’arte sono stati distrutti. Molti movimenti di artisti dadaisti e futuristi, i dipinti d’azione di Pollock e la readymade di Duchamp, Fountain, sono diventati una forza efficace e repulsiva per la performance art. L'arte della performance, emersa e sviluppatasi senza alcuna relazione con le tendenze e gli approcci delle arti, ha anche creato una notevole influenza sulla comprensione dell'arte di oggi.
Şükran Moral è uno dei più importanti rappresentanti contemporanei di tale movimento artistico, attivo anche in Turchia dal 1960. È un’artista femminista che mette in discussione valori, norme e regole stabiliti nella società patriarcale dell'inizio degli anni '90.
Alle base di questo studio ho cercato di fare una ricerca approfondita su Şükran Moral, e sulle sue opere che considero maggiormente significative, in quanto ricoprono un’importanza sia a livello artistico che sociologico.
Le motivazioni che mi hanno spinto a scegliere questo tema nascono dalle domande che mi sono venute in mente quando ho avuto modo di conoscere le sue opere e che ho avuto il privilegio di porle di persona intervistandola. La possibilità di intervistare Şükran Moral personalmente, oltre a essere stata un’esperienza per me molto significativa, mi ha permesso di avere una testimonianza diretta su alcune delle questioni che mi interessavano. Ad esempio, il processo che l’ha portata a costruirsi una nuova identità artistica in un paese straniero affrontando nuove tematiche. Inoltre, l’intervista si è rivelata necessaria per ovviare in qualche modo alla scarsità di studi rinvenibili su di lei a livello internazionale. Di grande importanza allo scopo di questa tesi è stata la possibilità di poter fare riferimento al lavoro di Simonetta Lux e Patrizia Mania, Şükran Moral: Apocalypse.