Il ruolo della capitalizzazione nel sistema previdenziale degli Stati Uniti
Il sistema previdenziale è certamente uno dei programmi di maggior successo della storia economica statunitense. Nel 2006, il Social Security Trust Fund (SSTF), principale strumento pubblico attraverso cui viene gestita la previdenza sociale, ha raggiunto una dimensione di circa duemila migliaia di dollari, che rappresentano il 15,4% del PIL ed il 24% dello stock di debito pubblico americano; inoltre, gli investimenti del SSTF di lungo termine rappresentano l’86,92% dello stock di debito pubblico di lungo termine. Il sistema sarà in attivo fino al 2041 e le opinioni circa i rimedi per garantire la solvibilità di lungo periodo sono estremamente discordanti; c’è chi sostiene che sarebbe opportuno aumentare i contributi o diminuire i benefici o ancora innalzare l’età pensionabile; c’è chi insiste invece per una riforma del sistema da ripartizione a capitalizzazione parziale. Tuttavia, le critiche ad un tal tipo di soluzione sembrano essere ragionevoli. Innanzitutto, sembra impossibile poter ottenere un tale livello di rendimento, soprattutto se si considera che l’andamento storico di lungo periodo dei mercati finanziari negli USA ha garantito “solamente” il 4,32%. Sussiste poi il problema dei costi, sia generali sia di transizione: questi ultimi, in particolare, inciderebbero sensibilmente. Se si considerano infine anche i rischi e particolari variabili come, ad esempio, shocks sui rendimenti e sulla durata della vita, allora addirittura ci sarebbe un peggioramento della situazione: l’investimento in prodotti rischiosi costituisce difatti la maggior problematica della capitalizzazione poiché l’ammontare dei benefici è davvero troppo legato all’investimento effettuato.
La rilevante dimensione del Social Security Trust Fund ha portato gli economisti a chiedersi se esso abbia un impatto sul risparmio aggregato e sui tassi di interesse e quali sarebbero gli effetti su di esso di un’eventuale riforma previdenziale. Il risparmio pensionistico privato, anche se estremamente elevato negli USA, sembra comunque non raggiungere, secondo una corrente di pensiero, la sua dimensione ottimale a causa della presenza del fondo pensionistico pubblico: questo, costituendo il primo grande pilastro del reddito post-lavorativo, sembra limitare l’utilizzo della copertura pensionistica privata, che, difatti, è in crescita solamente per la popolazione più ricca e per quella femminile. Molti economisti si sono poi domandati quale sia il reale significato in termini macroeconomici del SSTF; le risposte date sono state numerose e discordanti; gli studiosi sembrano però essere concordi sul fatto che se il Governo ha modificato il suo comportamento, ad esempio investendo di più su altri programmi od incrementando meno le aliquote di imposta di quanto avrebbe potuto e dovuto, per il fatto di considerare il budget unificato (ovvero unito al surplus previdenziale) anziché solamente il risultato relativo alla parte non previdenziale, allora probabilmente non c’è stato risparmio.
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Informazioni tesi
Autore: | Matteo Della Valle |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli studi di Genova |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze economiche e dei mercati finanziari |
Relatore: | Luca Beltrametti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 112 |
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