Aurora: sfide, opportunità e criticità di un quartiere gentrificato
Aurora è un quartiere situato a nord della città di Torino: è particolarmente ricco di storia e di sfaccettature, un perfetto caso di studi in quanto attualmente esposto a forti processi gentrificativi che però attecchiscono in maniera settoriale e peculiare rispetto ad altre aree cittadine interessate da dinamiche analoghe. Si tratta di un posto tanto vicino geograficamente parlando al centro cittadino, quanto distante nell’immaginario collettivo di parte della popolazione che lo abita. Storicamente parlando ospita due luoghi cardine della vita dei torinesi: il mercato di Porta Palazzo, in cui tanti abitanti del capoluogo sabaudo si recano ogni sabato a fare la spesa di beni di primo consumo ed il Balon, specializzato nella rivendita dell’usato.
Oltre alla varietà delle proposte offerte, in questi due mercati la composizione sociale è ampissima ed eterogenea: si passa dagli avventori, provenienti da tutte le zone della città, ai residenti, agli ambulanti, per un totale incalcolabile di provenienze e rappresentanze. Vengono così a contatto persone dal trascorso e presente differente l’uno dall’altro, accomunate dalla presenza nel medesimo luogo. Buona parte di Aurora, negli anni, in particolar modo le parti maggiormente vicine alla limitrofa Barriera di Milano e di Piazza della Repubblica,
soprattutto in orario serale, sono state oggetto di diversi epiteti non sempre gentili da parte delle cronache locali: termini quali «Ghetto», «Fortino dello spaccio», «Cuore della malavita e delle tensioni sociali» accompagnavano ed accompagnano ogni giorno la descrizione edulcorata dell’area. All'interno dello studio è approfondito come i processi gentrificativi in Aurora si collocano in modo più ampio nei cambiamenti interni all'immagine della città di Torino voluti dalle esigenze del mercato nazionale e non, che vede protagonisti colossi multinazionali quali Lavazza ed Intesa Sanpaolo. Si propone, come alternativa allo snaturare il quartiere nel suo tessuto sia urbanistico sia sociale, l'investimento sull'educazione dal basso attraverso associazioni locali operative nel no profit, processo tanto auspicato quanto spesso ostacolato proprio dagli enti finanziatori che si prodigano nei loro intenti filantropici spesso rimanenti prettamente nelle progettazioni su carta.
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Informazioni tesi
Autore: | Maya Fiori |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2021-22 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Antropologia culturale ed Etnologia |
Corso: | LM-1 |
Relatore: | Elisa Magnani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 125 |
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FAQ
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