Assistenza infermieristica al paziente con lesioni traumatiche del rachide in fase acuta
Le lesioni traumatiche del rachide rappresentano delle lesioni ad eziologia traumatica, che possono coinvolgere sia le vertebre (quindi il corpo osseo), sia il midollo spinale (con implicazioni neurologiche). Il ruolo dell’infermiere nell’assistenza del paziente con lesioni traumatiche del rachide è ben definito dal Profilo Professionale dell’Infermiere (DM 738 del 1994), in cui viene sancito che l’infermiere è l’unico responsabile dell’assistenza infermieristica intesa come preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa di natura tecnica, relazionale ed educativa; assistenza che rende indispensabile una formazione universitaria (già auspicata al tempo di Virginia Henderson) e una relazione dinamica con il paziente, in relazione alla sua tensione verso l’autonomia personale. L’infermiere può aiutare il paziente diventando il suo partner nell’elaborazione del progetto assistenziale, progetto che va ad integrarsi con quello medico e delle altre figure sanitarie: si riesce così a realizzare un’assistenza multi professionale, quindi d’equipe, che meglio può rispondere ai bisogni del paziente. L’incidenza di questa patologia è aumentata in maniera esponenziale con l’introduzione della locomozione a motore: la metà dei pazienti che riportano tali lesioni sono state vittime di incidenti automobilistici; nonostante ciò vi sono altre cause, come cadute per perdita di equilibrio (soprattutto negli anziani) o per incidenti sul lavoro o traumi sportivi. Maggiormente colpiti sono i giovani, con un picco di insorgenza tra i 16 e i 30 anni. Patologia spesso estremamente invalidante, che colpisce soventemente in maniera inattesa e per tale motivo l’assistenza infermieristica precoce si rivela imprescindibile sia per la prevenzione delle complicanze, sia per la riabilitazione. Infatti, una non corretta valutazione della lesione, la sottostima della causa scatenante, della dinamica dell’evento e del rischio evolutivo, incidono negativamente sul successo dell’assistenza, che si ripercuote in una durata maggiore del ricovero e espone il paziente a successivi ricoveri: fattori direttamente proporzionali all’aumento dei costi per la degenza ospedaliera. Sono due i momenti principali in cui l’infermiere presta assistenza a questo tipo di paziente: la fase extraospedaliera e quella intraospedaliera: due fasi in cui il benessere del paziente e il soddisfacimento dei bisogni sono in funzione dell’attuazione del processo del nursing. Quest’ultimo è una serie di fasi e azioni (accertamento, diagnosi, pianificazione, attuazione e valutazione) che si propone: di definire il problema (diagnosticandone l’entità e le cause), di formulare strategie alternative per risolverlo (nel rispetto dell’evoluzione della situazione) e di valutare il successo delle strategie utilizzate. Nella fase extraospedaliera, per i pazienti stabili (non in pericolo di vita) verranno effettuati la valutazione ambientale , primaria e secondaria, si esaminerà il paziente dalla testa ai piedi, si tratteranno e stabilizzeranno le lesioni prima del trasporto in ospedale con gli appositi dispositivi per le manovre di emergenza e immobilizzazione (metodo stay and play), mentre per quelli instabili (in pericolo di vita) verranno effettuate le valutazioni ambientale e primaria e le manovre salvavita (metodo stay and run).
Queste procedure richiedono un’adeguata formazione teorico-pratica sulla base delle evidenze scientifiche internazionale, delle caratteristiche peculiari dell’ambiente extraospedaliero e del modello organizzativo del Sistema di Emergenza e la conoscenza delle leggi e dei provvedimenti che stanno alla base del soccorso preospedaliero (DPR 27 marzo 1992, DM 15 maggio 1992, TUSL, Codice Deontologico degli Infermieri del 2009, DM 738 del 2004- Profilo Professionale degli Infermieri). Durante il trasporto il paziente sarà costantemente monitorizzato e sottoposto alle terapie più idonee. Una volta arrivato in ospedale verranno valutati i sintomi attraverso il metodo del Triage e seguiranno esami diagnostici (TAC, RMN, RX), attraverso i quali sarà possibile evidenziare il tipo di lesione (stabile: senza interessamento del midollo; instabile: con probabile interessamento midollare) e intervenire con un corretto approccio terapeutico. L’infermiere di Pronto Soccorso deve essere a conoscenza del DM 388 del 15 marzo 2003. Il paziente presenterà alterazioni nella funzionalità respiratoria, cardiaca, della temperatura, degli apparati urinario e gastrointestinale.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Francesca Santoriello |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
Facoltà: | Medicina e Chirurgia |
Corso: | Infermieristica |
Relatore: | Raffaele D'angelo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 70 |
Forse potrebbe interessarti la tesi:
Aspetti psicologici e comunicativi dell'assistenza nell'emergenza-urgenza
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi