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Aspetti Metodologici nella ricerca criminologica

Se pensiamo solo per un attimo ai tanti efferati omicidi o stupri che avvengono nella nostra società, ci è difficile comprendere le motivazioni che sono alla base di chi perpetra tanta ingiustificata violenza.
Anche di questo si occupa il Criminal Profiling e cioè l'analisi del crimine, dal più piccolo dettaglio e fino a fornire un apporto fondamentale fino al termine alle indagini che porteranno alla cattura del responsabile.
Eppure, questa attività, apparentemente così complicata e così difficile da affrontare, sta diventando una vera e propria moda mediatica.
Sempre più nei salotti televisivi, magari con ausilio di modellini di cartapesta che tanto ricordano il mondo di Walt Disney, si analizzano i fatti di reato, comodamente in poltrona, come se tutto si trattasse di un grande spettacolo.
Credo che le persone siano morbosamente attaccate a questo tipo di programmi, perché legate a qualcosa che possiamo ritenere oramai patologico: il voyerismo.
Il commento televisivo di alcuni famosi delitti (Cogne, Avetrana, Perugia), tra i programmi più seguiti degli ultimi anni, nulla hanno a che fare con quello che è alla base delle conoscenze di un "vero" Criminal Profiling.
Mi riferisco allo studio della criminologia, che richiede grandi e approfondite conoscenze, una capacità che abbraccia l'apprendimento di diverse discipline.
Ecco perché propongo questo breve scritto riferito agli strumenti di ricerca fondamentali per poter diventare un giorno anche Criminal Profiling, magari tra uno stacco pubblicitario e l'altro.

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2 CAPITOLO 1 LA RICERCA SCIENTIFICA 1.1 Le basi della ricerca scientifica Nella vita di tutti i giorni gli individui prendono innumerevoli decisioni ricorrendo all’intuizione e, in particolare, al “senso comune” che si avvale di metodi informali volti a evidenziare l’accordo fra l’opinione della persona e le idee collettive di un ampio gruppo di soggetti. Tale strumento di conoscenza ha due limiti fondamentali: ➢ i suoi criteri mutano da un’epoca all’altra e da un luogo all’altro, in accordo con le idee e con l’esperienza della cultura di riferimento; ➢ non richiede metodologie sistematiche ed empiriche per esaminare la spiegazione teorica di una prassi e nemmeno per verificarne la veridicità. L’assenza di una teoria è la più importante limitazione del metodo conoscitivo basato sul senso comune: se una pratica funziona viene seguita senza porsi domande e i suoi presupposti di base vengono automaticamente considerati veri. Al contrario, la scienza si fonda sulla spiegazione teorica dei fenomeni e pertanto, la raccolta e l’elaborazione di informazioni “scientifiche”, essendo sistematica e intenzionale, si differenzia nettamente da ciò che viene quotidianamente elaborato e validato col senso comune 1 . Lo studioso, così come l’uomo della strada, mette in relazione gli eventi osservabili con i concetti teorici, ricorrendo a procedure interpretative. La differenza tra l’approccio scientifico e quello comune è l’esplicitazione di tali procedure: il ricercatore, oltre ad esplicitarle, deve avere chiaro fin dal principio lo scopo dell’indagine e la tipologia di relazione che ipotizza possa esistere tra gli eventi e i concetti teorici oggetto del suo studio. Secondo Kaplan la ricerca scientifica è “un processo di osservazione deliberata e controllata” basato su diversi metodi finalizzati a ottenere conoscenze attraverso osservazioni oggettive 2 . Queste ultime, essendo intelligibili, permettono a qualunque individuo dotato di una normale percezione, posto nello stesso luogo e nello stesso tempo, di giungere al medesimo risulto. La grande importanza, attribuita dagli scienziati all’oggettività delle osservazioni e alla validità dei metodi di ricerca, è dovuta al fatto che, 1 Ponti “Compendio di criminologia”. 2 Malizia “Criminologia ed elementi di criminalistica”.

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Informazioni tesi

  Autore: Domenico Bucciarelli
  Tipo: Tesi di Specializzazione/Perfezionamento
Specializzazione in MASTER IN PSICOLOGIA GIURIDICA, DIRITTO PENITENZIARIO E PSICOLOGIA CRIMINOLOGICA
Anno: 2022
Docente/Relatore: Daniela Pajardi
Istituito da: Università degli Studi di Urbino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 29

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