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La secessione nel diritto internazionale. Il caso del Sudan

La Repubblica del Sudan del Sud nasce ufficialmente il 9 luglio 2011 a seguito del referendum, tenutosi tra il 9 e il 15 gennaio dello stesso anno. Il percorso che ha condotto all'indipendenza e alla formazione di una nuova nazione è stato lungo e tortuoso. Prima dell'indipendenza il Sud Sudan faceva parte del più grande stato africano: il Sudan. Le ragioni che hanno portato il popolo della regione meridionale a chiedere l'indipendenza hanno radici molto profonde, e riguardano soprattutto la diversità etnica, religiosa e culturale tra un nord di credo islamico e un sud di credo prevalentemente cristiano e animista. La lotta per l'indipendenza del Sudan del Sud è durata un cinquantennio, durante il quale si sono susseguite due tra le più atroci guerre civili degli ultimi anni. La guerra tra i popoli del Sudan ha portato alla secessione del Sudan del Sud.
La secessione è probabilmente ad oggi uno tra i temi più controversi del diritto internazionale, in quanto ess si pone tra due principi che costituiscono le fondamenta del diritto internazionale: il diritto all'autodeterminazione, sancito dalla Carta delle Nazioni Unite, e il principio di integrità territoriale che è considerato un principio fondamentale da molte Organizzazioni internazionali tra le quali l'Organizzazione dell'Unione Africana che ha avuto un ruolo fondamentale nel processo di pace tra Khartoum e Juba.
Nonostante il riconoscimento della Repubblica del Sudan del Sud da parte della comunità internazionale, ad oggi non esiste un diritto alla secessione riconosciuto dal diritto internazionale.

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1 Introduzione La Repubblica del Sudan del Sud, nasce ufficialmente il 9 luglio 2011 a seguito del referendum, tenutosi dal 9 al 15 gennaio 2011. Il percorso che ha condotto all’indipendenza e alla formazione di una nuova nazione è stato lungo e tortuoso. Prima dell’indipendenza il Sudan del Sud faceva parte del più grande stato africano, il Sudan. Le ragioni che hanno portato il popolo della regione meridionale a chiedere l’indipendenza hanno radici molto profonde, e riguardano soprattutto la diversità etnica, religiosa e culturale tra nord e sud; infatti, a fronte di un nord basato sulla sharia, si è da sempre contrapposto un sud di credo prevalentemente animista e cristiano. La lotta per l’indipendenza è iniziata intorno al 1955 quando, dopo la liberazione del Sudan dalla dominazione anglo-egiziana, il governo centrale si rifiutò di rispettare gli accordi di costituire uno stato federale lasciando ampia autonomia al sud. Tale evento comportò l’aumento delle tensioni che si trasformarono presto in un vero e proprio conflitto durato diciassette anni, fino al 1972, anno in cui nacque il South Sudan Liberation Movement (SSLM), la prima struttura unificata per le forze separatiste; in quello stesso anno furono firmati gli Accordi di Addis Abeba, che ponevano fine al conflitto, e concedevano al Sud una singola regione amministrativa con vari e definiti poteri amministrativi. Tuttavia la tregua non durò a lungo, infatti, il nuovo leader del governo di Khartoum, Numairi, decise di non mantenere gli accordi di Nairobi, imponendo di fatto la sharia a tutto il Sudan. Così durante i primi anni ottanta l’ala militare del Splm, il Sudan People’s Liberation Army (Spla) reagì con forza a questa imposizione; nel giro di pochi anni la rivolta si espanse a tutta la regione meridionale. Il conflitto del Sudan, meglio noto come seconda guerra civile sudanese, è stata una tra le più violente e lunghe dalla fine della seconda guerra mondiale. Il conflitto termina nel 2005 con la firma del Comprehensive

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