Tutela ambientale e gestione collettiva: l’esempio delle Foreste Modello
La Sardegna presenta svariate aree con caratteristiche idonee per l’avvio di una gestione delle risorse in maniera partecipata. Quella del Montiferru, a partire da un’analisi base come quella svolta, risulta adatta per le sue caratteristiche alla gestione collettiva tramite il metodo della Foresta Modello. I principi da applicare sono i medesimi che accomunano tutte le Foreste Modello nel mondo, ma vengono per tale area implementati con l’aggiunta di valori da affiancare a quelli prettamente paesaggistico-ambientali; tali valori sono l’introduzione di organi quali quelli che riguardano la gestione della risorsa idrica, le cooperative (agricole e vitivinicole), le associazioni di sviluppo economico e/o volontariato e le risorse archeologiche. L’interesse non è concentrato solo sui valori di tipo forestale, ma anche su quelli coerenti e connessi (es. interesse faunistico). Le azioni per il raggiungimento di un adeguato grado di sostenibilità ambientale vedono la diffusione di prodotti a chilometro zero e di distributori di generi alimentari per la riduzione del packaging.
Possono le Foreste Modello essere considerate pienamente un esempio di gestione collettiva del paesaggio? La gestione collettiva delle risorse è caratterizzata anzitutto da processi di tipo partecipato; tali processi sono caratterizzati da flessibilità, e pertanto una struttura di tipo rigido andrebbe soltanto a compromettere tale principio, impedendo l’attuazione di un corretto governo dei beni comuni. La struttura base di una Foresta Modello, definita a livello globale dall’International Model Forest Network, presenta principi ben saldi e idee precise circa le metodologie e i criteri da seguire per la costituzione di tale tipo gestionale; questo non implica però un “programma” ben strutturato da seguire, ma bensì le linee guida per far sì che ogni contesto geografico, culturale, ecc. possa avviare un processo di Foresta Modello ben congegnato con le proprie specificità territoriali.
Le Foreste Modello possono essere considerate un processo partecipato se tutti gli attori coinvolti sono portati a conoscenza di ogni singolo ruolo e obiettivo; questo implica sicuramente un corso di durata maggiore rispetto a un progetto di tipo top-down, ovvero imposto dall’alto, ma al contempo un processo che coinvolge e connette tra loro territorio e popolazione, tramite relazioni che si vanno a rafforzare a poco a poco grazie al rispetto dei principi base e delle ideologie portanti, e che vanno a costituire una rete territoriale di coesione tra elementi naturali e antropici.
La Foresta Modello proposta per l’area del Montiferru diventa una sorta di vetrina di divulgazione; le azioni aggiuntive hanno lo scopo di favorire la diffusione di conoscenza e nuovi metodi di rapportarsi al territorio, in maniera sostenibile nonché innovativa, così da garantire uno sviluppo ricco di connessioni e che vada a ridurre il più possibile le situazioni frammentarie.
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Informazioni tesi
Autore: | Irene Tedde |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Sassari |
Facoltà: | Architettura |
Corso: | Urbanistica e scienze della pianificazione territoriale e ambientale |
Relatore: | Paola Pittaluga |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 32 |
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