Introduzione Nel 1981, il regista canadese David Cronenberg dichiarò alla rivista
“Omni”: “Una parte di me vorrebbe trarre un film da The Naked Lunch 1
di
William Burroughs” 2
. In un certo senso l ʼ aveva già fatto: tutti i film di
Cronenberg sono infettati dal virus burroughsiano. A partire dai primi
esperimenti cinematografici degli anni Settanta passando per i più famosi
Scanners (Canada, 1980) , Videodrome (Canada, 1982) e Inseparabili
(Dead Ringers, Canada, 1988) fino a eX istenZ (Canada-Gran Bretagna,
1999), i temi della mutazione fisica, dell ʼ invasione tecnologica, della
dipendenza, del disgusto e dell ʼ attrazione per il corpo caratterizzano i suoi
film come la scrittura di William Seward Burroughs. Più volte il regista ne
ha riconosciuto l ʼ influenza:
Uno dei motivi per cui si è molto attratti da un particolare scrittore è che lui
cristallizza per noi qualcosa che è già dentro di noi. Per esempio, delle immagini di
assuefazione e la percezione della corporalità. […] Qualcosa l ʼ avrei potuto scrivere
anch ʼ io, solo che Burroughs l ʼ ha fatto molto meglio e per molto più tempo di quanto
avrei potuto fare io 3
.
Insomma c ʼ è del Burroughs in Cronenberg; come se cellule infette
dell ʼi mmaginario letterario burroughsiano avessero invaso il mondo
cinematografico del canadese.
L ʼ occasione di omaggiare lo scrittore gli si presentò nel 1984, quando il
produttore inglese Jeremy Thomas 4
, conoscendo la sua passione per
1. Il titolo originale del romanzo di Burroughs è Naked Lunch . Tuttavia viene
indifferentemente citato in un modo o nell ʼ altro, sia in inglese che nelle traduzioni.
2. C. R ODLEY , Il cinema secondo Cronenberg, Pratiche Editrice, Parma, 1994, p. 205.
3. ivi , p. 211.
4. J. Thomas nel 1990 avrebbe prodotto Il tè nel deserto (Bernaldo Bertolucci, The
5
Introduzione Burroughs, gli propose di pensare ad un possibile trattamento di Pasto
Nudo , il più celebre romanzo dello scrittore e da molti considerato il testo-
summa della sua produzione. La gestazione del film fu lunga e complessa
tanto che prima della sua realizzazione Cronenberg firmò altre due regie:
La Mosca (The Fly, USA, 1986) e Inseparabili . Nel 1984 incontrò
Burroughs per la prima volta a New York in occasione del suo settantesimo
compleanno. Lo scrittore aveva avuto modo di vedere alcuni film del
regista canadese e ne aveva apprezzato lo stile freddo e preciso al punto da
dire che era l ʼ unica persona in grado di trarre un film dal suo romanzo.
Quello di Cronenberg non fu l ʼ unico tentativo di filmare un testo definito
da molti inadattabile, in passato altri registi nel solco del cinema
sperimentale avevano tentato l ʼ impresa, tra questi l ʼ inglese Anthony
Balch 5
, che dal 1962, interessato ad applicare la tecnica del cut-up al
Sheltering Sky , Italia-Gran Bretagna, 1990), tratto dall ʼ omonimo romanzo di Paul
Bowles, altro punto di riferimento per la beat generation e per gli scrittori esuli a
Tangeri.
5. Tra il 1962 e il 1965 Balch, regista di film underground e soft porno all ʼ europea,
realizzò con Burroughs cinque cortometraggi senza trama né dialoghi, consistenti in una
serie di frammenti montati uno dopo l ʼ altro, immagini sovrimpresse, frasi ripetute e
colonne sonore distorte, che suscitarono ben poco interesse anche nell ʼ ambiente
underground. Sul finire degli anni Sessanta Balch propose una versione cinematografica
di Naked Lunch, a basso costo e piuttosto diversa dal romanzo, con la sceneggiatura di
Brion Gysin, ma non venne mai realizzata, e lo stesso Burroughs la definì
insoddisfacente in un ʼ intervista a Klaus Maeck del 1990 ( Cruise Control, 1990.
Conversazione tra W. S. Burroughs e K. Maeck , in AA. VV., Il demone della
letteratura. William S. Burroughs, Brion Gysin , “Re/Search edizione italiana” 1992,
Shake Edizioni, Milano, 2008, p. 121) . Chris Rodley racconta che anche Stanley
Kubrick si era fatto affascinare dal tentativo di filmare questo testo irrappresentabile.
Lʼ incontro dello scrittore beat con il cinema è avvenuto comunque molto tempo prima
del film di Cronenberg: già nel 1952, Nick Donkin aveva costruito un film
d ʼ animazione sul racconto The Junky’s Christmas e lo stesso Burroughs ha recitato in
Chappaqua di Conrad Rooks del 1966, in Pirate Tape di Derek Jarman del 1983, in
Decoder di Klaus Maeck del 1984, fino al più recente Drugstore Cowboy di Gus Van
Sant del 1989. Dello stesso anno di Pasto Nudo di Cronenberg è William S. Burroughs:
Commissioner of Sewers , un ʼ intervista di un ʼ ora di Klaus Maeck allo scrittore riguardo
6
Introduzione cinema, collaborò con Burroughs alla realizzazione di alcuni
cortometraggi. Tuttavia si trattava di esperimenti molto diversi e almeno
commercialmente meno riusciti. La forza di Cronenberg sta nel fatto che si
è accostato a questo progetto senza voler essere fedele al testo originale 6
,
ma riuscendo tuttavia a restare fedele al corpo del testo e all ʼ iconografia del
suo autore: “Non ho mai pensato di voler essere fedele all ʼoriginale. Il
pasto nudo è un mio sogno su William Burroughs e sul suo libro. Un sogno
in cui ho inserito tutte le mie ossessioni e le mie idiosincrasie” 7
. Come
aveva già fatto per La Zona Morta ( The Dead Zone, Canada, 1983)
8
, e
come farà in seguito per Madame Butterfly (USA, 1993)
9
, Crash (Canada,
1996)
10
e Spider (Canada-Francia-Gran Bretagna, 2002)
11
, Cronenberg
rinuncia ad ogni tentativo di traduzione diretta. D ʼ altronde sarebbe stato
impossibile filmare il marasma di immagini scollegate che Burroughs più
che descrivere ci vomita addosso nel suo romanzo, tutto costruito su
visioni, ossessioni, allucinazioni, brandelli di realtà inframmezzati a
la cultura americana e la sua arte.
6. Alla domanda di Klaus Maeck “Quanto è rimasto di Burroughs?”, lo scrittore
risponde “Non è questo il problema. Un libro e un film sono due cose completamente
diverse. Affermare che un film non renda giustizia al libro è un ʼ osservazione
assolutamente sciocca, perché fondamentalmente si tratta di due media completamente
diversi” (Cruise Control, 1990... , cit., p. 121) . La stessa consapevolezza della diversità
dei due media è presente in Cronenberg che afferma “Se traduci letteralmente Il pasto
nudo sullo schermo ottieni un tipo di satira sociale molto volgare […] privo di
contenuto emotivo e senza la bellezza, la grazia e la potenza dello stile letterario di
Burroughs. […] ho dovuto abbandonare il progetto di una traduzione diretta, sapendo
che sarebbe stato impossibile rimanere fedeli al romanzo. Ho dovuto fondermi con
Burroughs per riuscire a trasportare sullo schermo qualcosa di Il pasto nudo ” (C.
RODLEY , Il cinema secondo Cronenberg, cit., pp. 209-210).
7. D. Cronenberg cit. in G. CANOVA , David Cronenberg , Il Castoro, Milano, 2007, p. 83.
8 . Tratto dall ʼ omonimo romanzo di Stephen King.
9. Tratto dalla piecè teatrale del drammaturgo cino-americano David Henry Hwang.
10. Tratto dall ʼ omonimo romanzo di James Ballard, altro testo “impossibile” della
letteratura sperimentale contemporanea.
11 . Tratto dall ʼ omonimo romanzo di Patrick McGrath.
7
Introduzione brandelli onirici; lo stesso scrittore in un ʼ intervista a Klaus Maeck del 1990
dichiarò “non ho mai avuto la minima idea di come potesse essere una
sceneggiatura per Il Pasto Nudo ” 12
, un romanzo privo di trama
consequenziale e personaggi veri e propri, continuamente frammentato e
interrotto da monologhi divaganti.
Cronenberg cominciò così a scrivere la sua personale versione di Pasto
Nudo posseduto dal demone dello scrittore 13
, e nel 1989, completata la
prima stesura della sceneggiatura, ottenne la benedizione di Burroughs,
consapevole che si sarebbe trattato di “una tipica storia alla Cronenberg, e
questo mi va benissimo” 14
. La sceneggiatura mescola immagini e piccole
parti del romanzo, citazioni ed episodi tratti da altre opere ( La Scimmia
sulla schiena 15
, Sterminatore!
16
, Checca 17
, Interzona 18
) con avvenimenti
reali della vita dello scrittore, dimostrando una profonda conoscenza
dell ʼ universo burroughsiano e traducendo sul piano cinematografico quella
fusione già avvenuta a livello letterario tra l ʼ uomo Burroughs e la sua
opera: una scrittura che è flusso continuo e va intersecandosi con la sua vita
romanzo dopo romanzo, rendendo impossibile qualsiasi netta distinzione
tra i due termini e fornendo una possibile chiave interpretativa alla sua
straripante produzione. Cronenberg rilegge e reinventa attraverso la sua
visione cinematografica il mondo personale di William Burroughs; ciò che
12. Cruise Control, 1990 ... , cit., p. 121.
13 . “Scrivere la sceneggiatura di Il pasto nudo è stata un ʼ esperienza catartica perché ho
cominciato a scrivere cose alla Burroughs” ( C. R ODLEY , Il cinema secondo Cronenberg,
cit., p. 211).
14 . Cruise Control, 1990 ... , cit., p. 121.
15. W. S. BURROUGHS , Junkie , Ace Books, New York, 1953.
16. W. S. BURROUGHS , Exterminator!, Viking Press, New York, 1973.
17. W. S. BURROUGHS , Queer , Viking Press, New York, 1985.
18 . W. S. BURROUGHS , Interzone , Viking Press, New York, 1989.
8
Introduzione ne viene fuori è la fanta-cronaca della biografia dello scrittore, infestata dai
temi ossessivi della sua opera e dai suoi fantasmi interiori, dai suoi incubi e
dalle sue visioni, materializzati dall ʼ occhio cronenberghiano; è il racconto
del processo “mostruoso” che condusse uno dei più inquietanti scrittori del
Novecento alla creazione artistica del testo-summa della sua produzione,
“il sogno di un creatore sulla creazione di un ʼ altro” 19
. Non si tratta dunque
dell ʼ adattamento cinematografico di un ʼ opera letteraria, né di un film che si
ispira a un romanzo, bensì di un ʼ opera radicalmente nuova, l ʼ omaggio di
Cronenberg al testo della sua formazione 20
e all ʼ immaginario di un autore
che tanto ha influenzato il suo cinema. In un ʼ intervista per “Esquire” del
1992 Cronenberg paragona il suo rapporto con Burroughs a quello di Seth
Brundle, protagonista di The Fly , con la mosca:
La mia idea è questa: Burroughs ed io siamo stati fusi insieme nello stesso telepode.
E il risultato è un brundlething, ovvero la mia versione di The Naked Lunch . È il
risultato della nostra fusione, ed è qualcosa che nessuno di noi due avrebbe mai fatto da
solo. Ormai non so più chi di noi due è la mosca e chi è l ʼ umano.
21
Il paragone è emblematico dell ʼ operazione compiuta dal cineasta, di ciò
19. S. G RÜNBERG , David Cronenberg , “Cahiers du cinéma” 1992, Shake Edizioni
Underground, Milano, 1999, p. 17.
20. “Cronenberg aveva letto Burroughs a vent ʼ anni; era stato per lui, come per un ʼ intera
generazione di lettori, il romanzo moderno, Céline senza antisemitismo, Rimbaud senza
la denegazione, Gertrude Stein senza il commercio di quadri, Joyce e Pound senza
l ʼ illegibilità, un cosiddetto testo-limite, allo stesso tempo americano e universale, a metà
strada fra uno Swift del Mid-West e un Kafka dei bassifondi” ( S. G RÜNBERG , David
Cronenberg , cit., pp. 10-11).
21. L. S NOWDEN , Which is the fly and which is the human? , Interview With William S.
Burroughs and David Cronenberg, “Esquire”, Febbraio 1992, in A. HIBBARD (a cura di),
Conversation with William S. Burroughs , University Press of Mississippi, 1999, p. 211.
9
Introduzione che Serge Gr ü nberg ha definito “un innesto, una contaminazione onirico-
genetica fra il mondo di uno scrittore e l ʼ universo di un cineasta, una
visione a due teste e quattro mani” 22
. Pasto nudo ( Naked Lunch , Canada-
Gran Bretagna, 1991) di Cronenberg è il risultato di un processo fusionale
tra un testo-limite della letteratura contemporanea e un cinema estremo e
viscerale, anzi è la testimonianza di un esperimento di fusione avvenuto a
monte, fin dagli esordi del cineasta canadese. Pervenire alla versione in
pellicola di Pasto Nudo sembra inscritto nel naturale destino
cinematografico di Cronenberg: è l ʼ approdo della sua poetica alla sua fonte
perenne d ʼ ispirazione. L ʼ immaginario dei due autori è stato in connessione
per anni, tanto da spingere il critico Mitch Tuchman a scrivere che “senza
Burroughs, Cronenberg potrebbe essere senza immagini” 23
.
Con Naked Lunch l ʼ omaggio di Cronenberg a Burroughs è prettamente
iconografico, ma esistono influssi e correlazioni anche a livello semantico e
persino a un più profondo livello ontologico in tutta la produzione del
canadese, che vanno oltre la semplice reiterazione e reinterpretazione
d ʼ immagini e tematiche dell ʼ universo burroughsiano. La visione dei due
autori è simile in molti aspetti: la concezione dell ʼ arte come tesa ad
esplorare gli angoli più oscuri e perversi dell ʼ esperienza umana; la realtà
come non assoluta ma costruzione percettiva manipolata e manipolabile; la
necessità d ʼ indagare la metamorfosi antropologica e sociologica in atto
nell ʼ uomo moderno; l ʼ incessante riflessione sul linguaggio, sia esso quello
delle immagini o delle parole scritte, sulla sua insita ambiguità, sulla sua
pervasività, specialmente nel caotico universo massmediale
22. S. Grü nberg cit. in G. CANOVA , David Cronenberg , cit., p. 83 .
23. C. R ODLEY , Il cinema secondo Cronenberg, cit., p. 205.
10
Introduzione contemporaneo; e la conseguente e necessaria ridefinizione del ruolo del
lettore-spettatore. Entrambi hanno sovvertito le regole del genere, che si
tratti di cinema horror o romanzo, dall ʼ interno, costruendo, film dopo film
o libro dopo libro, una personale visione del mondo in un vero e proprio
work in progress. Entrambi sottoposti a critiche e censure per le loro
rappresentazioni estreme, reticenti a qualsiasi rigida classificazione
omologante, compiono i loro esordi nel sottobosco del panorama culturale
underground, confinati lì da una critica che solo col tempo riuscirà ad
apprezzarne i risvolti più significativi.
11
Cenni biografici e gestazione del romanzo Pasto Nudo
Quando nel 1991 Naked Lunch esce nelle sale, sono passati più di
trent’anni dalla pubblicazione di un romanzo che non ha certo avuto vita
facile, come d’altronde il suo autore, la cui esistenza travagliata concretizza
le ossessioni tutte cinematografiche del regista canadese.
William Burroughs 1
cominciò a scrivere Pasto Nudo a Tangeri, dove si
trasferì nel 1954, attratto da un ambiente cosmopolita e permissivo che gli
permettesse di rifugiarsi dagli onnipresenti strumenti di controllo della
società americana (sono gli anni di Eisenhower e McCarthy). Aveva già alle
spalle varie denunce per possesso di stupefacenti, ma soprattutto si portava
dentro il peso dell’omicidio della moglie Joan Voalmer, un incidente da
ubriachi avvenuto a Città del Messico nel 1951. Presto i demoni del passato
e la sua incalzante tossicodipendenza tornarono a tormentarlo e così, chiuso
in una stanza d’albergo, diede forma alle sue visioni e ai suoi incubi nel
manoscritto inizialmente intitolato Interzone . Nel 1957 giunsero in suo
soccorso Jack Kerouac, che gli fece da dattilografo, e Allen Ginsberg, che,
investito del ruolo di agente letterario, si preoccupò di trovare un editore a
quello che considerava “Il capolavoro del secolo”. Ma il libro, in realtà una
massa informe di appunti su pagine sporche e rosicchiate dai topi, continuò
a collezionare insulti e rifiuti 2
, fino a che l’editore della rivista americana
“Chicago review”, in seguito alle obiezioni delle autorità della University
of Chicago, pubblicò privatamente un opuscolo intitolato “Big Table, No.1”
contenente dieci episodi di Interzone , che da quel momento, su
suggerimento di Kerouac, venne chiamato Pasto Nudo 3
. Allorché la sua
1. È nato il 5 Febbraio 1914, a St Louis, Missouri ed è morto il 4 agosto 1997 nel
Memorial Hospital di Lawrence (Kansas) per un attacco cardiaco all ʼ età di 83 anni.
2. Persino Lawrence Ferlinghetti della City Lights Books, casa editrice dei Beat, non
accettò di pubblicarlo, definendo il libro “disgustoso”.
3. In realtà probabilmente il titolo consigliato da Kerouac era Naked Lust , “Lussuria
12
Cenni biografici e gestazione del romanzo Pasto Nudo
fama scandalosa si diffuse e per l’insistenza degli amici Brion Gysin e
Allen Ginsberg, Maurice Girodias, che gestiva l’Olympia Press, una casa
editrice parigina che pubblicava autori inglesi considerati eccessivi 4
, si
decise a dare alle stampe Naked Lunch , il secondo romanzo di William
Burroughs dopo Junkie , nel 1959. Passarono altri tre anni e un processo per
oscenità (uno degli ultimi casi di censura negli Usa) prima che il libro fosse
pubblicato in America 5
.
D’altronde lo stesso Burroughs non facilitò di certo le cose e, col
cinismo e il sarcasmo che l’hanno sempre contraddistinto, così si presentò a
un editore della “Chicago review” che gli chiedeva una sua biografia
spicciola in vista della pubblicazione di alcune parti del romanzo:
Nuda” o, come afferma Fernanda Pivano, l’“Ultima Libidine”, ma per un errore di
trascrizione di Ginsberg divenne Naked Lunch ( R. VALVOLA SCELSI (a cura di) , L ʼ ultima
Thule di William Burroughs , Intervista a Fernanda Pivano, Febbraio 1991, in L’arte del
prof. Bad Trip , Shake Edizioni, Milano, 2007, p. 62).
4. L’Olympia Press aveva una collana di libri pornografici a basso costo e nel 1955
pubblicò Lolita di Nabokov, altro autore della formazione letteraria di Cronenberg, Il
diario di un ladro di Jean Genet (1949), testo che influenzò molto Burroughs
adolescente, e varie opere del Marchese de Sade. Inizialmente Girodias si era rifiutato di
leggere il libro a causa delle cattive condizioni del manoscritto; nel luglio 1959 diede a
Burroughs dieci giorni di tempo per prepararlo per il tipografo, e alla fine dello stesso
mese il libro uscì in Francia in diecimila copie con il titolo Le Festin Nu.
5. Al Festival di Edimburgo del 1962 Burroughs s’impose all’attenzione dei critici e del
pubblico grazie agli interventi di Mary McCarthy e Norman Mailer, che lo definì “il più
grande genio americano vivente” e nel novembre dello stesso anno uscì a New York
l’edizione della Grove Press , suscitando clamore e polemiche. I primi processi per
oscenità cominciarono a Los Angeles e Boston, e quest’ultimo divenne un caso
letterario perché la difesa chiamò a testimoniare Norman Mailer e Allen Ginsberg.
McCarthy e Mailer lo sostennero anche nel 1983 quando Ginsberg lo propose
all’Accademia americana di Arti e Lettere, che accolse Burroughs a Sessantanove anni
nonostante l’ostilità di alcuni membri, risentiti per le sue polemiche sociali, la sua
tossicodipendenza, la tragedia dell’uccisione della moglie, la cosiddetta oscenità del
libro; leggendarie le parole con cui lo scrittore accolse questo riconoscimento: “Queste
persone vent’anni fa dicevano che il mio posto era la prigione. Ora dicono che il mio
posto è il loro club. Non li ho ascoltati allora e non li ascolto adesso.” In Italia
Mondadori si rifiutò di pubblicare Pasto Nudo e i diritti vennero acquisiti da Sugar, che
lo diede alle stampe nel 1964.
13
Cenni biografici e gestazione del romanzo Pasto Nudo
Unico erede maschio della Burroughs Machine Corps st. Louis, Missouri. Laureato
ad Harvard beta kappa 37 con ricerche post-laurea in Antropologia e Psicologia alla
Columbia. Per gli ultimi 15 anni sono stato noto come tossicodipendente e omosessuale.
Individualista convinto con l’attitudine a dissolversi e a defilarsi, con
un’assoluta predisposizione alla devianza e all’autodistruzione ma nello
stesso tempo armato di un appassionato moralismo, colui che sarebbe stato
definito dal biografo Ted Morgan il “fuorilegge della letteratura” 6
, ha
attraversato come un fantasma, come un “hombre invisible” 7
, i cardini
epocali della cultura underground, influenzando gli ambiti artistici più
disparati e rifiutando costantemente qualsiasi etichetta d’appartenenza: ha
vissuto la Tangeri degli anni Cinquanta, la terra di nessuno degli scrittori in
esilio, il Beat Hotel di Parigi dei primi anni Sessanta, la Swinging London e
i tumulti del ʻ 68 a Chicago, la New York proto-punk degli anni Settanta.
Viaggiando senza sosta da un punto all’altro dell’Occidente, come in fuga
da se stesso, ha compreso le contraddizioni insite nel sistema di vita
americano e ha saputo leggere la “schizofrenia dell ʼ intera umanità” 8
. Ha
vissuto un’esistenza al di fuori di ogni regola o limite imposto, ma senza lo
spirito bohémien né l’affermazione rivoluzionaria e libertaria che ha
6. Ted Morgan ha pubblicato una biografia di Burroughs dal titolo Literary Outlaw: The
Life and Times of William S. Burroughs (Avon Books , New York, 1990). Nel 1995
Burroughs pubblica una propria biografia, My Education: A Book of Dream , dove
scrive: “Per essere un fuorilegge bisogna avere un fondamento nella legge stessa, in
modo da poterla rifiutare, e quindi uscirne. Io non ho mai avuto un fondamento del
genere. Non ho mai avuto un posto che potessi chiamare casa, ma al massimo la chiave
di una casa, di un appartamento o di una stanza d’hotel. […] Forse la mia casa è la città
dei sogni che è più reale dello stato di veglia, proprio perché è priva di qualsiasi
relazione con esso”.
7. Così lo chiamavano i ragazzi del Socco Chico, un locale che frequentava a Tangeri.
8. M. DENTI , William S. Burroughs. The Black Rider, Bevivino Editore, Milano, 2005, p.
10.
14
Cenni biografici e gestazione del romanzo Pasto Nudo
animato altri scrittori della Beat Generation 9
, anzi in costante tensione col
moralismo puritano della sua formazione borghese. Un personaggio
sfuggente ed enigmatico in cui coesistono, al limite della tragedia o della
psicopatologia, personalità altrettanto svariate che i suoi interessi: armi,
cultura maya, geroglifici egiziani, droga, medicina, arti visive, origine
magica della creatività… William Burroughs ha ingaggiato lungo un’intera vita una guerra senza
pari con se stesso, col suo frastagliato mondo interiore, con le sue pulsioni
sessuali insopprimibili e “devianti”, e col mondo esterno, quel mondo che
vede assediato da ogni forma di ingabbiamento (droga, desiderio, religione,
linguaggio), dalla malattia del controllo, un virus da cui ha cercato di
difendere se stesso e gli altri con la sua scrittura, ma da cui si è lasciato
schiavizzare attraverso le droghe, il sesso e la letteratura, mosso da una
costante volontà di andare verso l’ignoto. Ha vissuto così concretamente i
suoi incubi e le sue ossessioni fino a sviluppare un insanabile conflitto
interno tra visione e realtà e una costante paranoia verso il mondo, tanto
che è difficile stabilire il confine tra immaginazione letteraria e
psicopatologia clinica nel flusso della sua opera-vita. Nella figura di
Burroughs, un uomo e uno scrittore che ha “giustiziato” la propria cultura
abbracciandone tutto ciò che essa aveva di più caro, l’America ha trovato
una delle sue più perverse e deformi trasposizioni: ha esaltato
“l’individualismo senza la coscienza, la libertà senza il dovere, l’estremo
senza la censura” 10
.
9. Burroughs non si è mai voluto considerare uno scrittore beat; anche il suo essere
omosessuale è lontano dalle rivendicazioni di libertà dei movimenti gay degli anni
Settanta.
10. G. CANEVEY , Lo chiamavano “il prete” . La vita e l’eredità di William Burroughs , Fazi
Editore, Roma, 1998 , p. 213.
15
Cenni biografici e gestazione del romanzo Pasto Nudo
Questo anti-eroe, questo alterego della cultura americana, poeta in esilio
che ha vissuto un’esistenza in assoluta antitesi con la società, non poteva
sfuggire dall’universo degli anti-eroi cronenberghiani, tormentati dalla
psicosi, vittime di deliri allucinatori, soggetti alle trasformazioni e ai
bisogni imposti dalla carne, costretti alla solitudine; personaggi che
incarnano l’incubo americano della sconfitta e della regressione, il
fallimento del mito del self-made man in una realtà disintegrata e
conformista che non lascia spazio all’identità individuale. Il film racconta
una fantasmatica biografia di Burroughs intessuta con personaggi,
monologhi e situazioni tratti dai suoi romanzi e mette in scena incubi e
ossessioni di un immaginario letterario che tanto si avvicina a quello di
Cronenberg. Peter Weller 11
interpreta Bill Lee 12
, pseudonimo e alter ego
letterario di William Burroughs, uno scrittore in crisi creativa, devastato
dall’uso di droghe, tormentato dai sensi di colpa per aver ucciso la moglie e
dal profondo disagio nei confronti della propria omosessualità: era con
questo stato d’animo che Burroughs nel 1953 si accingeva a scrivere il suo
11. Peter Weller, oltre ad essere un fan di Cronenberg e Burroghs, assomiglia molto allo
scrittore negli anni Cinquanta.
12. William Lee è lo pseudonimo usato da Burroughs per il suo primo romanzo Junkie:
Confessioni di un tossicomane non redento , resoconto lucido e razionale della sua
tossicodipendenza, pubblicato nel 1953 dalla Ace Books. Fin dagli esordi l’autore
dovette fare i conti col moralismo benpensante: l’editore per scongiurare accuse
d’istigazione alla droga volle che Burroughs usasse uno pseudonimo, che scrivesse
un’introduzione dalla quale risultasse la sua origine di buon borghese e decise che il
libro sarebbe stato pubblicato contemporaneamente al diario di un ex-agente della
narcotici. Occorreva una maschera per presentarsi in società e Burroughs con spiccata
ironia si firmò William Lee. Scegliendo il cognome di suo zio Ivy Lee, pubblicitario
indagato dal Comitato per le Attività Anti-americane per aver collaborato con i nazisti,
Burroughs ostenta la “dannazione ereditaria” e disonora la sua famiglia rivendicandone
le origini. Lo pseudonimo dichiara fin da subito la colpa di chi scrive, di chi, come lo
zio truffatore, manipola le parole. L’incarnazione semiautobiografica di William Lee
(l’Henry Chinaski Bukowskiano) percorre gran parte della sua produzione, diventando
l’alter ego letterario di Burroughs.
16
Cenni biografici e gestazione del romanzo Pasto Nudo
capolavoro. La leggendaria scena del Guglielmo Tell in cui sparò a Joan
Voalmer, il mestiere di disinfestatore e il rifiuto della letteratura, l’amicizia
con gli scrittori Ginsberg e Kerouac, l’esilio volontario a Tangeri,
l’incontro con Paul Bowles e Jane Frost, tutti questi episodi biografici
s’intrecciano nel film con le ossessioni ricorrenti del suo immaginario
letterario dando vita ad un universo paranoico, fedele alla Weltanschauung
burroughsiana ma anche a quella dei personaggi cronenberghiani.
17
- William S. Burroughs affianco alla sua macchina da scrivere Antares, Parigi
1962.
Il cosmonauta dello spazio interiore e la “macchina del controllo” William Seward Burroughs è nato a St. Louis, Missouri, nel 1914, anno
in cui l ʼ Europa è destinata a precipitare nel primo conflitto mondiale,
seguita dall ʼ America, divenuta potenza industriale ed economica, ma
segnata da un grave impoverimento morale. “ L ’America era già vecchia,
sporca e malvagia prima dei coloni, prima degli indiani. Il male è là in
attesa ” 1
: lo scrittore in esilio, troppo scomodo e urticante per la tradizione
del sogno americano, non ha mai potuto fare a meno di leggere l e
contraddizioni insite in una società capitalistica all ʼ apice della
civilizzazione, ma ancor ʼ oggi dedita a manifestazioni di pubblica barbarie
come la pena di morte 2
. Seppur più vicino alla sofisticata criminalità di
Jean Genet, alla grottesca saggezza di De Sade e alla tradizione satirica di
Swift, che alle immagini del Grande Romanziere del nuovo continente 3
, lo
humour, l ʼ angoscia e il lirismo delle sue visioni rivelano un “pragmatico
spirito d ʼ indagine tipicamente americano” 4
. Burroughs ha vissuto più o
meno da vicino i grandi sconvolgimenti politici e sociali del Ventesimo
1. Sono le parole del romanzo Pasto Nudo che nel film di Cronenberg il protagonista
Bill Lee dice all ’amico Hank, personaggio ispirato a Jack Kerouac, lo scrittore che nel
1957 ha pubblicato un grande romanzo americano On the Road, in cui evidente è
l ʼ omaggio a Burroughs nella figura di “Old Bull Lee”.
2 . St. Louis è un modello di società fortemente conservatrice, chiusa e orgogliosa delle
sue regole e tradizioni, e per tutti gli anni venti stipendia un boia; probabilmente è da
qualche terrificante ricordo d ʼ infanzia che deriva la fissazione di Burroughs per
l ʼ impiccagione. In Pasto Nudo include brani “scritti come un trattato contro la pena di
morte, alla maniera di Una Modesta Proposta di Jonathan Swift. Questi brani si
propongono di denunciare la pena di morte per l ʼ anacronismo osceno, barbaro e
ripugnante che è.” ( W. S. B URROUGHS , Deposizione: Testimonianza di una Malattia ,
Introduzione in W. S. B URROUGHS , Pasto Nudo , Adelphi Edizioni, Milano, 2001, p. 16).
3. In un ʼ intervista apparsa su “Actuel” nel 1970, Burroughs dichiara il suo debito alla
tradizione letteraria europea ( J.F.B IZOT e M.B RAUDEAU , L’ ultimo scrittore , “Actuel”,
novembre 1970, in AA. VV., Il demone della letteratura... , cit. , pp. 35-43) ,.
4 . Allen Ginsberg in V. B OCKRIS , Con Burroughs: conversazioni con Lou Reed, Patti
Smith, Allen Ginsberg… (conversazioni inedite 1974-1979) , Arcana Editrice, Roma,
1979, p. 45.
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