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INTRODUZIONE
Il presente elaborato si pone come obiettivo attraverso una veloce ricognizione di testi e siti
specialistici di ripercorrere i cambiamenti intervenuti nel settore del marketing turistico grazie
all’avvento del web fino alla sua evoluzione verso il marketing web 2.0 e al Travel 2.0.
Ciò che interessa non è tanto stabilire una serie di definizioni relative al marketing e al web
marketing turistico nelle definizioni raccolte dai testi della “Letteratura rilevante” quanto piuttosto
indagare realmente, attraverso lo studio sul campo e attraverso la più agile e più recente
informazione riscontrabile nei siti degli “addetti ai lavori”, Blogger e esperti che ogni giorno
accompagnano le aziende turistiche nell’impervio compito di essere competitivi sul mercato
mondiale.
Ci rendiamo conto che questa impostazione può risultare poco ortodossa e “presuntuosa” oltreché
poco scientifica ma crediamo che la materia per la velocità con cui si evolve richieda la necessità di
raccogliere le informazioni non solo sui testi “scientifici” ma anche attraverso i siti specializzati del
settore, sebbene talvolta le idee presentate non siano ancora del tutto sistemizzate e pubblicate dalla
comunità scientifica.
Il lavoro si articola in diversi capitoli attraverso i quali verranno introdotti i principali concetti del
marketing turistico e del web marketing per poi passare alla ricognizione degli strumenti e delle
tecniche del web marketing, infine, dopo avere visto alcuni esempi concreti relativi ad applicazioni
web marketing, le conclusioni finali relative al mercato del turismo online in Italia.
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Cap.1 Dal Marketing Turistico al web marketing turistico
Fatta questa premessa riprendiamo l’argomento di questa tesi: il racconto del passaggio dal
marketing turistico al web marketing turistico e l’analisi degli strumenti di web marketing a
disposizione degli operatori turistici, in primis gli albergatori, per essere competitivi con le loro
aziende nel mercato del turismo e in particolare del turismo online destinato a diventare una parte
preponderante del mercato turistico italiano.
La rivoluzione visto che di rivoluzione si tratta non è legata a un semplice cambiamento tecnologico
,dovuto all’avvento del World Wide Web nel 1992 grazie a Tim Berners Lee, e al suo utilizzo nel
mondo del turismo, ma a un cambiamento nella fruizione del prodotto turistico da parte del
turista/viaggiatore che non è più soggetto passivo di consumo del prodotto turistico ma che grazie
alla rete diventa prima soggetto attivo nella ricerca di informazioni relative a viaggi/vacanze che
portano poi all’acquisto di un pacchetto turistico, un volo, una camera d’hotel e per trasformarsi poi
con l’avvento del web 2.0 in un soggetto capace di interagire nel mondo del turismo attraverso tutta
una serie di possibilità legate alla rete.
1.1 Il marketing turistico
Nel classico testo di G.Peroni Marketing Turistico si presenta la materia con 2 distinte definizioni
relative, la prima al “Marketing turistico pubblico” che consisterebbe nell’analisi e nello studio del
mercato sia della domanda turistica che delle condizioni ambientali relative a tutti i fattori che
contribuiscono a valorizzare l’attrattiva dei servizi turistici. La seconda invece al “Marketing
turistico privato” dove di nuovo si parla di “osservazione sistematica del mercato e del prodotto” e
in seguito della “manovra strategica e organica di tutti i fattori aziendali ed extraziendali
influenzabili dalla direzione aziendale” al fine di conquistare il mercato attraverso la capacità
dell’azienda di soddisfare le esigenze del turista e affermare l’immagine dell’azienda e dell’area in
cui opera come “presupposti indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi economici”.
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Dunque abbiamo visto che viene presentata una separazione netta tra i compiti dell’istituzione
pubblica che dovrebbe farsi carico in particolare dello studio del mercato, dello studio della
concorrenza e dei flussi turistici che avvengono sul suo territorio, e del prodotto per quanto riguarda
la sua dimensione “pubblica” vale a dire l’ambiente non solo naturale ma tutto ciò che riguarda tutti
gli elementi che contribuiscono a rendere appetibile l’offerta turistica: vie di comunicazione, luoghi
culturali come musei, monumenti, luoghi accoglienza, accessibilità dei centri storici, ecc.
In più il marketing turistico pubblico si occupa di offrire un supporto organizzativo efficace al
territorio per la promozione del prodotto turistico attraverso una serie di azioni come la produzione
di materiale istituzionale, la partecipazione a fiere e workshop, l’organizzazione di uffici del
turismo per fornire informazioni ai turisti, la formazione di guide per le città d’arte, ecc.
Il marketing turistico privato si occupa specificamente dell’operatore turistico, azienda alberghiera,
campeggio,agenzia ecc., che operando sul territorio è agente principale per la vendita di beni e
servizi turistici e responsabile del benessere e della soddisfazione del turista in prima persona. Al
fine di operare in maniera efficace per la realizzazione di un progetto di marketing turistico
l’azienda non può perdere di vista le 3 condizioni fondamentali che Peroni indica come necessarie
per la formulazione di un buon piano marketing “a) analisi del mercato, b)analisi del prodotto,
c)analisi della concorrenza.
Per quanto riguarda l’analisi del mercato il Peroni si rifà al Kotler introducendo il concetto di
“bisogni umani” indicati qui come: “I bisogni fondamentali dell’uomo che si esprimono in uno stato
o sentimento di privazione della persona umana, sono assai più profondi ed omogenei di quanto non
lo siano le richieste che traggono origine dalla necessità di soddisfare tali bisogni”(Kotler Principles
of marketing , Prentice – Hall, Englewood Cliffs, 1983 ). Continua il Peroni così: “Occorre dunque
distinguere bisogni richieste e modalità di consumo perché sono queste che debbono entrare in
sintonia con l’azienda”.(Marketing Turistico Franco Angeli 1994)
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Analizzando il testo del Kotler “Marketing del Turismo” troviamo, rispetto a quanto riportato dal
Peroni, una più chiara e articolata distinzione tra : Bisogni, esigenze e richieste. Per quanto riguarda
i bisogni si tratta delle parole riportate già dal Peroni
E che indicano i bisogni come naturali e impliciti nella natura umana, Kotler ci dice anche di più
“non si tratta di bisogni inventati da esperti di marketing”. Per questo la mancata risposta a un
bisogno insoddisfatto crea nell’uomo un vuoto.
Le esigenze vengono indicate da Kotler come “le forme assunte dai bisogni umani, plasmati dalla
cultura e dalla personalità individuale.” Ancora Kotler ci spiega in maniera illuminante che “Molti
venditori confondono le esigenze con i bisogni. Un fabbricante di punte da trapano potrà pensare
che le persone abbiano bisogno di una punta da trapano, ma ciò di cui ha realmente bisogno il
consumatore è un foro.” Le esigenze sono quindi modificabili nel tempo con il mutamento delle
condizioni tecnologiche ad esempio e con il mutamento degli stili di vita delle persone. Per fare un
esempio concreto mentre una volta veniva ritenuto assolutamente necessario avere il telefono nelle
camere d’hotel, con l’avvento dei cellulari e di internet oggi il telefono non è più così necessario
alla clientela per comunicare all’esterno mentre lo è invece un buon collegamento WIFI che
permetta a chi soggiorna di navigare in rete a piacimento e magari telefonare via Skype.
Le Richieste. “Le persone hanno esigenze quasi illimitate, ma risorse limitate. Scelgono prodotti
che generano la massima soddisfazione rispetto al loro denaro. Quando le esigenze sono supportate
dal potere d’acquisto diventano richieste.” (Kotler – marketing del turismo).Gli esempi riportati dal
Kotler ci indicano chiaramente che il consumatore si orienterà verso un tipo di richiesta che metterà
insieme le 2 componenti massima soddisfazione e equo prezzo, che non significa necessariamente
un prezzo basso ma quello che il consumatore ritiene adeguato, viste le sue disponibilità, rispetto
alla soddisfazione per l’acquisto di quel determinato prodotto.
(P.Kotler – Marketing del turismo Mcgraw-Hill 2003)
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Torniamo a Peroni e all’analisi del prodotto che egli divide in “analisi delle strutture fisiche”,
“analisi dei prodotti”, “analisi dei servizi” e “analisi delle vendite”.
Per “analisi delle strutture fisiche” si intende l’edificio in cui si svolge l’attività turistica,
la location in cui si trova l’hotel (molto importante ad es. essere in prima linea sul mare nel caso di
hotel balneari), caratteristiche della costruzione, dimensioni degli spazi a disposizione degli ospiti
come giardino, piscina, hall, ecc.,aspetto esterno dell’edificio e necessità di essere sempre in ottimo
stato per dare un’impressione positiva del luogo.
Lo stato interno dell’edificio che deve il più possibile essere tenuto in ordine e avere a posto arredi,
impiantistica e tutto ciò che occorre per lo svolgimento e la produzione dei servizi turistici.
Per “analisi dei prodotti” Peroni intende essenzialmente quello che si può definire la qualità del
servizio, degli addetti del personale che devono essere addestrati con un mansionario sia per quanto
riguarda i compiti interni (ad es. back office) e compiti esterni (front office quasi costantemente a
contatto con la clientela), durata e qualità dei servizi ristorativi, pulizia delle camere, oltre a tutti gli
altri servizi, es. servizio spiaggia, parcheggio, lavanderia,ecc.
“L’analisi dei servizi” riguarda soprattutto quello che potremmo definire il lavoro del personale
“dietro le quinte” finalizzato a rendere i servizi alla clientela sempre pronti e disponibili a un livello
qualitativo elevato. A questo proposito si parla di manutenzione degli impianti e delle attrezzature
tecniche necessarie allo svolgimento dei vari servizi alberghieri del personale.
Ora se ci è consentito dubitiamo fortemente che nell’elaborazione delle strategie di marketing che
interessano la qualità del prodotto sia necessario svolgere un’analisi dei servizi di manutenzione di
un hotel, considerando piuttosto quest’analisi come un problema di organizzazione aziendale
piuttosto che di marketing.
“Analisi delle vendite e dei prezzi” mentre per l’analisi dei prezzi il Peroni scrive che essa deve
incentrarsi sui singoli prodotti e che deve porsi tra analisi interne e analisi della concorrenza,
l’analisi delle vendite deve rifarsi alle risorse a disposizione e alla capacità operativa dell’azienda