4
Appare evidente, a questo proposito, che il “pubblico d’opinione” abbia bisogno di
informazione per farsi le proprie idee e preconcetti sui quali sviluppare le proprie scelte
politiche; da qui nasce l’importanza fondamentale data alla comunicazione al fine di
raggiungere gli elettori e conquistarli.
La mia attenzione si è soffermata soprattutto su un’attenta analisi del ruolo svolto dai
nuovi strumenti di comunicazione politica online maggiormente utilizzati soprattutto nel
mondo statunitense, in quanto l’alto grado di connessione al Web raggiunto negli USA
diviene, di conseguenza, un terreno di indagine fertile e privilegiato, nonché propenso a
fornire informazioni più specifiche e mirate riguardo l’argomento preso in esame.
Le nuove risorse comunicative possono essere racchiuse in un unico termine che
rappresenta l’espressione di uno dei dibattiti attualmente più accesi in merito alle recenti
possibilità di fruizione offerte dalla Rete non soltanto in ambito politico: il Web 2.0.
A differenza del Web 1.0, che ha determinato un primo approccio di tipo statico nella
visualizzazione dei documenti ipertestuali creati con l’uso del linguaggio HTML, il
Web 2.0 è riuscito a rappresentare un insieme eterogeneo di innovazioni emergenti,
nuove tipologie di società e sevizi in grado di offrire applicazioni web agli utenti finali.
L’utilizzo di database e sistemi di gestione dei contenuti (CMS) ha aperto le porte
all’evoluzione dei siti dinamici, in grado di far parlare in modo bidirezionale
l’individuo; il cittadino non è più un muto ricevitore dell’informazione ma è in grado di
scrivere, pensare, criticare, riflettere, utilizzando una propria “griglia narrativa” ed uno
stile personale.
Il blog è uno dei sistemi comunicativi bidirezionali del Web 2.0 attualmente più
utilizzato dagli utenti che vogliono essere informati e allo stesso tempo essere partecipi
dei processi politici, dei cambiamenti sociali, delle opinioni e delle idee che spesso non
vengono rappresentate dai media tradizionali.
Ma il motivo fondamentale che ha determinato il passaggio dai media tradizionali a
quelli digitali è stato dovuto al trasferimento di tutti i tipi d’informazione dalla carta al
bit, divenendo in tal modo trasmissibili e fruibili attraverso qualsiasi supporto,
sminuendo, di conseguenza, lo “specifico” che aveva consentito il successo dei media
tradizionali. Nell’era del Web 2.0 la radio diviene podcasting, la tv si incarna nei
videopost fruibili attraverso l’ipod o un “videofonino”.
5
Grazie all’alto grado di innovazione tecnologica raggiunto dagli Stati Uniti
nell’ambito del Web 2.0, la rete è stato il nuovo media adottato dai politici americani per
raccogliere finanziamenti e consensi, diffondere le proprie opinioni, organizzare la
campagna e richiedere l’aiuto dei supporters
2
.
Secondo quanto affermato al Boston Globe da Tom Rosenstiel – direttore del «Project
for Excellence in Journalism» – i comunicatori pensano che i blog siano in grado di
influenzare la stampa tradizionale e di incidere addirittura sull’agenda politica della
corsa alle presidenziali.
Attraverso lo sviluppo delle nuove soluzioni e tecnologie di internet 2.0 (blog, forum,
social network, podcast ,videopost, feed RSS ), viene raccolto il desiderio di fare e di
sapere di un intero paese.
La mobilitazione dei blogger più attivi, di chi segue la politica ma s’intende bene
anche di tecnologia, conseguenza inevitabile degli sviluppi politici sul web, ha preso il
nome di netroot activism, è rappresenta attualmente una nuova forza sociale che i
concorrenti delle prossime elezioni americane non sono intenzionati a sottovalutare.
3
Paradossalmente è proprio la crescente influenza dei blog e dei siti politici, insieme
alla relativa facilità con cui pubblicare informazioni anonime a renderli un target
allettante per attacchi, operazioni di propaganda e manomissioni dei filmati allegati ai
commenti.
Questo problema riscontrato di recente nelle campagne elettorali diffuse in rete dai
vari Leader politici americani in vista delle elezioni presidenziali del 2008, determina
sempre una reazione a catena di informazioni che portano sistematicamente a
smascherare i malintenzionati e a scoprire la verità.
Se una persona che conosce meglio di chiunque altro una particolare situazione mette
online la propria opinione, il pubblico, da fruitore passivo di notizie, entra a far parte del
processo produttivo dell’informazione giungendo, in tal modo, a formulare delle
conclusioni corrette, veritiere ed esaustive.
2
MONTEMAGNO M. Webelections.
In http://www.yakom.it/WebElections/
3
FEDRIANI C. Elezioni Usa&web: Edwards alla prova dei blogger
In http://visionblog.it/modules.php?name=News&file=article&sid=618
6
n base a queste considerazioni, Hug Hewitt
4
e Giuseppe Granieri
5
giungono ad una
conclusione simile: la fiducia che l’opinione pubblica poneva nei tradizionali mezzi di
comunicazione si è gradualmente spostata sulla blogosfera
6
. Citando Jeff Jarvis, noto
docente di giornalismo ed esperto di media, si può affermare che i “blogger sono
ritenuti maggiormente degni di fiducia perché sono umani”.
Il Web fornisce lo strumento perché un numero sempre
maggiore di persone possa dire la verità, ma è vero si, anche
mentire.
Tuttavia restituendo la totalità del linguaggio a tutti i
cittadini il livello di menzogna è destinato a diminuire.
7
4
HEWITT, H. 2005. Blog.
5
GRANIERI, G. 2005. Blog generation. Roma, Ed. Laterza.
6
Neologismo che riguarda, nell'ambito di internet, l'insieme dei blog.
7
ECO, Umberto. 1975. Trattato di semiotica generale. Bompiani. “la semiotica [e quindi il
linguaggio] è la disciplina che studia tutto ciò che può essere usato per mentire”.
7
CAPITOLO I: La nuova comunicazione politica americana finalmente
espressione di una vera democrazia popolare.
Lo sviluppo degli strumenti di comunicazione politica attiva, di tipo bidirezionale,
volti al coinvolgimento dell’intera massa sociale, rappresenta un esplicito sfogo dei
cittadini americani, oramai stanchi di essere considerati semplici spettatori nelle
questioni sostanziali della gestione e distribuzione del potere. Il marketing politico
online utilizzato dai vari Leader di partito americani ha inconsciamente portato la
“democrazia di massa” verso una reale concezione del termine, nella quale il popolo
detiene i mezzi per partecipare in modo significativo alla gestione dei propri interessi
mediante la libera fruizione e il libero accesso ai media.
La concezione americana alternativa di democrazia prevede, invece, una società in cui
al popolo è proibito gestire i propri interessi, e i mezzi di comunicazione sono
strettamente e rigidamente controllati. In realtà, questa forma democratica,
fondamentalmente scorretta, è riuscita a sopravvivere negli Stati Uniti fino all’avvento
delle recenti scoperte in ambito comunicativo.
Significativo esempio, precursore dell’influenza della classe dirigente sull’opinione del
popolo degli Stati Uniti, fu la creazione della “Commissione Creel” che andrò di seguito
ad illustrare.
Walter Lippmann, uno dei più famosi giornalisti statunitensi, grande critico della
politica interna ed estera del paese e importante teorico della democrazia liberale,
partecipò alle prime commissioni di propaganda a favore dell’entrata degli Stati Uniti
nella Prima guerra mondiale da parte dell’amministrazione
8
Wilson
9
.
La popolazione americana, decisamente pacifista, in un primo momento fu del tutto
contraria al coinvolgimento in un conflitto europeo.
8
In America, il Presidente ed i suoi più stretti collaboratori (alcuni dei quali assimilabili ai ministri del
governo italiano) sono indicati nel complesso come “Amministrazione”.
9
Woodrow Wilson fu eletto presidente degli Stati Uniti nel 1916 con un programma intitolato “Pace
senza vittoria” nel quale condanna senz’appello ogni nozione di equilibrio di potenza sostituendovi l’idea
di una “community of power” che trovi le sue radici e il suo linguaggio nella democrazia. Il suo ideale non
si riferisce soltanto ad una pace giusta, bensì ad una pace realisticamente sostenibile. Ma esposto
all’ingenua inadeguatezza del suo tentativo di mediazione, e privato di altre vie di uscita dalla scelta
tedesca della guerra sottomarina illimitata,Wilson, mediante l’utilizzo della Commissione Creel, porta,
quattro mesi dopo, il paese in guerra, al fine di “rendere il mondo sicuro per la democrazia”. In
http://www.sissco.it/attivita/sem-nov-2000-testi/Romeropaper.html
8
Al fine di convincere e persuadere la popolazione, fu istituita una commissione
governativa per la propaganda di stato, la Commissione Creel, formata da un gran
numero di intellettuali progressisti, che nel giro di sei mesi riuscì a trasformare una
società retta da principi fondamentalmente pacifisti in un popolo fanatico e
guerrafondaio, deciso a distruggere qualsiasi possedimento tedesco, a entrare in guerra e
a salvare il mondo.
La tecnica di persuasione utilizzata, determinò un profondo mutamento negli ideali
collettivi e dimostrò l’effetto dirompente della propaganda di stato appoggiata dalle
classi colte, senza lasciare spazio al dissenso.
Lippmann riconobbe gli straordinari risultati ottenuti mediante le nuove tecniche di
propaganda e lo ritenne un progetto necessario perché, come spiegò, “gli interessi
comuni sfuggono completamente all’opinione pubblica” e possono essere compresi e
amministrati soltanto da una “classe specializzata” di “uomini responsabili”, abbastanza
intelligenti da capire come vanno le cose.
Secondo quanto affermato, soltanto una ristretta élite, ossia la comunità intellettuale, è
in grado di comprendere gli interessi comuni, che riguardano tutti e che sfuggono al
popolo.
Questo preconcetto, sviluppatosi in America a partire dalla creazione della
“Commissione Creel”, determinò il sorgere di una democrazia rappresentata da due
“funzioni”:quella dirigenziale, svolta dalla classe “specializzata”, formata dagli uomini
responsabili, che pensano, pianificano e comprendono gli interessi comuni, e quella
dello "spettatore", ossia di colui che non partecipa all'azione, formata dal resto della
popolazione americana. Lippmann continuò ad esporre le sue tesi confermando la
molteplicità delle funzioni detenute dalla maggioranza in un sistema democratico; di
tanto in tanto le è concesso di dare il suo appoggio a uno o all'altro dei membri della
classe specializzata decidendo, di conseguenza, a quale membro politico dare la fiducia
con il sistema elettorale non essendo l’America uno stato totalitario. Ma, una volta dato
appoggio all'uno o all'altro membro della classe specializzata, la maggioranza deve farsi
da parte e diventare “spettatore” dell'azione, rinunciando alla partecipazione
10
.
10
CHOMSKY N. 2000. Atti di aggressione e di controllo. Milano, Ed. tropea.