2
gestione delle interdipendenze reciproche tra unità organizzative, ruoli e profili
professionali differenti.
Attraverso la comunicazione interna, le organizzazioni hanno avuto la possibilità
di creare e diffondere valori, principi e regole che potessero costituire le basi per
una cultura aziendale capace di sviluppare nei dipendenti un senso di
appartenenza che moltiplicasse l‟interesse e la dedizione nella propria attività.
Questi assets intangibili devono rappresentare un patrimonio condiviso, un
progetto comune a cui ogni singola persona può contribuire con la sue specifiche
competenze e abilità professionali.
La diffusione della cultura e dei valori strategici rappresenta uno degli obiettivi
più importanti della comunicazione interna e consiste essenzialmente nel
contribuire e coinvolgere tutte le persone al raggiungimento degli obiettivi
aziendali.
Mediante processi di comunicazione interna efficaci è possibile agire sui sistemi
motivazionali dei singoli, attivare meccanismi di creazione di identità aziendale,
favorendo l‟integrazione tra progetti individuali e finalità ed esigenze
organizzative.
Per soddisfare le esigenze dei clienti interni, le organizzazioni devono essere
sempre più aperte all‟ascolto dei mutamenti ambientali, non solo per adeguarvisi
ma anche per intervenire in modo proattivo, per anticipare i cambiamenti con
azioni strategiche adeguate, sino ad arrivare a crearli attivamente facendo ricorso
3
alla collaborazione di massa, ad una nuova arte/scienza della collaborazione nota
come Wikinomics, che sta cambiando il modo in cui le imprese e le società
sfruttano le loro conoscenze e capacità per creare valore.
Con l‟ascesa del web 2.0, internet si trasforma in una piattaforma globale di
scambio, di comunità, di auto-organizzazione, dove milioni di persone
interconnesse attraverso e-mail, network, community, blog, wiki e chat sfruttano
la tecnologia per innovare insieme, dando vita ad un nuovo modo di comunicare
più reattivo e proattivo.
L‟obiettivo di questa tesi è di indagare l‟emergere di nuove modalità, nuovi
linguaggi e nuovi strumenti di comunicazione interna innovativi dal punto di vista
tecnologico e comunicativo, per via della loro crescente importanza ai fini del
successo aziendale.
Questo lavoro non ha la finalità di essere esaustivo, ma vuole fornire, in un
contesto in forte evoluzione e in assenza di ricerche e statistiche dettagliate, un
quadro sull'uso pratico di queste tecnologie, non tralasciando gli aspetti
concettuali. Si è cercato di trovare un compromesso fra la dimensione informatica,
comunicazionale e organizzativa, inserendo il discorso in un contesto teorico, che
costituisce il punto di riferimento ideale per la diffusione di questi strumenti.
L‟obiettivo è stato realizzare un lavoro rivolto a chi si occupa dello studio e
dell'utilizzo di questi nuovi strumenti, soprattutto per le aziende che vogliono
migliorare e rendere più reattiva la comunicazione interna, inserendo elementi di
4
carattere tecnico, tratti dall‟esperienza diretta nel corso di un seminario
organizzato dalla Camera di Commercio di Ancona sull‟uso dei nuovi strumenti
del web 2.0 in azienda, utili per una corretta comprensione del funzionamento e
delle potenzialità di quest‟ultimi.
In questo lavoro l‟analisi sulla comunicazione interna aziendale è stata strutturata
sulla base di tre capitoli, in un quadro che muove dalla comunicazione attraverso
gli strumenti tradizionali fino ad arrivare a sfruttare i nuovi strumenti del web 2.0
per migliorare tale attività.
Nel Primo capitolo si conferisce una panoramica introduttiva del concetto di
comunicazione attraverso l‟enunciazione di alcuni paradigmi, per poi passare alla
definizione di comunicazione aziendale e alla sua distinzione tra interna e esterna,
focalizzandosi sull‟argomento del presente lavoro ovvero la comunicazione
interna aziendale.
Il Secondo capitolo è focalizzato principalmente sulla definizione del fenomeno
“Web 2.0”, partendo prima di tutto dalle origini del web per poi passare
all‟evoluzione di tale fenomeno, scoprendo e indagando quali sono le differenze
con il web 1.0 e quali elementi lo caratterizzano. Inoltre vengono classificati ed
enunciati tutti i vari strumenti della nuova visione del Web 2.0.
Nel Terzo ed ultimo capitolo l‟attenzione è focalizzata sul tema oggetto del
presente lavoro, ovvero la comunicazione interna aziendale attraverso gli
strumenti del nuovo Web. Dopo aver definito la comunicazione 2.0, l‟attenzione
5
si concentra sulla possibilità da parte delle aziende di sfruttare gli strumenti messi
a disposizione dal nuovo web per migliorare e rendere più proattiva la loro
comunicazione interna. Inoltre si è descritto il funzionamento di un particolare
strumento di comunicazione interna 2.0: CubeTree.
6
7
CAPITOLO 1
LA COMUNICAZIONE INTERNA
1.1 LA COMUNICAZIONE
La comunicazione aziendale è stata per lungo tempo caratterizzata, da un lato,
dalla riduttiva applicazione di alcune delle sue principali componenti – attività
della forza vendita, promozione delle vendite e pubblicità, valorizzazione
specifica del prodotto, e dall‟altro, dall‟interno – tramite relazioni pubbliche – di
influenzare, a livello istituzionale, alcune classi rilevanti di pubblici, tra cui il
mondo dell‟informazione.
Solo in anni più recenti è maturata la consapevolezza, da parte delle aziende più
attente e maggiormente sensibili ai temi della comunicazione, della necessità di
instaurare con l‟ambiente, esterno ed interno, un rapporto reciprocamente
costruttivo, basato appunto sulla comunicazione, aperta e trasparente, degli
elementi della propria identità. Questa attenzione alla trasmissione idonea della
propria identità, e alla sua corretta percezione da parte delle molteplici classi di
pubblici, ha condotto in modo specifico l‟azienda ad effettuare una profonda
revisione di sé, partendo dalla constatazione che l‟aspetto esteriore riflette
necessariamente la realtà interna dell‟azienda stessa costituita, anzitutto, dalle
persone che la compongono e dalle relazioni che al suo interno si instaurano.
8
In questo contesto, la comunicazione interna si impone come nuovo oggetto di
riflessione e di studio, che il mondo economico-aziendale e imprenditoriale
avevano da troppo tempo trascurato.
Prima di introdurre ed analizzare gli aspetti fondamentali della comunicazione
all‟interno dell‟azienda risulta necessario definire gli ambiti che la caratterizzano
e dai quali essa trae gli elementi costitutivi. La comunicazione interna deve essere,
infatti, analizzata prima di tutto nella sua natura di comunicazione e, di seguito, in
quanto tipologia di comunicazione dell’azienda, ovvero di quel processo di
relazione che vede appunto come specifica promotrice l‟azienda.
Delineati questi due ambiti di ricerca con chiarezza sarà possibile trattare nel
completo le peculiarità della comunicazione interna e, quindi, introdurre le sue
problematiche in termini evolutivi, teorici ed economico-tecnici.
La comunicazione consiste in «un processo attraverso il quale una persona,
un‟azienda, un ente in generale cerca di stabilire dei rapporti con altre persone,
aziende od enti tramite l‟uso di simboli verbali e non verbali»1.
Lo studio della comunicazione può essere effettuato secondo una molteplicità di
prospettive offerte da varie scienze, come la semiotica, la psicologia, la
sociologia, la teoria dell‟informazione. La comunicazione può allora essere
definita come un‟azione destinata a modificare il comportamento di un altro o di
1
E. T. Brioschi, Elementi di economia e tecnica della pubblicità, I, Vita e Pensiero, Milano, 1984, p.22.
9
altri interlocutori. Oppure, come un‟interazione che comporta modifiche
reciproche fra i soggetti che vi sono coinvolti, ai due estremi dello scambio.
Diversi sono stati nel tempo gli studi sul processo di comunicazione e sulle sue
componenti essenziali. Tra i più noti è da ricordare il cosiddetto „paradigma
lasswelliano‟ ( Who says What in Which Channel to Whom with What Effect? ),
che individua i momenti essenziali della comunicazione, anche se in termini
sostanzialmente lineari e senza considerare la presenza di feedback2.
Secondo tale approccio, il processo di comunicazione è caratterizzato dalla
presenza dei seguenti elementi3:
una fonte emittente ( Who ), che promuove il processo stesso;
un messaggio ( What ), ovvero un segnale espresso mediante un insieme di
simboli verbali e non verbali ( parole, immagini, suoni, mimica facciale,
movimenti del corpo, posizioni spaziali, contatti corporei, ecc. );
un canale ( Which Channel ), cioè il mezzo tecnico attraverso il quale
viene trasmesso e diffuso il messaggio4;
2
Cfr. H.D. Lasswell, The Structure and Function of Communication in Society, in L. Bryson, The Communication of Ideas,
Harper & Row, New York 1948.
3
Tra i diversi studiosi di Economia aziendale che hanno affrontato il tema del processo di comunicazione delle loro opere,
cfr. L. Guatri – S. Vicari, Il Marketing, Giuffrè, Milano 1986, pp. 487-491 e R. Fiocca, Relazioni, valore e comunicazione
d’impresa, Egea, Milano 1993, pp. 45-47.
4
Da rilevare che il canale include anche il sistema sensoriale dell’individuo atto a permettere la percezione del messaggio
stesso, costituito dai cinque sensi: la vista, l’udito, il gusto, l’olfatto e il tatto.
10
uno o più riceventi ( to Whom ), ovvero i destinatari della comunicazione,
che per comprendere il messaggio devono poter usufruire del canale
utilizzato dalla fonte e conoscere il codice da essa impiegato;
un effetto ( What Effect ), che la fonte intende perseguire presso i
destinatari5.
Per completare l‟analisi, dobbiamo tuttavia considerare almeno altri tre elementi
essenziali del processo di comunicazione:
il contenuto della comunicazione, ossia l‟oggetto della stessa, costituito da
un insieme di fatti, elementi, aspetti, esperienze che la fonte intende
trasmettere.
la codificazione, consistente nella traduzione dell‟oggetto della
comunicazione in un messaggio attraverso l‟impiego di simboli opportuni
da parte del comunicatore6;
la decodificazione, ovvero la traduzione del messaggio in oggetto della
comunicazione da parte del ricevente.
Poiché comunicare significa mettere in comune beni simbolici, risulta essenziale
porre la propria attenzione sulla comunicazione dei codici tra emittente e
5
Più correttamente, è opportuno distinguere tra lo scopo, ossia l’obbiettivo che la fonte intende produrre, e gli effetti
della comunicazione, ovvero le azioni concretamente poste in essere dai riceventi. Evidentemente scopi e effetti possono
non corrispondere a causa dei molteplici problemi che possono sorgere durante il processo di comunicazione: problemi
inerenti al codice o alla presenza di ostacoli ( rumori ).
6
Per codice si intende infatti il complesso dei simboli verbali, visivi e sonori di cui la fonte può avvalersi per definire i
messaggi.
11
destinatario, condizione questa indispensabile perché si realizzi un reale processo
di comunicazione7.
Più esattamente, i codici rappresentano delle associazioni strutturate, delle
convezioni tendenzialmente condivise da chi trasmette e da chi riceve i messaggi
che permettono di decodificare i segni; infatti, la relazione tra segno e significato
è del tutto arbitraria e priva di nessi logici, frutto di una convenzione.
I codici maggiormente impiegati sono i seguenti:
il codice iconico , che esprime un rapporto di similitudine tra segno ed
oggetto ed appare perciò strettamente connesso ai fenomeni percettivi
visivi. Il segno iconico spesso si richiama all‟oggetto denotato, risultando
così più immediato e più espressivo del segno verbale, anche se a
differenza di quest‟ultimo, che è univoco ha un campo di variabilità molto
ampio;
il codice linguistico, per cui gli stessi segni verbali sono messi
univocamente in relazione con certi concetti e sono stabilite determinate
regole combinatorie. Il codice linguistico può essere visuale o sonoro e
7
«È noto infatti che i segni non sono usati allo stesso modo da tutti i ricettori e che molte predeterminazioni ( il contesto,
la situazione, la formazione culturale, la predisposizione nei confronti dei contenuti, ecc. ) e molte libertà di
comportamento interpretativo possono far chiudere il senso del messaggio in modi molti diversi da quelli presenti nelle
intenzioni dell’emittente», G. Bettetini, Semiotica della comunicazione, Bompiani, Milano, 1993, pp. 12-13.
12
presenta una numerosa varietà di sottocodici, tra cui i gerghi ( politici,
professionali sportivi, ecc. ) e le figure retoriche8;
il codice sonoro, che comprende i suoni della gamma musicale e le regole
combinatorie delle grammatiche musicali, l‟armonia, il contrappunto, ecc.
Un modello interpretativo del processo di comunicazione elaborato
successivamente a quello di Lasswell9 evidenzia come elemento fondamentale del
processo stesso il feedback, ovvero la reazione del ricevente nei confronti del
messaggio, che consente alla fonte di adattare la comunicazione ai codici del
destinatario ed aumentare così la probabilità di coincidenza tra i significati emessi
e significati recepiti. Lo stesso modello chiarisce poi come la comunicazione non
possa essere unidirezionale, con la presenza di un soggetto attivo ed uno passivo,
raggiunto il quale il processo si conclude, bensì sia necessariamente bidirezionale,
sviluppandosi circolarmente e con una interazione continua tra fonte e ricevente.
Un altro contributo notevole alla conoscenza del funzionamento del processo di
comunicazione è stato fornito dalla teoria dell‟informazione, che ha introdotto il
concetto di rumore o di interferenza nel processo stesso, sottolineando quanta
8
Per quanto concerne l’impiego delle figure retoriche si può utilmente far riferimento a A. Appiano, Pubblicità
comunicazione immagine, Zanichelli, Bologna 1991, pp. 85-116.
9
Cfr. W. Schramm, How Communication Works, in W. Schramm, The Process and Effects of Mass Communication,
University of Illinois Press, Urbania 1954.
13
parte del segnale trasmesso può essere persa a causa del rumore che si inserisce
fra la fonte ed il destinatario10.
Il rumore, inteso come una serie di disturbi che possono modificare la natura del
messaggio e compromettere la comunicazione, può verificarsi in qualsiasi
momenti del processo:
nella fase di traduzione dell‟oggetto della comunicazione in messaggio: si
tratta del rumore semantico, dovuto all‟impossibilità di predeterminare
con certezza l‟equivalenza dei codici tra fonte e destinatario;
nella fase di trasmissione: si tratta di rumore fisico che può manifestarsi
lungo tutto il canale di comunicazione e che disturba, interferisce o
distorce la natura del messaggio;
nella fase di decodifica: l‟interpretazione del messaggio viene in tutto o in
parte resa incomprensibile a causa della differenza fra il codice adottato
dalla fonte e il codice proprio del destinatario;
sul feedback, impedendo la corretta percezione da parte della fonte delle
reazioni del ricevente.
Altri fattori di alterazione della comunicazione possono essere rappresentati dalla
distanza fisica e\o psicologica tra la fonte e il ricevente, dalla disattenzione del
destinatario e dai processi selettivi di attenzione e di percezione11.
10
Il riferimento è alla nota teoria matematica della comunicazione formulata alla fine degli anni Quaranta: C. Shannon –
W. Weaver, The Mathematical Theory of Communication, University of Illinois Press, Urbana 1949, trad.it. La teoria
matematica della comunicazione, Etas, Milano 1983.
14
In virtù di quanto esposto, possiamo riassumere gli aspetti fondamentali del
processo di comunicazione nel modo seguente:
la caratterizzazione aperta o bidirezionale dello scambio;
la possibilità di inversione dei ruoli tra fonte e ricevente;
la valorizzazione dell‟attività partecipativa del ricevente;
l‟attenzione agli effetti dell‟azione comunicativa;
la disponibilità tendenziale a considerare il rapporto di comunicazione
come una interazione paritetica12.
Sono proprio queste caratteristiche a differenziare sostanzialmente la
comunicazione da ogni altra attività semplicemente informativa.
Gli aspetti ora evidenziati, propri del processo di comunicazione, possono subire
alcune modifiche in relazione alla specifica forma di comunicazione
concretamente adottata.
Possiamo distinguere così, due forme distinte:
1. La comunicazione diretta, che non si avvale dei mezzi di comunicazione di
massa, ma che si realizza mediante un contatto appunto diretto tra fonte e
ricevente.
11
E’ interessante notare come vi possa essere un forte divario tra ciò che la fonte intende esprimere come oggetto della
comunicazione e ciò che i riceventi percepiscono e ricordano. Tale fenomeno può essere causato dallo stesso emittente o
da una serie di interferenze che coinvolgono i riceventi e l’ambiente in cui la comunicazione avviene. Le interferenze
possono essere: meccaniche \ semantiche \ emotive \ mnemoniche. Per approfondimenti: G. Bettetini, Semiotica della
comunicazione, Bompiani, Milano, 1993, pp. 35-37
12
“Una comunicazione vera implica una parità di ruoli enunciativi fra gli interlocutori. Se volessimo applicare questo
modello finiremmo per incontrare pochi casi di comunicazione teoricamente adeguate, soprattutto nel campo
dell’impresa. Quindi deve essere inteso come possibilità di interloquire allo stesso livello, sulla base delle proprie
competenze e delle proprie responsabilità” (G. Bettetini, Semiotica della comunicazione, Bompiani, Milano, 1993, pp.41 ).
15
Questa può essere effettuata verso un microgruppo, caratterizzate da un
rapporto tipicamente personale: la fonte, cioè, si rivolge agli interlocutori
considerando la loro specifica personalità; oppure verso un macro gruppo,
ovvero a carattere non personale: la fonte si rivolge agli interlocutori in
quanto accomunati da una particolare caratteristica, che li rende omogenei
e quindi potenzialmente interessati ai contenuti del messaggio;
2. La comunicazione di massa o sociale, che rappresenta un processo
attraverso il quale un messaggio viene trasmesso ad un numero
potenzialmente elevato di riceventi, mediante l‟impiego di mezzi tecnici
idonei ( mass media ).
Questa forma di comunicazione presenta alcune caratteristiche
fondamentali:
ξ costituisce un processo indiretto, in quanto richiede appunto l‟impiego
di particolari mezzi e veicoli di comunicazione ( stampa, radio,
televisione, ecc. );
ξ ha un carattere non personale, poiché è indirizzata a chiunque presenti
le caratteristiche che lo rendono parte del pubblico a cui i messaggi
sono rivolti;
ξ risulta, almeno temporaneamente, un processo ad una sola direzione,
poiché la fonte e i riceventi non sono contemporaneamente presenti nel