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Il Web 2.0 è uno di quei fenomeni sempre più presenti nell’attività quotidiana sulla
rete. Probabilmente siamo fruitori di alcuni aspetti e servizi che maggiormente lo
caratterizzano e non ne siamo consci.
Questa mia indagine, lungi dall’essere un punto di riferimento esaustivo
sull’argomento, è il tentativo di portare un po’ di ordine ed una maggior chiarezza,
elaborando alcune definizioni ed esempi su una tematica che sta riscuotendo grande
successo e risonanza in ambito internazionale, ma che, appunto, è ancora in divenire
e non completamente compresa.
Si vedrà non solo cosa sta alla base del Web 2.0, ma quali novità sono introdotte
nella grande Rete, quali differenze con il passato, quali nuove soluzioni tecnologiche,
quali prospettive e alternative (per il marketing sono già una realtà) e quali
cambiamenti sociologici introduce nelle comunità e nei metodi di interazione degli
utenti che ne fanno parte.
E’ in atto un vistoso cambiamento, nel quale la Geografia sempre attenta e
lungimirante, sarà sicuramente pronta a cogliere i benefici e le opportunità di Web
2.0.
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1. CAPITOLO 1
GENERALITA’ SUGLI ECOSISTEMI DIGITALI
1.1. Ecosistemi digitali e la scienza della complessità
Nel World Wide Web i vecchi concetti di posizionamento ed indicizzazione
rappresentati dal PageRank
TM 1
, stanno più o meno lentamente evolvendo verso
nuovi paradigmi che concepiscono l'emergenza
2
quale nuovo fenomeno originato
dalle relazioni tra pagine o nodi di una rete.
Per comprendere come sia possibile oggi competere nella giungla di pagine web
che perseguono la stessa finalità, top list (ovvero svettare in testa) nei motori di
ricerca, è necessario interpretare in modo nuovo i modelli matematici che hanno reso
celebri (perlomeno nel settore della ricerca scientifica) gli studi sui fenomeni che
1
PageRank
TM
, algoritmo di analisi, che assegna un peso numerico ad ogni elemento di un
collegamento ipertestuale di un insieme di documenti, come ad esempio il World Wide Web.
2
L'emergenza è un principio che descrive il comportamento dei sistemi complessi. Può essere
definita come il processo di formazione di schemi complessi a partire da regole più semplici.
7
spiegano le relazioni tra elementi di una rete, cooperazione e competizione tra
pagine, siti e hub
3
sul World Wide Web.
In queste pagine si cercherà di presentare un nuovo approccio allo studio delle
reti dati mettendo in luce un’immagine della complessità e dell’evoluzione di sistemi
(come i social network presenti nelle reti come Internet e il World Wide Web),
che adottano, come vedremo, un comportamento analogo a quello di un sistema
biologico vivente (vedi figura 1).
Figura 1- la rete a invarianza di scala delle relazioni proteiche di una cellula
4
3
Nella tecnologia delle reti informatiche, un hub (letteralmente in inglese fulcro, mozzo, elemento
centrale) rappresenta un concentratore, un dispositivo di rete che funge da nodo di smistamento di
una rete di comunicazione dati organizzata prevalentemente a stella.
4
By Hawoong Jeong http://www.nd.edu/~networks/BioNetworks/
8
Recenti studi pubblicati su riviste autorevoli (Nature, Physical Review e altre),
basati su simulazioni di fenomeni come le reti sociali o il web, hanno introdotto un
nuovo approccio per studiare l’evoluzione di queste strutture.
Questo nuovo modo di "osservare" e studiare il comportamento fisico della natura, è
solitamente indicato con l’espressione scienza della complessità.
Caratteristica della complessità è quella di occuparsi dello studio di una classe di
fenomeni molto diversi tra loro, ma che possiedono elementi evolutivi comuni,
ignorando gli effetti del singolo componente del sistema.
Quest'ultima osservazione è importante, perché conferma che nessun
attore, organismo, sito web, hub, può influenzare, da solo, il
comportamento evolutivo dell'intera rete di un sistema complesso. Non c'è
dunque un "ragno" sul web. Cioé non esiste un supervisor, un amministratore che
possa controllare l'evolvere della Rete.
Questi studi, dimostrano come la scienza della complessità tenti di fornire una
spiegazione della somiglianza di fenomeni diversi tra loro, come ad esempio la
diffusione delle epidemie, la previsione dei terremoti, l’origine degli uragani,
l’evoluzione di un ecosistema vivente, gli scambi proteici che avvengono all’interno di
una cellula, l’instaurarsi di relazioni di tipo sessuale in un gruppo di individui, le
relazioni sociali di una comunità, l’evoluzione di internet o del World Wide Web.
Questi fenomeni possono essere rappresentati da grafi e sono reti a invarianza di
scala
5
.
5
La nascita di una rete a invarianza di scala è così esplicabile: si ipotizza che quando un nodo deve
stabilire un nuovo collegamento preferisca farlo verso un nodo che ne ha già molti, portando questi ad
una crescita esponenziale con l'aumentare del numero dei collegamenti della rete. In breve è una
situazione del tipo: il ricco diventa sempre più ricco mentre il povero sempre più povero (in
proporzione). Nodi di questo tipo vengono detti hub.
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L'analogia con gli ecosistemi biologici è molto stretta: come i sistemi biologici
hanno perseguito un processo spontaneo di autorganizzazione che li hanno
portati, dal brodo biologico primordiale di 3 miliardi e mezzo di anni fa, alla varietà
attuale di tutte le specie viventi, così i sistemi di tipo complesso come le reti (più
precisamente le reti a invarianza di scala), tendono a evolvere nel tempo verso un
aumento spontaneo della complessità.
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Va comunque ben indicato che ancora poco si sa del meccanismo che causa
l’evoluzione in questo senso e non ci si spiega ancora perché un simile sistema non
debba procedere invece verso la semplificazione e la riduzione della complessità.
Brain Arthur
7
ha così indicato alcune ipotesi di crescita della complessità. A noi
interessa soprattutto uno tra questi modelli, che si ritrova in quei sistemi (biologici,
economici, di relazione sociale come i social network o Internet) nei quali la
complessità aumenta con il crescere del numero o della varietà delle specie, degli
individui, o dei nodi di una rete (esempio: sul web le nuove pagine o i nuovi servizi).
Per Arthur tali sistemi sono composti da singole unità che vivono, coesistono le
une accanto alle altre, formando uno stretto tessuto di relazioni, di link, in
reciproca interazione.
Sistemi di questo genere si ritrovano in biologia, come in economia o nei social
network, e sono detti coevolutivi
8
. Cioè trasformano e sono trasformati
6
Sistemi di questo tipo sono anche detti sistemi complessi adattivi, la cui caratteristica è quella di
avere un comportamento fisico che può fare emergere strutture di tipo auto-organizzative e auto-
riproducentesi, le quali sono capaci di interazioni che simulano il comportamento degli organismi
viventi.
7
Arthur W.B. - On the Evolution of Complexity, in G.A.Cowan, D.Pines e D. Meltzer (a cura di)
Complexity. Metaphors, Models and Reality, Santa Fe Ititute Studies in the Sciences of Compexity,
Proceedings vol. 19, Addison-Wesley, Reading (Mass.), pp. 65-81.
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La coevoluzione in senso stretto può definirsi come un processo in cui la "fitness" di ciascun
genotipo dipende dalla densità di popolazione, dalla composizione genetica della specie e delle specie
con cui interagisce, e dalle condizioni abiotiche in cui la stessa si realizza.
Anche nel web come in tutte le reti a inviarianza di scala la fitness è definita come quel parametro
matematico che indica la capacità di un nodo di annettersi nuovi link e di competere con altri nodi. Sul
Web le pagine con fitness più elevata sono anche quelle più popolari.
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dall’ambiente, e sono in corsa per la sopravvivenza, in quanto, se un gruppo di
individui non è in grado di star dietro alle trasformazioni delle altre popolazioni o a
quelle dell’ambiente, è destinato all'estinzione.
Un’altra ragione di questa definizione è che in particolari condizioni la comparsa di
nuove specie (biologia), di nuovi beni (economia) o di nuovi servizi (internet e web),
può dare origine a nuove nicchie (di tipo ecologico o di mercato) senza le quali certi
individui, nuovi beni o nuovi servizi, non avrebbero potuto trovare spazio, rischiando
di venire eliminati con anticipo dalla scena evolutiva.
Quantunque nel tempo lo spazio dell’ecosistema viene occupato dai primi gruppi di
specie, riducendo lo spazio competitivo e le nicchie evolutive disponibili, aumentano
le varietà, i servizi di "basso livello", che meglio si adattano alle nicchie appena
formatesi e che sono le stesse varietà in competizione che contribuiscono a formare.
Queste strategie di elaborazione dell'informazione e di gestione delle conoscenze
vengono spesso definite con il termine bottom-up, nella quale le parti individuali del
sistema vengono poi connesse tra loro in modo da formare componenti più grandi,
che vengono a loro volta interconnessi fino a realizzare un sistema completo.
Questa trasformazione dell’ambiente e conseguente adattamento di nuove specie si è
riscontrata negli anni con l’evoluzione del Web, con l’attivarsi di nuovi servizi prima
non possibili, a causa ad esempio, delle limitazioni tecnologiche o della mancanza di
creatività iniziale. Si può osservare ancora oggi nell’evoluzione di strutture e di
metaversi
9
come Second Life
10
.
9 Metaverso (in inglese Metaverse) è un termine coniato da Neal Stephenson in Snow Crash (1992),
libro di fantascienza Cyberpunk, descritto come una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet,
dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar (personaggi virtuali).
10 Second Life è un mondo virtuale tridimensionale multi-utente online inventato nel 2003 dalla
società americana Linden Lab. Il sistema fornisce ai suoi utenti (definiti "residenti") gli strumenti per
aggiungere e creare nel "mondo virtuale" di Second Life nuovi contenuti grafici: oggetti, fondali,
fisionomie dei personaggi, contenuti audiovisivi, ecc. La peculiarità del mondo di Second Life è quella
di lasciare agli utenti la libertà di usufruire dei diritti d'autore sugli oggetti che essi creano, che
possono essere venduti e scambiati tra i "residenti" utilizzando una moneta virtuale (il Linden Dollar)
che può essere convertito in veri dollari statunitensi e anche in euro.