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alcuni degli strumenti che utilizzano gli utenti appartenenti ad una
community. Questa può essere definita molto semplicemente come
un insieme di più persone che hanno uno stesso obiettivo. Di
community su Internet ce ne sono in abbondanza e ognuna con uno
scopo diverso, ad esempio ci sono quelle con scopo economico come
ad esempio ebay dove gli utenti iscritti alla community vendono o
acquistano oggetti all’asta e ci sono quelle con il solo scopo di
discutere su argomenti generali come Atlantide la community di
Virgilio dove gli utenti attraverso la chat comunicano tra loro.
In questa tesi vogliamo approfondire meglio l’argomento
community vedendo un po’ la storia e come sono nate ed evolute,
vedendo un po’ le norme di comportamento che ogni utente iscritto ad
una qualsiasi community deve tenere, quali sono i tipi di community
che si possono creare e infine vedremo le regole da seguire per la sua
creazione approfondendo bene tutti gli strumenti adatti per ottenere
una buona comunicazione. Nelle community, possiamo anche
includere, le comunità di e-learning. L’e-learning è in pratica un
metodo per l’insegnamento a distanza, infatti sfrutta tutti gli strumenti
delle community per insegnare una qualsiasi materia a chiunque si
iscriva ad una determinata community di e-learning. In questa tesi
approfondiremo in linea generale cos’è una comunità di e-learning e
vedremo come costruire al meglio una piattaforma per l’educazione a
distanza.
Inoltre vedremo più approfonditamente l’implementazione di un
forum costruito per una piattaforma di e-learning, ma ovviamente
adattabile a qualsiasi piattaforma. Esamineremo il suo funzionamento
ossia come leggere i messaggi (topic) come rispondere ad un
messaggio e come inserire una nuova discussione.
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L’argomento community è strettamente legato ad un altro: il
lavoro collaborativo. Infatti esso può essere definito come la
condivisione di opinioni e saperi; esso tende ad una "rielaborazione"
di contenuti che aiuti a ricollocare le differenze. Quindi vediamo che
grazie alle community si aprono nuove strade nel lavoro di gruppo.
Infatti pensiamo ai vantaggi che si possono avere nello svolgere un
lavoro in un gruppo dove ogni membro risiede in posti diversi, ha
fatto studi diversi e ha conoscenze diverse. Ognuno potrà aiutare allo
svolgimento del progetto in base alle sue conoscenze.
In questa tesi noi vorremmo cercare di spiegare meglio cosa si
intende per lavoro collaborativo illustrando nel dettaglio i vantaggi e
gli svantaggi che si possono trarre da questo. Inoltre vorremo capire
da dove nasce e quali caratteristiche deve avere per sfruttare al meglio
tutti i suoi vantaggi.
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CAPITOLO 1
COMMUNITY
1.1 Storia:
Il concetto di Community, nato e teorizzato in ambito
sociologico (Tönnies – 1963), oggi, grazie alla tecnologia di Internet e
del mondo on-line (IRC, MUD, Forum, Peer2Peer) e alla sua
progressiva virtualizzazione, si avvia a divenire un interessante
modello di business su cui riflettere.
Il fenomeno delle Virtual Community nasce quasi nello stesso
momento in cui è possibile collegarsi, tramite una qualunque linea
telefonica, ad un computer remoto, adatto a ricevere i nuovi "inquilini
virtuali".
Le prime manifestazioni d’aggregazione virtuale risalgono ai
primi anni '80, dove movimenti clandestini e anarchici, gruppi di
Computerfreakers o Phonefreakers, trovavano comodo e vantaggioso
potersi incontrare e scambiarsi informazioni, suggerimenti, contenuti,
codici, password: vere e proprie Virtual Community, non organizzate,
spontanee, fortemente aggreganti attorno ad un polo d’interesse o
d’appartenenza.
Verso la metà degli anni '80 si sono viste altre forme ed
evoluzioni delle Virtual Community, grazie all'avvento delle BBS
(Builletin Board System), ovvero computer abilitati a ricevere
chiamate simultanee, con un'usabilità più amichevole sebbene ancora
a caratteri, dove le conoscenze tecniche per chi volesse accedervi
erano decisamente inferiori. Grazie alle BBS, il fenomeno delle
Virtual Community ha cominciato ad assumere una connotazione
sempre più "pubblica" e sempre meno "illegale", dove persone spinte
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da un semplice e comune interesse per la tecnologia e per
l'informatica, trovavano in questi luoghi virtuali, un punto d’incontro,
di scambio reciproco d’informazioni, software, dove chi era
usufruitore e consumatore d’informazioni, poteva diventare anche
creatore d’informazioni o condividere con il resto della Virtual
Community proprie realizzazioni.
Di BBS in Italia ve ne sono state tantissime, alcune solitarie,
ovvero non collegate a network di BBS, altre collegate tra loro per lo
scambio reciproco, ad esempio, la posta elettronica (collegamento a
Fidonet). Un nome tra le tante è Altair BBS.
Con l'avvento del Web (tra i primi anni '90, fino agli anni
'98/'99), sono via via andati scomparendo questi meri punti di
aggregazione fisico/virtuali. Sul Web, luoghi come le BBS non se ne
sono più visti. Il tipico "Who's on Line", ovvero "chi c'è insieme a me
in questo preciso momento all'interno di questo spazio virtuale", con
il Web è scomparso. La sensazione di aggregazione o di vicinanza con
altre persone che condividono lo stesso interesse, scompare. La
sensazione di poter "percepire" il "gomito a gomito" svanisce. Le
aggregazioni, o le Virtual Community, si spostano su altri canali
mediatici, come le newsgroup, le mailing list, perdendo di fatto una
"virtual-fisicità" del luogo di incontro.
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1.2 Tipi di community (Bottom-Up Communities -
Blogring)
Le Virtual Community nascono e si evolvono grazie al fatto di
basarsi su una tipica identificazione di interessi unici e distintivi,
condivisi dagli stessi partecipanti e membri di questa.
Gli utenti/navigatori di una Virtual Community, traggono
vantaggi dalla partecipazione alla comunità per la possibilità di entrare
in contatto con altre persone con le quali condividere interessi e
passioni.
Sicuramente le Comunità Virtuali che oggi possono vantare una
maggiore forza in termini di relazioni, link, cortocircuitazione delle
informazioni, consistenza e durata nel tempo sono quelle che nascono
in maniera spontanea e naturale: le cosi dette "Bottom-Up
Communities", ossia quelle realtà dove i partecipanti aderiscono ad
un interesse distintivo comune, non pre-ordinato o imposto dall'alto
(come nel caso delle Top-Down Communities), ma lasciato o
lanciato quasi casualmente sul media Internet.
La logica predominante e vincente delle Bottom-Up
Communities risiede nei due principi di auto-collocazione ed etero-
collocazione delle risorse e degli esseri umani. Dove per auto-
collocazione si intende una determinazione spontanea nel ricoprire
spazi lasciati liberi dagli altri partecipanti (in termini di competenze,
informazioni, azioni) e per etero-collocazione un progressivo e
naturale riassestamento e ricollocazione delle precedenti aree ricoperte
dai primi partecipanti, con l'obiettivo di far nascere o migliorare le
molteplici possibili relazioni con i nuovi arrivati. Un esempio
strepitoso ed interessante sono le cosi-dette Blogring, che nella
fattispecie non sono delle vere e proprie communities, ma cavalcano
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la logica aggregativa tipiche delle Comunità Virtuali. La moda del
"Blogger", che genera come risultato il Blogring non è altro che
un'azione atta a inserire dati quotidianamente su una pagina web, tanto
da trasformarla in una specie di "diario" professionale, personale o
colloquiale. Può essere redatto da una o più persone. Sebbene possa
apparire un'idea banale e scontata, il successo del Blogger è stato, e lo
è attualmente, esponenziale e sotterraneo.
In questo caso il passaparola dei primi "bloggatori" è stato il
vero motore di questo boom. Sempre più spesso le persone che
esercitano l'arte del blogging , inseriscono link tra le righe e url ad
altri blogger fino a creare i blogring. Un'ottima rappresentazione di
meta-Comunità Virtuali. I meccanismi di unione e aggregazione
affiliativa è casuale e spontanea, basata su cicli incrementativi dettati
dal semplice passa-parola e ad un naturale e personale riconoscimento
in un interesse comune e condiviso. Ma affinché si possa raggiungere
una massa critica della Comunità Virtuale è necessario che esista
almeno nella fase potenziale uno zoccolo duro minimo sulla base del
quale poter costruire le fasi successive ed evolutive. Il fenomeno del
Blogger ha potuto contare su questo zoccolo duro, poiché un numero
sufficiente di persone, i "First Mover", hanno dimostrato la pratica e i
vantaggi impliciti o espliciti del "blogging", stimolando l'interesse di
altri potenziali partecipanti che fino a quel momento avevano
manifestato il tipico profilo comportamentale da spettatore.
I primi, i "First Mover" sono frequentemente anche dei leader,
nomi noti nella rete o in altre Communities, che grazie alle proprie
azioni, riescono a trascinare o a stimolare/incuriosire altri navigatori-
potenziali partecipanti.
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1.3 Teorie ( Principio del ciclo "Contenuti-
membri" - Legge di Metcalfe)
Il principio del ciclo "Contenuti-membri" descrive in sintesi le
logiche d’interazione tra la creazione di nuovi contenuti e
l’aumentare del numero dei membri affiliati alla community.
Appare chiara la stretta relazione tra i due aspetti. Maggiori saranno le
informazioni e i servizi disponibili, maggiore sarà la presenza degli
utenti all’interno della Comunità.
Considerando che gli stessi membri, nel tempo, possono
generare contenuti se loro concesso, condividere informazioni,
lanciare idee, proporre spunti, è facile capire come il ciclo sia in un
certo senso autoalimentato nel suo meccanismo. Non scordiamoci,
come citato prima, però dello zoccolo duro necessario, sia per quanto
riguarda i membri partecipanti, sia le informazioni inerenti l’interesse
distintivo della specifica community. Senza uno zoccolo iniziale, il
ciclo "Contenuti -> Membri" sarà difficile da far decollare nella sua
caratteristica spirale ascendente.
La legge di Metcalfe può aiutare a comprendere meglio le
dinamiche dei rendimenti che stanno alla base delle Virtual
Community. La legge di Metcalfe non è altro che una legge
matematica pensata alla fine degli anni ‘70 da Robert Metcalfe
studente della Harvard University e poi fondatore di 3Com oltre che
pioniere del networking (ed inventore dell'ethernet). Questa legge,
nella sua forma originaria dice: "The power of the network increases
exponentially by the number of computers connected to it.
Therefore, every computer added to the network both uses it as a
resource while adding resources in a spiral of increasing value and
choice."
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Ovvero "il valore di un network cresce esponenzialmente rispetto
al numero di computer connessi ad esso". Infatti, considerando che
ogni qual volta un computer si aggiunge al network, se da una parte
utilizza le risorse disponibili (o le informazioni o le competenze),
dall'altra porta potenzialmente e rende disponibili nuove risorse (o
nuove informazioni e competenze) al network stesso. Il meccanismo e
la pariteticità delle relazioni tra i vari nodi di una rete favorisce
l'incremento del valore intrinseco di questo.
Da questo principio generale si possono trarre due
considerazioni specifiche interessati per il mondo delle Virtual
Community:
1. Il numero di possibili relazioni/meta-relazioni/connessioni
all'interno di una rete-comunità cresce esponenzialmente
rispetto al crescere dei partecipanti collegati ad essa.
2. Il valore di una comunità cresce esponenzialmente rispetto
alla crescita degli iscritti a questa comunità.
Il numero di possibili relazioni/meta-relazioni/connessioni
all'interno di una rete-comunità può essere indicatore per la
valutazione del valore intrinseco di questa.
Tenere presente la legge di Metcalfe può quindi aiutarci a capire
quali possono essere le dinamiche dei rendimenti e cicli virtuosi che
regolano e accompagnano le Virtual Community.
Una Comunità Virtuale sarà definita tale soltanto quando
potrà vantare un numero di nodi (partecipanti) sufficienti affinché
con il loro operato e interazione instaurino una serie di relazioni
cominciando a creare valore.
Con una base minima di partecipanti e un minimo di credibilità
sulla rete, una comunità può avviare la propria fase di start-up e di
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rafforzamento contando proprio sulle relazioni e la creazione di valore
aggiunto (tipicamente contenuti).
Di fatto, altri partecipanti cominceranno ad aggregarsi, non
appena la Comunità potrà vantare un numero sufficiente di contenuti e
di valore. Ovvero, i nuovi iscritti cominceranno a frequentare
assiduamente la comunità non appena percepiranno la necessità o
l'importanza di parteciparvi.
Ma non tutte le comunità avranno le stesse regole e gli stessi
meccanismi di crescita. Questi dipenderanno di fatto dalle
caratteristiche fondamentali e dal livello di coinvolgimento/impegno
che queste chiedono. In una semplice comunità di discussione (un
forum o una mailing list) che vanta un gruppo di utenti semplicemente
per discutere di un argomento comune, l'impegno e l'attività principale
richiesta sarà quella della conversazione (lo scambio di opinioni). Un
livello più evoluto e complesso di Comunità chiede invece ai
partecipanti di apportare valore, conoscenze, contributi scientifici,
competenze, e non più solo opinioni. Appare immediatamente chiaro
che questo secondo tipo di Comunità sarà più difficile da creare, da
avviare e da rafforzare rispetto alla prima. L'impegno che viene
chiesto ai partecipanti è superiore così come la frequenza.