2
Di tale approccio sono state descritte le principali differenze con le teorie
tradizionali, differenze che costituiscono la ragione della scelta della teoria
esperienziale: una ragione su tutte è il fatto che il telefonino è uno di quei beni in cui la
fase di consumo risulta predominante su quella d'acquisto.
In seguito (Cap. II, § 2), è stata compiuta una distinzione tra ricerca quantitativa e
ricerca qualitativa e una analisi dei metodi di raccolta dati disponibili. Tra questi sono
stati impiegati per la ricerca empirica l'osservazione partecipativa e le interviste in
profondità, ritenuti i più adeguati agli scopi della ricerca e di essi è stata fornita una
descrizione dettagliata.
Una parte del lavoro (Cap. II, § 3), è stata dedicata, inoltre, all'esame delle ricerche
empiriche disponibili in letteratura da cui si è cercato di prendere spunto, sia per la
metodologia di ricerca, sia per gli obiettivi da raggiungere attraverso la nostra indagine.
Infine, la parte finale dello studio (Cap III) riporta i risultati della ricerca empirica
(osservazioni partecipative e interviste in profondità) che hanno permesso di raccogliere
utili informazioni circa il fenomeno oggetto di studio.
3
1. Settore
1.1. L’offerta
1.1.1. I produttori
Le case produttrici di apparecchiature elettroniche si sono lanciate nella produzione e
nella commercializzazione di telefonini, dalle prestazioni, caratteristiche fisiche, forme
e colori molto diversi tra loro. Ne è nata, come in tutte le produzioni, una guerra di
mercato, il cui segnale più evidente è certamente la diffusione e la pervasività della
pubblicità del settore. Inoltre, si è sviluppato un crescente impegno, sia sul piano
tecnologico, che, e soprattutto, su quello del design, nel far sì che quest'oggetto
diventasse meno uno strumento di comunicazione e più un gadget, con tutta una serie di
accessori a esso legati: batterie, arnesi per la loro ricarica, schede di varie entità e
funzione, custodie e così via; per non parlare delle imitazioni, delle versioni giocattolo,
delle riproduzioni su scala ridotta a mo' di portachiavi, accendini, soprammobili etc.
Le società che producono telefonini rappresentano uno dei settori più caldi al mondo.
Basti pensare che, a livello mondiale, le vendite nel 1999 sono state pari a 250 milioni,
mentre per il 2000 si ipotizza un numero di vendite pari a circa 400 milioni. Una
crescita dovuta alla introduzione sul mercato di una nuova generazione di telefoni che
possono connettersi ad Internet, trasmettere e ricevere e-mail ed effettuare funzioni di
computazione di base tipiche di un dispositivo PDA.
Oltre a essere caldo, il settore dei produttori di cellulari si caratterizza anche per
essere altamente volatile e competitivo, dove il successo di una società piuttosto che
l’altra è determinato dall’introduzione sul mercato di dispositivi sempre più innovativi,
anche soltanto con poche settimane di anticipo rispetto alla concorrenza. Una situazione
ben diversa da quella che si può osservare in altri settori, come quello dell'automobile,
dove la crisi o il successo di una società si decidono in tempi più lunghi, dell'ordine di
anni. In altri termini, nel settore della telefonia cellulare, è sufficiente un solo o pochi
prodotti sbagliati per andare incontro ad una riduzione drastica delle vendite e della
quota di mercato.
4
Una situazione, quella appena descritta, che è confermata da quanto successo ai tre
principali attori di questo mercato: Nokia, Ericsson e Motorola. Nell’esercizio 1998-
1999 Motorola ha registrato una crescita del 43% nelle vendite di telefoni cellulari, ma
allo stesso tempo ha diminuito la relativa percentuale di mercato dal 19,5% al 16,9%.
Una flessione nella quota di mercato registrata durante il periodo nel quale si è
verificato il passaggio dai cellulari analogici a quelli digitali, che l’azienda americana
ritiene di poter superare negli anni a venire, proponendosi di conquistare il 20% di
mercato entro il 2002.
Per Ericsson la situazione è anche peggiore. Le future vendite di telefoni cellulari
possono determinare la permanenza del produttore in questo mercato. Ericsson nel 1999
è cresciuta del 15%, ma ha visto la propria fetta di mercato ridursi dell’11%, ed ha
chiuso il bilancio in perdita. Al contrario Nokia ha concluso l’esercizio 1999 con una
quota di mercato del 27% e si stima che possa raggiungere il 30-33 per cento.
A livello europeo invece la situazione è leggermente diversa, ma in qualche modo
rispecchia le tendenze in atto a livello globale. In Europa il primo produttore è sempre la
finlandese Nokia con il 31,3%, cui segue la tedesca Siemens che, con il 16,7%,
sopravanza Motorola e Alcatel. Un successo, quello di Siemens, che si può spiegare in
termini di politica di prodotto, garantendo quest'ultima modelli adatti ai vari segmenti di
mercato.
A fine 2000 Nokia ha visto la sua quota aumentare dal 31,4% al 33,9%, mentre per
Motorola continua il trend negativo. Dal 14,1% del 3° trimestre 2000 si è scesi al
12,7%. Nel 1999 la sua quota era del 16,9%. Ericsson è scivolata ormai all'8,7% (dal
10,5%). Anche Siemens e Matsushita Electric Ind, hanno visto ridurre la propria quota
di mercato a vantaggio di nuovi player fra cui spicca il nome di Sony (ww.goa.it).
1.1.2. I gestori
L'enorme diffusione sociale del telefonino ha avuto nel nostro Paese evidenti ricadute
sul piano economico: sono nati un nuovo oggetto e un nuovo servizio, ed è sorta di con-
seguenza tutta un'organizzazione economica destinata a produrli, diffonderli,
commercializzarli, pubblicizzarli e così via.
Di questa organizzazione fanno parte i gestori del servizio di telefonia mobile,
distinti da quelli della telefonia fissa. In Italia, per esempio, Telecom Italia Mobile
5
(Tim) è nata come costola di Telecom, per poi lanciarsi sul mercato in modo autonomo
nel luglio 1995. A essa s'è contrapposta Omnitel (del gruppo Olivetti), nell'aprile 1996,
ponendo fine al regime di monopolio e provocando una guerra commerciale che ha
portato a un miglioramento del servizio, a un abbattimento dei costi, a una diffe-
renziazione delle tariffe, a una generale moltiplicazione delle offerte. Nel marzo 1999 è
entrato in scena un terzo gestore, Wind, che sta complicando ancora di più gli scenari,
consentendo un'ulteriore differenziazione delle varie offerte. Recentemente si è
affacciato sul mercato un quarto operatore, Blu che si è immediatamente posizionato
come fornitore di servizi WAP.
TIM
Nata da un ramo di Telecom Italia, leader del mercato italiano ed europeo, Tim ha
cercato di diffondere un'immagine in linea con gli obiettivi dell'azienda, che mira a
ricoprire il ruolo che, nella telefonia fissa, è affidato a Telecom. Prima società a
sperimentare in Italia la telefonia mobile, Tim ha costruito il proprio successo
sviluppando il fattore tecnologico (col passaggio dall'ETacs al Gsm, e poi con l'avvento
del satellitare), e assecondando le esigenze della clientela, dapprima, con la divisione tra
tariffe Business e tariffe Famiglia, e, in seguito, con nuove proposte tariffarie (Tim
menu, Autoricarica, Long Time), in grado di soddisfare ogni bisogno.
La comunicazione pubblicitaria di Tim è partita, inizialmente, con la scelta di un
testimonial famoso come Mara Venier, per stimolare la decisione d'acquisto
dell'apparecchio, sfruttando il rapporto di fiducia e credibilità, presente tra pubblico e
personaggio della tv. Lo spot, abbinato allo slogan << Vivere senza confini >> e girato
tra scenari suggestivi e montagne innevate, sottolineava la possibilità, offerta dal
cellulare, di comunicare senza limiti di spazio e di tempo. E, in questo senso, la scelta
dei jingle, "Con te partirò" e "Sogno", di Andrea Bocelli ribadisce l'idea centrale del
messaggio. E' passata poi alla storia di Camilla e degli sfortunati passeggeri di un treno
che, in un spot a puntate, si ritrovano protagonisti di uno strano incidente: il convoglio è
costretto a fermarsi a causa di una mucca sui binari…Vengono, quindi, rilevate le
proprietà salvifiche e relazionali dell'apparecchio che, nella fattispecie, consente ai
viaggiatori di mantenere i contatti col mondo esterno, raccontando a familiari e amici
l'accaduto. Ma il cellulare può anche diventare strumento di svago o simpatico complice
di una dolce storia d'amore tra Camilla (la modella Christiane Filangieri) e un giovane e
imbranato spasimante. Attraverso le vicende sentimentali dei due ragazzi, la Tim
6
aggiorna il pubblico sulle proprie offerte e, con una protagonista acqua e sapone, la
tipica ragazza della porta accanto, costruisce un'immagine rassicurante e affidabile di sé
stessa. Attualmente la campagna pubblicitaria è dominata da una "pubblicità
interattiva". Più precisamente si tratta di uno spot a pubblicitario a puntate il cui
scenografo è rappresentato dal pubblico, che attraverso chatline, sms, e sistemi
interattivi disponibili sui telefonini, suggerisce lo svolgimento della storia. Gli spot
vengono rinnovati ogni 10 giorni per mantenere alta l'attenzione degli spettatori,
tartassati dai messaggi commerciali.
Alla fine del 1999 Tim contava circa 18,5 milioni di clienti, con un incremento
rispetto all'anno precedente del 30% (pari a 4228000). A fine 2000 tale numero è salito
a 21,6 milioni di clienti.
OMNITEL
Secondo gestore nella telefonia mobile italiana e prima società ad aver attaccato il
mercato di Tim, Omnitel ha, da sempre, cercato di accompagnare la propria diffusione,
con adeguate campagne pubblicitarie e offerte molto varie. Dai primi spot, che
evidenziavano il ruolo del telefonino, come mezzo per la famiglia (con la madre che,
per esempio, riabbraccia il figlioletto, dopo avergli parlato al cellulare), è passata a
rafforzare il proprio rapporto col pubblico giovane, attraverso una comunicazione
aggressiva e accattivante, che ha il volto di Megan Gale. Vero tormentone pubblicitario,
la modella australiana trasforma il cellulare in oggetto del desiderio e appendice del
proprio corpo, con le impronte dei tasti del telefonino sulle dita. Puntando ad un target
giovanile, fatto di tecnofili, con una socialità più attiva, che fa più uso dei servizi tipo
SMS, Omnitel ha adeguato le tariffe a questa parte di pubblico (personal 195, Italy,
Dippiù ricaricabile), e ha cercato di consolidare tale rapporto, con varie promozioni
(Summer Card e Christmas Card). L'obiettivo è quello di posizionarsi al meglio, per poi
lanciare servizi legati ad Internet, verso i quali tale utenza appare più propensa e aperta.
E' vero, altresì, che la strategia di Omnitel è, spesso, costruita guardando a Tim, con
offerte e servizi più o meno simili (e lo stesso discorso vale anche per Tim), anche se
l'azienda ha cercato di differenziarsi, puntando su idee nuove, come il portale 2000, che
offre vari servizi all'utente, dentro e fuori la rete.
Il 1999 si è chiuso per Omnitel con una crescita record di clienti: al 31 dicembre
hanno raggiunto quota 10.418.321, con un incremento di 4,22 milioni di clienti
nell'anno (+ 68% rispetto a fine '98). A fine 2000 i clienti Omnitel sono quasi 15 milioni
7
di clienti, per la precisione 14 milioni e 920.000, 4.502.000 in piu' rispetto al '99, con
una crescita pari al 43%.
WIND
Terza arrivata nel mercato della telefonia mobile, Wind ha dovuto fronteggiare la
presenza già consolidata di Tim e Omnitel e lo ha fatto con tariffe convenienti (Dove e
Quando), offerte globali (su telefonia fissa e mobile), puntando da subito sul capitolo
Internet (InWind), con la possibilità di accedervi sia dal telefono di casa sia dal
cellulare. E non ha mancato di attrarre nuovi clienti con proposte molto appetibili, come
quella legata ai messaggi gratuiti (Estate Wind), prorogata ad oltranza, che ha, pero',
messo in evidenza alcune lacune strutturali dell'azienda, in relazione allo smistamento
tempestivo degli SMS.
Più che una comunicazione " fatale " come Omnitel, o "familiare" come Tim, Wind
ha scelto una comunicazione concreta, come si evince dai primi spot con Massimo
Wertmuller.
In uno di essi l'attore riesce, con un maggiolino e la sua aria scanzonata, a far colpo
su una bella autostoppista, mentre, l'affascinante conducente della macchina accanto si
ritrova a dover fare i conti con una ragazza e il fidanzato al seguito. Una lettura
metaforica del messaggio sottolinea l'affidabilità di Wind/Wertmuller, con le sue offerte
che non nascondono brutte sorprese, come accade all'altro ragazzo con il terzo
incomodo. Successivamente la comunicazione Wind è essenzialmente volta ad illustrare
le offerte di telefonia cellulare e Internet, legate alla promozione Nababbo Natale con
Ezio Greggio, e ad individuare la posizione dell'azienda nella telefonia urbana. A fine
2000 Wind conta 4,9 milioni di clienti nella telefonia mobile con un incremento rispetto
al precedente anno, in cui i clienti Wind erano 2 milioni, del 145%.
BLU
L'attività commerciale dell'azienda, partita il 15 maggio del 2000, ha registrato, in
soli 7 mesi e mezzo, un numero di clienti più che doppio rispetto alle previsioni:
800.000 clienti rispetto ai 360.000 previsti (+122 %), con una quota di mercato sulle
attivazioni nette del 10% su base annua.
Blu ha messo a punto una strategia ribattezzata 2Q, quantità e qualità, per introdurre
sul mercato servizi, anche Gprs, sempre più esclusivi e ad alto valore aggiunto. Il
progetto consentirà la crescita sul mercato "business" e attuerà per la clientela
"consumer" una verticalizzazione delle proposte commerciali, anche attraverso mobile
8
internet, su gruppi di bisogni identificati. Le aree di intervento saranno Mobility,
Personal Finance, Infotainment, Personal Productivity.
Blu ha raggiunto questi risultati puntando su una strategia di mercato che ha tradotto
i valori di semplicità, utilità ed innovazione in prodotti unici ed esclusivi, offrendo una
serie di tariffe chiare e competitive. In una rapida successione di offerte, sono stati
introdotti i seguenti ed esclusivi nuovi servizi: il 15 maggio Blu Connecto, il primo
servizio di consultazione di elenchi telefonici con immediata connessione e Blu Voice
Control, segretaria telefonica vocale, il 15 di settembre è arrivato Blu Dedica, per
dedicare brani musicali con il cellulare, il 10 ottobre è stato presentato Memory, l'unico
assistente virtuale personale disponibile sul mercato e il 7 dicembre è stato lanciato Blu
Ego, l'unico servizio in Italia che permette di personalizzare il proprio numero di
telefono scegliendo numeri o anche lettere.
La comunicazione di Blu, avviata con una serie di annunci legati al concetto della
nascita e che si sono sviluppati con simpatici e tonici bambini, ha incontrato il favore
degli esperti del settore, che hanno assegnato a Blu 4 autorevoli premi (Grand Prix
Anteprima Italia, Media Key, Manzoni, Grand Prix Promozioni), ma anche quella del
grande pubblico. L'insieme delle comunicazioni di Blu (pubblicità, sponsorizzazioni,
promozioni e relazioni con la stampa) hanno permesso di ottenere una notorietà di
marchio dell'80% presso l'intera popolazione. In soli sette mesi e mezzo il marchio ha
quindi raggiunto una notorietà paragonabile a quella dei più consolidati operatori del
settore.
1.1.3. Le tecnologie
1.1.3.1.I sistemi analogici
Se il primo sistema cellulare è nato nel 1979 in Giappone ad opera dell’azienda NTT,
ed al quale hanno fatto seguito i sistemi cellulari nati nel 1981 in Svezia e nel 1983
negli Stati Uniti, è vero però che la comunicazione mobile, ovvero la comunicazione
senza fili, nasce quasi un secolo prima.
E’ nel 1895 che viene sperimentata, con successo, la prima comunicazione via etere:
Guglielmo Marconi riuscì a trasmettere segnali a 2400 metri di distanza, distanza che
9
comprendeva la presenza di una collina, dimostrando così anche che, con le radioonde,
potevano essere superati eventuali ostacoli. L’altro grande passo nel campo della
comunicazione via etere, sempre ad opera di Marconi, fu la dimostrazione della
possibilità di superare la curvatura della terra: il grande scienziato riuscì a realizzare una
trasmissione attraverso l’Oceano Atlantico, tra Poldhu, in Cornovaglia, e una stazione
ricevente a Saint John’s in Terranova.
Da questo momento alla nascita dei primi sistemi cellulari, trascorre un periodo che
può essere suddiviso in tre fasi:
• la fase pionieristica delle comunicazioni radio;
• il radiomobile privato;
• il servizio pubblico di radiomobile.
Nella prima fase, che va dal 1921 al 1945, i progressi nel campo della comunicazione
via etere sono dovuti da un lato, alle richieste provenienti dalle organizzazioni militari e
paramilitari, dall’altro dall’invenzione della modulazione di frequenza (nel 1935) ad
opera di Armstrong.
La seconda fase è la continuazione delle applicazioni iniziali di radiotelefonia mobile
delle forze di polizia degli Stati Uniti. Il radiomobile ebbe un particolare successo nei
Paesi Nordici, vista la geografia dei luoghi e la bassa densità della popolazione.
La nascita del servizio pubblico di radiomobile interessa per prima la Svezia, cui
seguono, con un ritardo di circa 20 anni, altri paesi europei.
A questo punto nascono i sistemi cellulari, e nascono come conseguenza al limitato
numero di frequenze disponibili.
Infatti ogni comunicazione via etere, richiede la disponibilità di un canale radio
esclusivo, cioè utilizzato solo per quella comunicazione. Poiché il numero di
comunicazioni (cioè le comunicazioni tra gli utenti) superava il numero di frequenze
disponibili, occorreva realizzare un sistema che ovviasse a questo problema.
Non ci si poteva affidare al sistema della radiodiffusione (broadcasting), utilizzato
per le trasmissioni radiotelevisive e la cui architettura si basava sull’uso di antenne ad
elevata potenza, che coprivano aree estese. La soluzione cui si giunse fu quella di
utilizzare antenne di bassa potenza, cioè in grado di ricoprire aree più limitate (celle). In
questo modo si possono utilizzare le stesse frequenze utilizzate in una certa cella anche
in altre celle, purché le celle che si servono medesime frequenze non siano tra loro
adiacenti. In altri termini si applica il cosiddetto principio del “riuso delle frequenze”.
10
Da quanto appena detto si sarebbe tentati di affermare che non ci sono limiti al
numero di utenti che possono essere serviti con questo sistema: è sufficiente infatti
ridurre il numero di celle per far sì che una stessa frequenza, all’interno di una
determinata area complessiva (ad esempio l’Italia), possa essere utilizzata più volte.
In realtà però, la riduzione delle celle comporta delle conseguenze negative
1
come
l’incremento dell’interferenza cocanale
2
e l’aumento del numero di handover
3
che il
sistema deve effettuare durante una conversazione; conseguentemente le dimensioni
delle celle non possono scendere al di sotto di certi limiti.
I sistemi cellulari analogici si caratterizzano per le seguenti cinque limitazioni:
• la comunicazione tra due utenti si svolge su una frequenza che viene assegnata al
momento della connessione e che non può essere utilizzata da altri terminali (SCPC:
Single Channel Per Carrier);
• il numero degli utenti è limitato dal fatto che le celle non possono essere ridotte oltre
una certa dimensione
4
;
• la possibilità di intercettazioni telefoniche, un problema la cui soluzione richiede
dispositivi particolarmente costosi;
• la possibilità di clonazione del telefonino;
• l’impossibilità di trasmettere dati.
Negli anni sono stati realizzati diversi sistemi analogici. In ordine cronologico, essi
sono: l’AMPS (Advanced Mobile Phone Standard), sviluppato negli USA; il NMT
(Nordic Mobile Telephone), avviato per la prima volta in Svezia nel 1981 e subito dopo
in Norvegia, Danimarca e Finlandia.
Più recenti sono il TACS (Total Access Communications System) e l’ETACS
(Extended TACS), che si differenziano per il fatto che il secondo dispone di un maggior
numero di frequenze, entrambi sviluppati nel Regno Unito.
1
Tuttavia ha anche una conseguenza positiva a livello sanitario-sociale: celle di minori dimensioni
significa utilizzo di antenne di minore potenza con conseguente minore intensità delle onde
elettromagnetiche, accusate (pur mancando prove concrete) di causare tumori.
2
L’interferenza cocanale è l’interferenza tra canali che usano la stessa frequenza. Riducendo le
dimensioni delle celle si riduce anche la distanza tra celle che si servono delle medesime frequenze con il
conseguente aumento dell’interferenza cocanale.
3
L’handover è la procedura con la quale si effettua il cambio di frequenza nel passare da una cella
all'altra. E’ una procedura che consente di evitare che la comunicazione si interrompa nel passaggio da
una cella all’altra. Riducendo le dimensioni delle celle, a parità di spostamento, il numero di handover
aumenta.
4
Per evitare l’interferenza cocanale.
11
I vantaggi dell’ETACS rispetto alla tecnologia GSM, sono due: la necessità di un
minor numero di antenne, che significa minori costi per le aziende e minori costi per la
società, in quanto meno antenne significa minor inquinamento elettromagnetico (il
cosiddetto elettrosmog); il segnale radio analogico, al contrario del GSM, attraversa
meglio tutti i corpi che incontra garantendo una copertura migliore all’interno degli
edifici.
1.1.3.2.La tecnologia GSM
GSM è l’acronimo di “Global System Communication”; inizialmente però, con il
termine GSM si indicava il “Groupe Speciàl Mobile”, un gruppo di studio creato nel
1982 dalla Confèrence Europèenne des Postes et des Tèlèlecommunications (CEPT) al
fine di realizzare un sistema di telefonia cellulare comune a tutti i paesi europei.
Soltanto nel 1989, quando la responsabilità del progetto GSM venne trasferita alla
European Telecommunication Standards Institute, l’acronimo GSM venne ridefinito.
Ma cosa spinse a sviluppare un nuovo sistema cellulare? La ragione principale era la
volontà di permettere le comunicazioni “wireless” anche tra nazioni diverse, cosa fino a
quel momento impossibile, in quanto ogni paese aveva un proprio sistema analogico
incompatibile con quello di altri paesi. Una soluzione di questo tipo avrebbe
determinato una sensibile riduzione dei prezzi, sia dei terminali che delle infrastrutture,
dovuta: all’aumento della concorrenza, in quanto i gestori avrebbero potuto servirsi di
impianti forniti da diversi costruttori, e alla realizzazione di economie di scala da parte
dei produttori.
Il gruppo poteva scegliere tra la tecnologia analogica o la tecnologia numerica,
purché rispettasse alcuni criteri prefissati, come garantire una buona qualità audio della
comunicazione e il supporto per il Roaming internazionale.
A tal fine si scelse la tecnologia numerica, in ciò stimolati dall’evoluzione
tecnologica dei settori dell’elaborazione numerica dei segnali e dalla possibilità di
integrazione dei circuiti elettronici.
I vantaggi di un sistema di questo tipo sono:
12
• una minore necessità di frequenze disponibili, sia perché questi sistemi permettono
di utilizzare una stessa frequenza per servire più utenti, sia perché i sistemi digitali
sono meno soggetti a interferenze;
• la maggiore riservatezza, rispetto ai sistemi analogici, che tali sistemi garantiscono
all’utente;
• la maggiore sicurezza rispetto ai sistemi analogici, quindi il minor riccio di
clonazione;
• la possibilità di trasmettere dati.
Il servizio viene commercializzato per la prima volta nel 1991 e, nel 1993, data a
partire dalla quale si è assistito alla crescita esponenziale che ancora oggi
contraddistingue il mercato della telefonia mobile, esistevano 36 reti GSM distribuite in
22 paesi.
Compatibili col sistema GSM, tanto che, per indicarli, spesso si utilizza tale sigla,
sono il DCS1800 (così definito perché opera nella banda dei 1800 Mhz, mentre lo
standard GSM opera nella banda dei 900 Mhz) e il PCS1900 (che opera nella banda dei
1900 Mhz), quest’ultimo utilizzato negli Stati Uniti. I vantaggi rispetto allo standard
GSM sono:
• la capacità di penetrare meglio all’interno degli edifici;
• la possibilità di aumentare il numero di utenti per cella;
• minori interferenze, grazie alla minore potenza di trasmissione.
1.1.3.3.La tecnologia WAP
Il WAP è una tecnologia che consente di navigare sulla rete tramite un cellulare o un
palmare. L’idea, concepita da Unwired Planet (oggi Phone.com), di realizzare una
connessione tra il telefonino e la rete delle reti Internet, è nata nella prospettiva che essa
potesse avere, in futuro, un maggior successo della connessione tramite PC.
Le ragioni di questo maggiore successo della connessione “wireless” rispetto a quella
via cavo sono sostanzialmente tre:
13
• La grande diffusione del cellulare rispetto al PC: per quanto concerne l’Italia, a metà
dell’anno 2000 il 67% delle famiglie possedevano un cellulare, mentre il PC era
posseduto soltanto dal 32% delle famiglie (www.Federcomin.it) ;
• La relativa facilità d’uso del telefonino: si tratta, infatti, di un semplice telefono
senza fili;
• La possibilità, in tal modo, di accedere alla rete in qualsiasi momento e soprattutto
in qualsiasi luogo. Proprio questa peculiarità costituisce la filosofia di base del
WAP: ”l’informazione di cui hai bisogno, quando ne hai bisogno” (Unwired Planet).
Ma che cosa è più precisamente il WAP? A tale domanda si può facilmente
rispondere interpretando il significato di tale neologismo. WAP è l’acronimo di
“Wireless Application Protocol”; da ciò si intuisce che esso consiste in una serie di
protocolli
5
che permettono una navigazione del tutto simile a quella a cui siamo abituati,
ma senza l’ausilio del personal computer e ricorrendo a specifici software per adattare il
linguaggio del Web alle esigenze ed alle limitate potenzialità di un telefonino cellulare.
La realizzazione del protocollo WAP è da attribuirsi ad un insieme di aziende, tra cui
la stessa Unwired Planet che ne ha avuto l’idea, che insieme hanno costituito nel 1997
un gruppo di lavoro “super partes”, il WAP Forum. Il compito di questo gruppo, che
oggi annovera tra le sue fila circa 400 membri tra gestori, Internet Service Provider,
produttori e società di servizi, è quello di definire gli standard della tecnologia,
promuoverne lo sviluppo e soprattutto gettare le premesse per un confronto tra i vari
operatori dei vari paesi di tutto il mondo che operano nel settore.
Quindi il WAP Forum non ha il compito di realizzare prodotti, come terminali o reti,
ma ha il compito di fissare degli standard cui le aziende del settore si devono
uniformare nella realizzazione dei suddetti prodotti.
Tali standard devono rispettare alcuni criteri:
• Mantenere l’indipendenza dalla tecnologia utilizzata: in altre parole la tecnologia
WAP deve essere accessibile alla maggior parte degli standard wireless oggi
esistenti, come il GSM, il DECT ed altri ancora;
5
Si definisce Protocollo l'insieme di regole e convenzioni tecniche(modalità di trasmissione, linguaggio
da utilizzare, lunghezza dei dati da trasmettere, ecc.) che devono seguire le comunicazioni ed i
14
• Mantenere l’indipendenza dal terminale utilizzato: in tal modo le società di servizi
non devono elaborare versioni diverse di uno stesso servizio per ogni modello;
• Garantire l’interoperabilità: in altre parole fare in modo che le apparecchiature di
operatori diversi siano in grado di operare congiuntamente. In tal modo si possono
conseguire notevoli vantaggi sia per le aziende, in termini di riduzione dei costi di
sviluppo e di commercializzazione, sia per i clienti, in quanto tali minori costi
traducono in minori prezzi.
Ma nell’elaborare quella che ora è una realtà, la tecnologia WAP, il WAP Forum ha
dovuto superare una serie di ostacoli, che si possono suddividere in due categorie: le
scarse potenzialità del terminale (cellulare o palmare) e i limiti derivanti dall’utilizzo,
come mezzo di trasporto, delle onde radio anziché dei cavi.
I primi sono costituiti dalle ridotte dimensioni del display, dall’incapacità dello
stesso di visualizzare immagini grafiche, dalla scarsa autonomia della batteria, dalla
limitata quantità di memoria, dalla lentezza del processore, dalla bassa velocità di
accesso (circa 9,6 Kbps, mentre la connessione dal PC è, nella maggior parte dei casi,
pari a 56 Kpbs).
I limiti posti dal mezzo di trasporto consistono nel rischio di caduta della linea e
nell’incremento del tempo di latenza, che è il tempo intercorrente tra la richiesta del
servizio e la risposta del server, dovuto non più solo alle entità coinvolte (ad esempio il
sovraccarico del server), ma anche alla variabilità del tempo di trasmissione via radio.
Il risultato del lavoro del WAP forum non è stata solo la suite WAP, ma anche il
linguaggio WML (Wireless Markup Language).
Tale linguaggio (ed altri analoghi come WMLS
6
e WBMP
7
) è l’unico che può essere
letto da un telefonino WAP, con la conseguenza che le pagine Web cui si può
normalmente accedere tramite il PC, non possono essere visitate da tali telefonini. La
trasferimenti di dati. A seconda del tipo di struttura tecnica e delle necessita', vengono usati molti
protocolli diversi.
6
WMLScript é un linguaggio script client utilizzando per aggiungere funzionalità ed interattività alle
pagine WAP scritte in WML. Facendo un parallelo con il mondo Internet, possiamo dire che il linguaggio
WMLScript ricopre lo stesso ruolo del linguaggio JavaScript per il Web. WMLScript, basato
sull'ECMAScript, raccoglie le caratteristiche principali offerte dal JavaScript, ottimizzate per le
caratteristiche di lavoro richieste dal WAP.
7
Wireless BitMaP - e' il formato per la rappresentazione di immagini con il WAP.
15
conseguenza è che tali pagine devono essere riscritte affinché possano essere consultate
anche in modalità wireless
8
.
La connessione telefonino-Internet non è diretta come la connessione PC-Internet,
cioè il cellulare (o il palmare) non si collega direttamente al server web dove sono
contenute le pagine che si vogliono visitare. Tra cellulare e server web vi è un altro
server denominato “WAP gateway”, che ha il compito di codificare/decodificare
9
le
informazioni in transito da/per la rete mobile tramite l’omonimo software.
La procedura con cui si instaura la connessione è quindi la seguente: sul cellulare si
digita innanzitutto lo userid (cioè il nome per identificarci)e la password, che sono le
informazioni richieste dal provider Internet o dall’operatore, quindi si inserisce
l’indirizzo del sito che si desidera consultare e, in aggiunta a queste operazioni tipiche
della connessione tramite PC, si inserisce l’indirizzo del “WAP gateway”.
Quest’ultimo codifica la richiesta e la invia al server web, il quale verifica lo userid e
la password, quindi, se è in grado di soddisfare la richiesta, invia la risposta al “ WAP
gateway” che la decodifica affinché possa essere interpretata dal micro-browser del
terminale.
1.1.3.4.L’i-mode
Il WAP, pur nascendo come standard universale, cioè indipendente dalla rete su cui
si appoggia e dal terminale che si utilizza, non costituisce l’unica modalità attraverso cui
connettersi (senza fili) ad Internet.
In Giappone, infatti, la maggior parte degli utenti naviga sulla rete tramite l’i-mode,
una tecnologia proprietaria realizzata dalla NTT DoCoMo
10
, pensata e sviluppata per
operare sulla loro rete PDC.
L’i-mode presenta tre sostanziali differenze con la tecnologia WAP. La prima è la
diversa architettura su cui si basa questa modalità di connessione ad Internet.
8
Si stima che tra meno di 1 anno l'80 % dei contenuti attualmente esistenti sul Web verrà "tradotto" anche
in WAP.
9
La codifica/decodifica riduce le dimensioni del materiale che viene inviato dal WAP gateway al
telefonino.
10
La NTT DoCoMo è il principale operatore di telefonia mobile in Giappone