Prefazione
Dalla invenzione di Adolphe Sax, la famiglia del sassofono rimane fondamentalmente
sempre la stessa. Anche se i disegni di Sax, dal sassofono sopranino fino al sassofono
subcontrabasso furono brevettati non fu mai realizzato un sassofono subcontrabasso
suonabile, l’intonazione dei sassofoni specialmente il sopranino è sempre insopportabile
senza un grande sforzo di controllo sull’imboccatura. Nonostante gli avanzamenti nelle
tecniche e la esattezza di manifattura e l’espansione dell’estensione dei sassofoni, lo
sviluppo del disegno acustico fra i fabbricanti è generalmente soltanto empirico (in alcuni
fabbricanti si riesce trovare ancora un disegno vecchissimo, o un disegno copia addirittura
quello di Selmer con qualche modificazione) senza una guida teorica.
Stante questa situazione fino all’anno 1999, improvvisamente appare un fabbricante nella
città di Monaco di Baviera, possesso dall’artigiano sig. Benedikt Eppelsheim, che produce
una serie di strumenti straordinari (contraforte, clarinetto contrabasso metallico, tubax,
sassofono subcontrabasso, sassofono soprillo/sopranissimo… ecc.) con estensione e
grandezza estrema, con grande rendimento della performance acustica che mantengono
estrema facilità di esecuzione.
Per capire come Eppelsheim possa realizzare questi concetti affascinanti, io ho
personalmente visitato il suo laboratorio a Monaco di Baviera due volte -19 agosto 2015 e
17 dicembre 2016- e l’ho intervistato per ore. In questa tesi intendo focalizzare sulla sua
prima idea di sassofono straordinario, il soprillo, introdurre la metodologia di disegno
eppelsheimiano, la particolarità del soprillo in tutti i suoi aspetti, per costituire una
conoscenza omnicomprensiva del sassofono soprillo.
Tutto il materiale che è presentato in questa tesi che riguarda Eppelsheim e i suoi lavori è
proposto con l’autorizzazione ad essere utilizzati direttamente da lui stesso. Le interviste
sono fatte in lingua inglese e i dialoghi citati sono tradotti in italiano.
Ringrazio i miei docenti prof. Giovanni Alberti e prof. Paolo Ugoletti del Conservatorio
di Musica “Luca Marenzio” di Brescia, sig. Benedikt Eppelsheim, gli amici, la famiglia, la
mia fidanzata cantante Lo Hsin-Ju che mi ha dato un pieno sostegno, per poter completare
questa tesi.
Yeh Huai-Jan
14 marzo 2017, Brescia, Itala
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Parte prima: lo strumento
I. Il creatore del soprillo, Benedikt Eppelsheim
a. La vita
Nato a Monaco di Baviera il 10 luglio 1967, Benedikt Eppelsheim è il terzo figlio di Monica
e Jürgen Eppelsheim. Nel 1987 si è laureato alla scuola secondaria Maximiliansgymnasium
München, nel 1989 ha finito il servizio civile nazionale e la scuola di lingue.
Nel 1990 ha fatto apprendistato da Hermann Ganter (1932 – 2007), un costruttore di
ottoni molto famoso. Dal 1991 al 1992 ha fatto apprendistato da Wenzel Meinl GmbH, un
fabbricante importantissimo di ottoni dal 1810 adesso chiamato Melton Meinl Weston. Ha
imparato le tecniche necessarie per ben trattare il metallo in questi tre anni.
Dal 1993 al 1994 è stato assunto come riparatore a Münchner Blech GmbH, un fabbricante
di strumenti a fiato. Questa esperienza rafforza in lui l’idea di lavorare da solo. “Ho riparato
e aggiustato troppi strumenti finché non riuscivo intravedere futuro, ho perfino provato a
cambiare il lavoro come architetto” mi dice.
Dal 1995 al 1998 Eppelsheim aveva fatto i suoi esperimenti acustici di sassofono e di
disegni simili a sassofono. Alla fine, ha ottenuto un risultato soddisfacente, un passo avanti
sul disegno acustico dei legni. Ha ottenuto il primo successo nel 1999 a Francoforte, fino
ad oggi lui è sempre il più professionale e il più famoso nella realizzazione di strumenti
con estensione estrema.
Figura 1, Benedikt Eppelsheim suonando un clarinetto contrabasso eppelsheimiano.
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b. La personalità e la sua filosofia neutrale di strumenti musicali
Per spiegarla in parole più semplici, Benedikt Eppelsheim è un complesso di ingegnere,
artigiano, scienziato di ricerca e sviluppo, e tedesco. Una delle rare combinazioni al mondo
in grado di far raggiungere creazioni delicate e grandiose. La prima volta che ho vistato il
suo laboratorio mi sono meravigliato che tutti i prodotti finali, semifinali, parti da
assemblare, tutti tipi di utensile e macchia utensili sono sistemati intensivamente ma
sistematicamente sui muri, tavoli, nei cassetti, sul pavimento e anche sul soffitto, in uno
spazio molto più piccolo di quanto ho immaginato. Il laboratorio funziona con i processi
altamente standardizzati.
Nella nostra conversazione lui mostra un atteggiamento molto razionale, serio e pratico.
Controlla ogni dettaglio del laboratorio e dei suoi strumenti musicali. Non si preoccupa
minimamente di sporcarsi le mani (questo è anche una ragione che rende difficile trovare
il suo successore) ed è orgoglioso e fiducioso della sua carriera. A l’altro lato non presta
tanta attenzione al cibo e lo stile di vita, mi ha offerto un mug di caffè in mattina, pieno di
fondi nel fondo; della tazza che non dimenticherò per tutta la vita. Parla quasi sempre in
modo gentile ma preciso, saltuariamente include l’umorismo tedesco.
È una persona appassionato ma non è sensibile ai sentimenti musicali come un musicista
addestrato, o semplicemente non vuole esprimersi in quel senso. Anche se produce
strumenti musicali, gli piace più descrivere la musica e il suono attraverso le macchine e i
numeri invece che con le parole, con aggettivi o metafore. “Non si può descrivere il suono”
è una frase che cita spesso.
In questi anni molti grandi fabbricanti di sassofono hanno deciso di distinguere i loro
prodotti in serie diversi, ogni serie è dedicata o pubblicizzata verso un genere musicale
specifico, Jazz o Pop o Classico. Quando gli ho chiesto se i suoi prodotti fossero disegnati
con questo obbiettivo mi ha risposto “Assolutamente no, per me quelli sono tutti trucchi
di marketing. Credo che gli strumenti musicali devono essere neutrali. Il costruttore deve
portare al massimo la potenzialità acustica dello strumento e lasciare la scelta di genere e
interpretazione all’esecutore musicale. Non dimenticarti che i musicisti possono anche
scegliere altri accessori come bocchini, ance e legature per adattarsi allo stile che
preferiscono. Così io posso concentrarmi sul
perfezionamento dello strumento.”
Figura 2. Benedikt Eppelsheim esaminando un soprillo placcato oro venduto a
me, 17/12/2016
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II. La storia della creazione e la diffusione del soprillo
a. La creazione del soprillo
Dall’anno 1990 Eppelsheim aveva la idea di costruire sassofoni speciali oltre agli altri
membri tradizionali della famiglia, un sassofono con l’estensione estremamente acuta era
il suo primo scopo, questo diverrà in seguito il sax soprillo. Lui pensava questo lavoro come
una sfida: “Riesco a fare un sax più alto del sax sopranino?”, mi diceva Eppelsheim con
uno sguardo entusiastico.
Anche se lui aveva già un piano lungo ambizioso non riusciva ad iniziare il lavoro reale a
causa della mancanza delle risorse e del tempo, anche del bisogno di maturare tutti i disegni
dettagliati dello strumento. Finché il 1997, finalmente aveva il primo e finora unico
mandrino originale del sassofono soprillo, con il quale produceva il primo prototipo nel
1998.
b. Una metodologia acustica nuova eppelsheimiana
Durante il processo di disegno e produzione per il primo prototipo Eppelsheim ha fatto
un passo avanti importante. Ha scoperto che su questo strumento acuto, delicato e molto
sensibile a qualsiasi modificazione su tutte le parti, non si possono applicare i metodi
convenzionali empirici, cercando di indovinare le proporzioni o semplicemente applicare
un disegno proporzionale geometricamente dagli altri membri della famiglia. Dal 1995 al
1998 lui continuava a ricercare e sperimentare le teorie acustiche, finalmente sulla base delle
Figura 3. Il mandrino originale importantissimo del sassofono soprillo è ancora utilizzato nella fabbricazione.
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formule matematica del fisico olandese Cornelis Johannes Nederveen
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, Eppelsheim ha
scoperto per applicare correttamente queste formule nella produzione si deve aggiungere
il fattore della temperatura dell’aria che distribuisce differentemente al capo e alla fine del
corpo dello strumento.
Lui misurava la distribuzione della temperatura attraverso la colonna d’aria durante
esecuzione, poi combinava i numeri misurati con le formule di Nederveen, otteneva con
successo il suo metodo unico nel mondo per disegnare un sassofono di qualsiasi genere,
basandosi su teoria matematica e sistematica. Anche se nelle formule ci sono contemplati
alcuni parametri empirici, con queste formule nuove riesce calcolare la posizione di ciascun
foro e i rapporti fra questi parametri automaticamente in un foglio elettronico! Il metodo
rende la collaborazione con software CAD 3D
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più facile e il risultato molto preciso.
Eppelsheim mi diceva, “Non conosco come funziona in Yamaha ma fra tutte le aziende
occidentali e cinesi conosciute, non esiste nessuno che applichi un metodo di disegno così
matematico e preciso con l’appoggio di teoria fisica.” Avvertivo una fiducia ed una
consapevolezza che raramente è mostrata da un produttore di sassofono.
c. La creazione del tubax
A causa di un invito di Guntram Wolf, un artigiano famoso per i legni, a partecipare alla
mostra degli strumenti musicali Musikmesse di Francoforte, con lo stesso metodo
eppelsheimiano ha ripreso un’altra sua vecchia idea, un sassofono contrabasso compatto,
il “tubax” (un sax con l’estensione di E ♭ sax contrabasso ma lo si suona con il bocchino di
sax baritono. Possiede un suono più concentrato e potente del sax contrabasso
convenzionale con mezza dimensione) perché pensava che mostrare solo il soprillo in una
mostra così grande fosse troppo povero. Il primo prototipo di tubax era stato prodotto nel
1999 e funziona acusticamente esattamente come il disegno, mostrato insieme al soprillo
al Musikmesse nel marzo 1999.
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C. J. Nederveen, Acoustic aspects of woodwind instruments, Revised Edition 1998, ISBN 9780875805771
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Parte prima, III. a. Disegno
Figura 4. E ♭ Tubax. Altezza 114 cm.