Una transizione pragmatica dal micro caos ai metodi agili
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Capitolo 1 Introduzione Sono le persone a realizzare i cambiamenti e se il cambiamento ha dato buoni frutti allora quelle erano le persone giuste, nel posto giusto, al momento giusto. E cos e accaduto anche per il mio team di sviluppo. Le persone giuste eravamo io e un mio collega con un paio d’anni di esperienza e due progetti visti, un altro collega con maggior esperienza e un suo metodo di lavoro e l’allora respon- sabile di progetto. Stavamo lavorando a una funzionalit a abbastanza articolata con tanto di documento di speci ca visto e rivisto insieme al cliente. Una volta ritenuto concluso lo sviluppo, abbiamo consegnato la nuova funzionalit a. Dopo qualche test, il cliente si e accorto che uno dei requisiti inclusi nella speci ca non era stato consegnato. Una volta segnalata la mancanza, abbiamo letto at- tentamente il documento e ci siamo accorti che il cliente aveva ragione: avevamo un problema nel processo di sviluppo. Era proprio il caso di fermarsi a ri ettere sulla soluzione. In quei mesi la mia societ a ospitava lo XPUG 1 di Milano e cominciava- mo a sentire parole come User Story, Card, Task, Planning Game e a esserne incuriositi a tal punto da iniziare a leggere qualcosa. Intorno al tavolo della riunione, indetta in seguito alla segnalazione della non aderenza alla speci ca, discutevamo sul cosa aveva fatto in modo che un requi- sito venisse ignorato e su come si poteva evitare che ci o accadesse nuovamente. La soluzione sembrava essere una di quelle parole prima sentite pronunciare alle riunioni dello XPUG e poi lette sui libri: la User Story. Poich e non era e non e nostra intenzione diventare la fotogra a di un libro, c’eravamo fermati a ri ettere su come dovesse essere la nostra User Story. Abbiamo deciso per un foglio pi u piccolo di un A4, dove fosse sicamente impossibile scrivere trop- pe informazioni, riportante l’identi cativo numerico della storia, il nome di chi l’avrebbe sviluppata, un titolo, una breve descrizione e la suddivisione in task con le relative stime e i consuntivi: una proto-storia. Da quel giorno abbiamo cominciato a scrivere tutte le attivit a su queste proto-storie e gi a solo questo ha dato un primo risultato: non si sono pi u veri cate mancate implementazioni di speci che. Avevamo iniziato il nostro cammino agile. I primi passi sono stati lenti, talvolta contrastati da quei membri del team con un metodo di lavoro gi a 1 eXtreme Programming User Group: un gruppo di persone che si trovano periodicamente per discutere e applicare, sviluppando codice vero ma senza acquirente, valori e principi dei metodi agili. 2 Introduzione avviato, ma hanno prodotto risultati soddisfacenti, che hanno poi giusti cato i diversi cambi di direzione. L’anno in cui abbiamo cominciato il nostro cammino ha visto il frequente alternarsi dei membri del team per un elevato turn over dovuto alla ripresa del mercato informatico, che ha rallentato molto il cambiamento. L’accelerazione e stata possibile grazie ad un po’ di stabilit a raggiunta nell’ultimo anno, quello oggetto dell’elaborato, e all’arrivo di un mentore. Quello che ci ha spinto a cambiare il nostro metodo di lavoro e stato pertanto il desiderio di lavorare meglio e in modo pi u soddisfacente, realizzando software con pochi difetti e scrivendo codice comprensibile e di qualit a. L’obiettivo di questo elaborato e raccontare come e stata possibile la tran- sizione da una situazione quasi priva di regole all’attuale; come le regole sono scelte e rispettate da tutti i membri del team; come queste regole aiutino a svol- gere meglio e in modo pi u soddisfacente il proprio lavoro. Il percorso proposto e il seguente: Capitolo 2 descrive il contesto nel quale si e realizzata la transizione introdu- cendo brevemente il team di sviluppo che l’ha voluta e l’ha resa possibile e l’ambiente dove si e realizzata. Capitolo 3 accenna a tutti progetti manutenuti dal team, a rontando con maggior dettaglio i due pi u importanti. Capitolo 4 introduce i valori e le pratiche dei metodi agili che hanno ispirato il cambiamento. Capitolo 5 racconta come il processo di sviluppo e stato modi cato dai valori e dalle pratiche agili introdotte nel Capitolo 4; descrive come le pratiche sono state adattate al team; mostra, attraverso fatti realmente accaduti, quali pratiche sono state introdotte con successo e quali difetti di processo hanno eliminato o attenuato; spiega perch e alcune pratiche sono state abbandonate. Capitolo 6 misura la bont a del cambiamento riportando alcune metriche rac- colte prima dell’inizio della transizione e durante l’accelerazione dell’ulti- mo anno. Capitolo 7 trae le conclusioni su questa esperienza mettendo in risalto i pro e contro nonch e i fattori determinati di successi e insuccessi raccolti. Appendice A l’elenco delle domande poste ai membri del team, ai colleghi della software house e al cliente per il quale il team lavora. Chi gi a conoscesse valori e pratiche dei metodi agili pu o evitare la lettura del Capitolo 4; gli altri capitoli invece sono da leggere nell’ordine poich e il testo e strutturato cos da descrivere un contesto inizialmente ampio che va stringen- dosi di capitolo in capitolo no a entrare nel dettaglio delle pratiche utilizzate realmente dal team. Capitolo 2 Sinapsi Nella prima parte di questo capitolo verr a introdotto il contesto nel quale si e realizzata la transizione, descrivendo brevemente la software house dove il team si e formato, le persone che lo hanno fatto nascere e quelle che lo stanno aiutando a crescere. Verranno descritti brevemente il tipo di attivit a della software house e i suoi clienti. La seconda parte del capitolo sar a invece dedicata al team e ne fornir a una breve storia e qualche dettaglio statistico. La descrizione del contesto aiuter a a comprendere come e perch e la transizione ha avuto inizio. 2.1 Cos’