Abstract della Prova Finale (lingua italiana):
Il termine gaslighting viene usato sempre più spesso nel linguaggio comune. Lo scopo della tesi è
quello di approfondire questa forma di abuso psicologico, attraverso un lavoro di ricerca esaustivo
e attraverso testimonianze di persone che ne sono state vittime. L’elaborato è composto da tre capitoli
e, in ognuno di essi, il tema principale viene esaminato sotto diversi aspetti. Si inizia con un’analisi
teorica del fenomeno in sé, descrivendo caratteristiche e tecniche, e analizzando il profilo sia della
vittima che del carnefice. Un punto fondamentale della tesi è la traduzione di un’intervista a una
vittima di gaslighting, che dà una visione più dettagliata di tale fenomeno. Infine, si affronta
l’argomento da un punto di vista giuridico, al fine di capire se questa forma di manipolazione mentale
possa essere penalmente perseguibile.
Abstract della Prova Finale (lingua tedesca):
Der Begriff Gaslighting wird zunehmend in der allgemeinen Sprache verwendet. Das Ziel dieser
Abschlussarbeit ist es, diese Form des psychologischen Missbrauchs durch umfassende
Forschungsarbeit und durch Aussage von Personen, die Opfer waren, zu vertiefen. Die Arbeit besteht
aus drei Kapiteln, und in jedem wird das Hauptthema unter verschiedenen Aspekten behandelt. Es
beginnt mit einer theoretischen Analyse des Phänomens selbst, indem man Merkmale und Techniken
beschreibt und das Profil des Opfers und des Täters analysiert. Ein wesentlicher Punkt der Arbeit ist
die Übersetzung eines Interviews mit einem Gaslighting-Opfer, das einen detaillierteren Einblick in
dieses Phänomen gibt. Schließlich wird das Thema aus rechtlicher Sicht behandelt, um zu verstehen,
ob diese Form der mentalen Manipulation strafrechtlich verfolgt werden kann.
1
Introduzione
Alla base di questo studio vi è l’analisi di una forma di manipolazione mentale, ovvero il gaslighting.
Attraverso i seguenti capitoli si cerca di esaminare tale fenomeno sotto vari punti di vista, ponendo
particolare attenzione su come esso si manifesti all’interno di una coppia.
Le motivazioni che mi hanno portata ad analizzare questo tema sono principalmente due. La prima
riguarda un interesse personale verso il fenomeno della manipolazione, alla quale molto spesso non
viene data la giusta importanza. Oltre a ciò, in Italia questo è un argomento che non si conosce molto,
mentre in altri paesi, come ad esempio negli Stati Uniti, esiste addirittura il verbo “to gaslight”, entrato
ormai anche nel linguaggio quotidiano, che indica l’intenzione di far dubitare qualcuno della propria
sanità mentale, attraverso l’uso della manipolazione mentale.
L'obiettivo di questa tesi è quindi non solo quello di far conoscere questo tipo di abuso emotivo, ma
anche quello di far capire che questo tipo di violenza talvolta può essere tanto pericoloso quanto la
violenza fisica. L'analisi viene fatta attraverso libri specifici o articoli su riviste o siti internet scritti
da professionisti, quali psicologi o avvocati. Inoltre, nella tesi ho deciso di presentare vari casi di
cronaca di persone che hanno subito in prima persona questa violenza. Grazie a queste testimonianze,
il fenomeno viene analizzato anche dal punto di vista della vittima; in particolare, viene raccontata in
maniera più approfondita, attraverso un’intervista, l’esperienza di una donna che è stata vittima di
gaslighting. Essa ci aiuta a capire le conseguenze, a volte molti gravi, a cui un abuso psicologico di
questo tipo può portare.
La tesi si compone di tre capitoli, e in ognuno di essi si cerca di spiegare i vari aspetti del fenomeno.
Nel primo capitolo, viene dato un “quadro generale” sull’argomento, spiegando l’origine del termine,
in cosa consiste e le caratteristiche del manipolatore e della vittima; il secondo si concentra sulla
traduzione dell’intervista, con il relativo commento. Nel terzo capitolo, infine, ci si pone la domanda:
“Chi commette gaslighting può essere punito?”. Vengono fatti esempi, sia in Italia che in Germania,
di leggi che, anche se indirettamente, puniscono coloro che attuano violenze e abusi psicologici, con
l’intento di inquadrare il fenomeno da un punto di vista giuridico.
Con questo lavoro di ricerca si è cercato si realizzare l’obiettivo di analisi di aspetti importanti legati
al tema principale della tesi, di cui vedremo i risultati nella conclusione.
3
CAPITOLO 1
1.1. Aspetti fondamentali del fenomeno del gaslighting
1.1.1. Manipolazione mentale
La manipolazione psicologica non è solo un processo psicologico, ma è un processo comunicativo: un
bravo comunicatore è colui che riesce a veicolare messaggi semplici, anche se profondi e sorprendenti,
concreti e credibili, facendo leva sui fattori emotivi e con una modalità narrativa facilmente
riproducibile.
1
Essa consiste in un processo in cui la persona manipolata perde il proprio senso critico e la propria
lucidità fino a diventare del tutto dipendente dalla volontà del suo manipolatore.
Attraverso la manipolazione mentale il manipolatore induce, con tecniche precise, bias cognitivi
(distorsioni cognitive) nella sua vittima, istituendo in questo modo convincimenti e aderenze
conformi al proprio pensiero e alla propria visione della realtà. In questo tipo di manipolazione la
persona abusata psicologicamente non è necessariamente vittima anche di abusi, torture o danni fisici.
Un ruolo fondamentale nel processo di manipolazione viene svolto dalla comunicazione. “Attraverso
fallacie argomentative, mistificazioni della realtà, controllo dell’informazione è possibile inibire la
capacità critica dell’interlocutore e persuaderlo ad accettare teorie bizzarre quando non pericolose,
creando un’apparenza di finta ragionevolezza.”
2
A questo proposito può essere utile conoscere i sei principi della persuasione sociale illustrati da
Robert Cialdini
3
:
1. Reciprocità: si traduce nella frase “offrire un dito per prendersi il braccio”; indica la tendenza
a ricambiare un favore che ci viene offerto.
2. Impegno e coerenza: indica il bisogno di essere coerenti con un impegno che abbiamo preso.
3. Riprova sociale: è la tendenza a considerare un’azione più giusta quando lo fanno anche gli
altri.
4. Simpatia: acconsentiamo più volentieri a persone che conosciamo e che ci piacciono.
5. Autorità: tendiamo a eseguire un ordine quando ad imporlo è una persona autorevole (o
presunta tale).
1
Ferrari A., Manipolazione psicologica: come avviene e le caratteristiche del manipolatore in
www.stateofmind.it/2017/09/manipolazione-psicologica/, pag.1
2
Puglisi L., Scatigno M., Tinelli L., Gaslighting. La più subdola tecnica di manipolazione psicologica, Edizioni
Giuridiche Oristano, Oristano 2022, pag. 10
3
Psicologo statunitense, noto come uno dei principali della psicologia sociale della persuasione.
4
6. Scarsità: quando un prodotto ha una disponibilità limitata diventa automaticamente più
attraente.
4
1.1.2. Origine del termine
Il fenomeno che oggi viene comunemente chiamato gaslighting prende il nome dall’opera teatrale
“Gaslight” scritta nel 1938 dal drammaturgo britannico Patrick Hamilton. All’opera teatrale si sono
poi aggiunti due adattamenti cinematografici, uno nel 1940 “Rebecca – la prima moglie” di Alfred
Hitchcock e l’altro nel 1944, film del regista americano Georg Cukor, interpretato da Charles Boyer
e Ingrid Bergman, conosciuto in Italia con il titolo “Angoscia”. L’opera racconta la storia di una
donna che viene lentamente portata alla pazzia dal marito, il quale usa in particolare l’alterazione
della luce delle lampade a gas della casa.
La storia inizia con l’omicidio di Alice Alquist, una famosa cantante lirica. L’omicidio avviene nella
sua casa e l’unica persona presente è la nipote Paula.
Passano gli anni e Paula, mentre è in Italia, conosce il pianista Gregory Anton, più grande di lei, di
cui si innamora e con cui poi si sposa.
Il marito la convince a tornare a vivere a Londra, così che Paula possa superare il trauma che ha
vissuto.
Lentamente sembra che Paula dimentichi sempre più spesso alcune frasi dette da Gregory o che perdi
degli oggetti, come ad esempio la spilla regalatale dal marito.
L’ispettore Brian Cameron nota lo strano comportamento della donna e inizia a investigare sulla
coppia, riaprendo il caso dell’omicidio avvenuto anni prima.
Paula si convince di star diventando pazza, in particolare a causa dell’abbassamento delle luci a gas
(da qui il titolo dell’opera “Gas light”) e di alcuni passi provenienti dalla soffitta; queste cose, però,
sembra notarle e sentirle solo lei.
Un giorno l’ispettore entra nella casa quando Gregory non c’è e grazie a lui Paula capisce di non
immaginare le cose e che quello che sente è reale. Egli le rivela poi che tutto questo è opera del marito,
il quale in realtà è Sergius Bauer, ovvero colui che aveva ucciso sua zia per rubarle dei gioielli che
4
Ferrari A., op. cit.
5
però allora non aveva trovato. L’uomo ha architettato questo piano per continuare a cercare questi
gioielli indisturbato in casa sua.
Sergius viene scoperto da Brian proprio quando trova i gioielli che tanto bramava. Durante lo scontro
l’ispettore riesce ad avere la meglio e l’assassino viene condannato per i suoi crimini.
Da questo film deriva appunto il termine gaslighting, usato per indicare un comportamento
manipolatorio crudele messo in atto da una persona per far sì che dubiti di sé stessa e della propria
sanità mentale. L’obiettivo è quello di ottenere potere e controllo sull’altra persona, facendo sentire
la vittima sbagliata, così che dipenda solo dall’opinione del suo aguzzino, perché non può più fidarsi
della sua stessa percezione.
1.1.3. In cosa consiste il gaslighting e per cosa si caratterizza
“Attraverso l’inganno, la disinformazione e la comunicazione persuasiva è possibile modificare il
sistema di credenze di una persona (o di un gruppo sociale) agendo su meccanismi che sfuggono alla
razionalità: istinti, emozioni, sentimenti, suggestioni, intuizioni ingenue della realtà, e così via.”
5
Vediamo però in maniera più pratica in che cosa consiste questo fenomeno.
Per gaslighting si intende una forma di manipolazione mentale maligna, in cui l’offender fa credere
alla vittima di avere una visione distorta della realtà e arriva a fargli dubitare del suo stesso stato
mentale.
Si tratta di una manipolazione molto sofisticata e subdola che può essere compiuta in diversi modi,
anche addirittura con continue manifestazioni di affetto, che, sotto forma di amore incondizionato,
aspirano invece a condizionare a tal punto il partner ad indurlo ad abbassare progressivamente la
soglia critica.
È una forma di violenza psicologica particolarmente sottile e insidiosa e per questo molto difficile da
individuare; è “una violenza che non ha scoppi d’ira, al contrario, è muta, insidiosa, fatta di silenzi
ostili alternati a motti pungenti. È una forma d’abuso antica, perpetrata in modo particolare tra le
“sicure” mura domestiche, che lascia profonde ferite psicologiche”.
6
5
Puglisi L., Scatigno M., Tinelli L., op. cit., pag. 3
6
Salvadori G., “Il Gaslighting: aspetti legali”, in www.mentesociale.it/criminologia/%20speciale-stalking/605-il-
gaslighting-aspetti-legali.html#_ftn4, pag. 1
6
Punto fondamentale di questo crimine è l’asimmetria di potere tra i due soggetti coinvolti; nella
maggior parte dei casi il gaslighter è un uomo che mette in atto questa violenza nei confronti della
moglie o della compagna; queste ultime sono ritenute le vittime ideali in quanto il carnefice le conosce
bene, conosce i loro punti deboli e per questo sono particolarmente vulnerabili e quindi manipolabili.
Questo squilibrio di potere si crea anche, e soprattutto, dall’isolamento sociale a cui è portata
lentamente la vittima. Inizialmente il partner mette in pratica questo isolamento allontanandola
sempre di più dalla famiglia e dagli amici, per far sì che lui diventi il suo unico punto di riferimento;
poi questo distacco dal modo esterno continua, in quanto la coppia, per volere del gaslighter tenderà
a uscire sempre meno, e se accade, la vittima uscirà sempre se solo con il suo compagno.
L'emarginazione continua finché non sarà proprio la vittima a non voler più uscire di casa, perché si
sente continuamente inadeguata e incapace di intrattenere qualsiasi interazione sociale.
Come si può immaginare non è un processo che avviene in modo repentino, ma si protrae nel tempo
arrivando a durare anni. Questo rende il gaslighting un fenomeno molto difficile da individuare, in
quanto viene “diluito” nel tempo, ciò fa in modo che la vittima non si renda conto di quello che le sta
succedendo.
La manipolazione si concretizza con una lunga serie di piccole manifestazioni, che all’apparenza
possono sembrare irrilevanti, ma poiché queste vengono reiterate nel tempo iniziano a causare un
disagio psicologico nella vittima.
Si tratta di una vera e propria violenza psicologica, che il gaslighter mette in atto quotidianamente, a
poco a poco; per questo la vittima ha difficoltà a capire la sua condizione. Inoltre, il gaslighting
avviene spesso all’interno di una coppia e quasi sempre ad attuare questa manipolazione è il marito
o il compagno; ciò rende ancora più difficile per la vittima vedere con chiarezza la sua situazione e
soprattutto rendersi conto che il “carnefice” è la persona che si ama.
Chi mette in atto questo comportamento ha come scopo quello di rendere la vittima del tutto
dipendente da lui, annullando ogni sua certezza e capacità di giudizio. Non potendo contare sulla
propria capacità di giudizio, la vittima avrà sempre bisogno di un’opinione altrui, di un’ancora di
salvezza, che verrà trovata prontamente nel proprio compagno. Questa dipendenza dall’opinione
altrui, ovvero, inconsapevolmente, del proprio carnefice, creerà poi un circolo vizioso: il malessere
che prova la vittima per il suo stato emotivo la porterà a legarsi sempre di più al suo aguzzino,
divenuto ormai la sua unica certezza, il quale continuerà ancora più sicuro a mettere in atto la sua
manipolazione emotiva. In questa situazione si viene a creare così un vero e proprio paradosso, in